Il Governo regionale di Rosario Crocetta ha lasciato 50 dirigenti senza incarico. E c’è chi – forse perché non conosce le regole del gioco, o forse perché ha l’ordine è quello di colpire il personale – se la prende con gli stessi dirigenti. Ma ormai tutti hanno capito che l’attuale Governo gioca allo sfascio. Presto arriverà la svolta e questa gente verrà mandata a casa
Ancora una volta il mostro (la burocrazia regionale) è stato sbattuto in prima pagina.
Ci sarebbero cinquanta dirigenti della Regione siciliana che non hanno alcunché da dirigere. In particolare, ci sarebbero dirigenti intermedi con tanto di qualifica cui non è stato trovato un incarico.
Domanda: chi aveva il dovere di trovare questi incarichi e non l’ha fatto?
L’assessora alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri, l’assessore al ramo di amministrazione, la Giunta regionale, il Presidente Rosario Crocetta? Sarebbe un ottimo servizio (in tutti i sensi) se i giornalisti si informassero e sbattessero i nomi dei veri responsabili in prima pagina.
Ci sarebbero poi dirigenti ai quali, tanto per fargli fare qualcosa, è stato assegnato un incarico di studio. Possiamo sapere da chi? E perché ad alcuni sì e ad altri no? Di che studi si tratta?
La Dirsi, il sindacato dei dirigenti, sostiene che il sistema è andato in tilt per via di un “taglio ragioneristico” delle postazioni. Chi ha fatto questo taglio? L’assessora alla Funzione pubblica, la Giunta regionale, Crocetta? Possiamo saperlo?
Ci preme soprattutto perché, essendo stato in un certo senso autorizzato questo “riposo forzato”, è stato procurato alle ‘casse’ della Regione un danno erariale di circa due milioni di Euro all’anno. Qualcuno, non certo gli impiegati regionali, lo dovrà risarcire.
Però in prima pagina, alla gogna, ci finiscono sempre e solo loro, gli impiegati regionali.
Su questo piccolo caos si innesta quello più grande della conseguente impossibilità di assegnare il fondo di produttività agli impiegati regionali.
Apprendiamo dalla stampa che sul tema, nel suo complesso, l’assessora Lantieri, la precaria al potere, ha “chiesto ai vertici del dipartimento (della Funzione pubblica) di accelerare al massimo le procedure di distribuzione e quella degli incarichi.
Con che criteri?
Dare lei disposizioni, emanare lei direttive no, fare insomma l’assessore no, ovviamente.
La stampa, estenuata, a questo punto si chiede quando arriverà la svolta. Presto molto presto, dico io: la corda è troppo tesa.
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