- I sindacalisti della Cisal – e anche esponenti di altre organizzazioni sindacali – continuano con la solita solfa dei precari. Se lo debbono levare dalla testa: nella pubblica amministrazione si accede per concorso, come prevede la Costituzione!
- Non se ne può più di vedere la pubblica amministrazione siciliana riempita di personale precario stabilizzato. Basta!
I sindacalisti della Cisal – e anche esponenti di altre organizzazioni sindacali – continuano con la solita solfa dei precari. Se lo debbono levare dalla testa: nella pubblica amministrazione si accede per concorso, come prevede la Costituzione!
Gli amici del sindacato Cisal della Sicilia – e purtroppo non è l’unica organizzazione sindacale a tenere questa linea – continuano ad avere una concezione particolare della Pubblica amministrazione. A loro avviso, nel reperimento dei dipendenti pubblici la stabilizzazione dei precari deve avere la meglio sui concorsi. In queste ore sono tornati a prendere di mira l’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Palermo: “L’Asp di Palermo – si legge in un bizzarro comunicato stampa dei soloni della Cisal in salsa sicula – deve fermare il concorso per programmatori e stabilizzare quelli già assunti con contratto a tempo determinato a seguito di regolare procedura: non è accettabile che solo l’Asp di Palermo ignori le norme approvate dal Parlamento nazionale e le inequivocabili direttive arrivate dalla Regione che
dicono di fermare i concorsi e stabilizzare i precari. Le Asp di Catania e Messina si sono già adeguate, solo l’Asp di Palermo sembra vivere su un altro pianeta”. Così parlò Giuseppe Badagliacca, esponente della Csa-Cisal. “I contratti dei programmatori sono stati rinnovati solo fino ad Agosto – continua il prode Badagliacca – mentre quelli degli altri precari sino a Dicembre: un’inaccettabile disparità motivata con lo svolgimento di un concorso che va invece fermato, evitando un
possibile danno erariale”.
Non se ne può più di vedere la pubblica amministrazione siciliana riempita di personale precario stabilizzato. Basta!
Che dire? Che su un altro pianeta sono coloro i quali pensano di aggirare la Costituzione italiana, che in materia di accesso nella pubblica amministrazione prevede il ricorso ai concorsi e non le stabilizzazioni di precari! Onore a chi amministra l’Asp di Palermo, che sta facendo rispettare la Costituzione. Sono da censurare, invece, coloro i quali – come si usa fare in Sicilia dai primi anni ’80 del secolo passato fino ad oggi – stanno privilegiando le stabilizzazioni rispetto ai concorsi. Se i signori della Cisal siciliana e altre organizzazioni sindacali sono convinte del contrario si rivolgano alla Magistratura: che siano i magistrati a decidere se nella Asp di Palermo si accede con le stabilizzazioni o se bisogna affidarsi ai concorsi per selezionare i migliori. Una cosa la possiamo e la dobbiamo dire: non ne possiamo più di vedere la pubblica amministrazione siciliana, in tutte le sue articolazioni, ‘colonizzata’ da precari sponsorizzati da politici e sindacalisti. E’ tempo di dire basta: nella pubblica amministrazione, Costituzione alla mano, si accede superando i concorsi e non con la scorciatoia del precariato. Lo ribadiamo; non se ne può più! Ci auguriamo che l’attuale Governo regionale siciliano metta la parola fine al precariato stabilizzato nella pubblica amministrazione.
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