Regione & nomine: e in Giunta finì a ‘siggiate’. Possibile? A noi il bando trasparente chi l’ha inviato?

20 ottobre 2016

Noi, pronto accomodo, non ci crediamo. Perché abbiamo di Rosario Crocetta, di Antonello Cracolici e degli amici dell’UDC un’opinione così alta che non possiamo nemmeno immaginare che ‘statisti’ di tal fatta possano dare vita a una volgare bagarre per spartirsi le poltrone di IRFIS, IRCAC e CRIAS. Per noi si tratta solo di una ricostruzione dei fatti parziale, miserabile e tendenziosa. Ragazzi, qui parliamo di alta politica non si ‘saccunari’ del sottogoverno! 

Lo confessiamo: siamo basiti! A noi hanno inviato un comunicato (che potete leggere qui) dove si parla di un bando pubblico, all’insegna della ‘trasparenza’, per nominare i vertici di alcune società regionali (IRFIS, IRCAC, CRIAS) e poi cosa veniamo a scoprire? Che durante una riunione di Giunta stava finendo a rissa tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, l’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici, e gli esponenti dell’UDC. Lo abbiamo letto su BlogSicilia. E quando l’abbiamo letto ci siamo chiesti: ma allora a noi cos’hanno inviato? Un comunicato che non dice la verità? Possibile? Non ci crediamo!

Noi abbiamo creduto alla “ricerca di professionalità ad altissimo livello”. Un invito rivolto ai professionisti interessati a guidare gli enti economici regionali. Perché ci abbiamo creduto? Perché per noi la tesi di una ricerca di personalità di “altissimo livello” era e, tutto sommato (somma algebrica), ha basi solide. Possiamo mai pensare che personaggi di grande spessore come Crocetta, Cracolici, Giampiero D’Alia – uomini politici tutti d’un pezzo, che difendono strenuamente la Sicilia dagli ‘ascari’ e dagli scippi finanziari di Renzi – a un certo punto la facciano finire in rissa?

Lo sappiamo: la fonte dove abbiamo attinto la notizia della riunione di Giunta finita quasi a siggiate (da sedia) è autorevole. Ma noi non ci crediamo lo stesso. Non per i colleghi, per carità: ma perché non possiamo credere che mentre la Sicilia affonda, mentre gli ospedali pubblici sono in tilt, tra mancanza di posti letto e Pronto Soccorso con file chilometriche di malati che aspettano giornate intere prima di essere visitati; mentre i giovani siciliani laureati emigrano; mentre l’immondizia rimane nelle strade in attesa di finire nelle discariche dei privati per fare arricchire questi ultimi a spese dei Comuni; mentre le ex Province annaspano; mentre l’acqua continua ad essere gestita dai privati; mentre le ex petroliere continuano a scaricare nei porti siciliani grano pieno di glifosato e micotossine; mentre si attendono con ansia i dati sulla Tristeza delle piantagioni di aranci per una bella abbuffata elettorale di fondi pubblici con la scusa di rilanciare la produzione di arance; mentre a Termini Imerese aspettano ancora l’auto elettrica al posto della Panda; mentre si attendono le nuove assunzioni nella Formazione professionale per capire chi saranno i deputati dell’Ars nella prossima legislatura; mentre le autostrade siciliane continuano a produrre collaudi; mentre si attende la nuova ‘infornata’ di dirigenti all’assessorato regionale ai Beni culturali; insomma, non possiamo pensare che mentre succede tutto questo uomini di “tenace concetto” del calibro di Crocetta, Cracolici e D’Alia si azzuffino per le poltrone.

No, non ci crediamo, non ci possiamo credere. Ci rifiutiamo di accettare per vera una simile realtà. Al limite, siamo anche disposti a rifugiarci nell’idealismo, ma non in una realtà che mette in discussione i ‘giganti’ della politica siciliana.

Noi siamo ancora convinti che ci sarà un bando. E che Crocetta non si prenderà tutto. Crocetta non può essere come Raffaele Lombardo, che negli ultimi mesi del suo Governo venne preso da una ‘nominite’ acuta e nominava, nominava, nominava…

Via, Crocetta è di un’altra pasta (non quella fatta con il grano canadese, però).

Un dubbio, invece, non ci lascia in pace. Nell’articolo di BlogSicilia si parla di UDC. Noi – che siamo fedeli alla Sicilia – abbiamo subito pensato, e l’abbiamo anche scritto, a D’Alia. Non possiamo pensare, infatti, che si tratti dell’UDC di Cuf…, pardon, di Lorenzo Cesa.

Non per essere pedanti, ma Cesa, nelle scorse settimane è piombato a Palermo per far sapere all’urbe e all’orbo che l’UDC è lui, mentre D’Alia e la sua banda sarebbero abusivi.

Da qui il nostro dubbio: fermo restando che noi non crediamo alle siggiate in Giunta, ma ammesso che qualcosa ci sia stata – ammesso e non concesso – a chi attribuirlo, per la parte che spetterebbe all’UDC: a D’Alia o a Cesa? Boh!

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