Come mai il Dipartimento regionale della Formazione, come avvenuto in altri casi, non emana una direttiva che, nel rispetto delle norme esistenti, regolamenti le attività di questo benedetto Avviso 8, scongiurando forme improprie di gestione del personale?
Torna il nostro retro-pensiero. Forse c’è di mezzo una questione di vile pecunia? Infatti il gioco al ribasso delle ‘nuove’ associazioni datoriali (quelle che si sono sostituite ai vecchi enti) di chiamare in causa l’accordo del 7 agosto 2015, già applicato in alcune Regioni italiane, significherebbe una cancellazione definitiva delle tutele occupazionali e un taglio per le retribuzioni del personale di circa il 30%.
Stamo vaneggiando? Non si direbbe, se è vero ciò che si sussurra: e cioè che il nuovo colosso emergente, CERF, che deve ancora svolgere le attività dell’Avviso 20, avrebbe già applicato, nei confronti degli operatori impegnati, un taglio della retribuzione. Non solo. Stando sempre a quanto ci è stato raccontato, non avrebbe applicato la normativa vigente e avrebbe destinato personale residente a Palermo in alcune sedi della provincia di Ragusa.
Tra l’atro, certi conteggi a noi non tornano. Ricordiamo che l’attuale parametro ammonta a 129,00 Euro ora/corso. Somma che tiene conto della retribuzione del personale impegnato nel progetto. Per la cronaca, giova ricordare che la quota della retribuzione del personale ammonta a circa l’82%. A che titolo i datori di lavoro si dovrebbero trattenere il 30% di questo 82%?
Questo taglio verrebbe applicato solo ai nuovi assunti o anche ai licenziati che verrebbero riassunti?
Il risultato è che gli operatori di questo settore, oltre al fatto assolutamente marginale che potranno ricevere un acconto, nella migliore delle ipotesi, dopo 4/5 mesi dall’avvio delle attività formative, oltre al taglio del 30% della busta paga, si dovranno sorbire anche la cancellazione di istituti contrattuali come, ad esempio, le ore di disposizione.
Insomma, un ‘vero’ Governo regionale di sinistra…
Amaro il commento di Antonio Spallino, USLAL Formazione professionale:
“E’ vero, al peggio non c’è mai fine. Ci lamentavamo della vecchia Democrazia Cristiana. Oggi in molti la rimpiangono. Ora abbiamo il PD. Criticavamo gli ex Presidenti della Regione Cuffaro e Lombardo. Che dire del fu compagno ed ex rivoluzionario Presidente Saro Crocetta? Cuffaro e Lombardo messi a confronto con Saro Crocetta sunnu santi. Con le dovute eccezioni, disapprovavamo il comportamento dei vecchi Enti di Formazione professionale. Minc…, ma chisti Enti novi i futtero pi tri punti. L’unico loro desiderio è quello di liberarsi del personale. Siamo quasi arrivati al caporalato. Alle quattro di mattina gli operatori che vorranno lavorare si dovranno far trovare a Palermo, in Piazza Politeama. Lì resteranno in attesa che passi un Presidente di un Ente. Questi, dopo aver attentamente valutato le caratteristiche somatiche degli operatori, sceglierà liberamente chi assumere. Questo nuovo modo di reclutare il personale qualcuno la definisce deroga al CCNL”.
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