- Se non è esagerato affermare che le piogge di Maggio e di Giugno hanno massacrato il grano del Sud Italia, non è affatto detto che sia la CO2 la responsabile del riscaldamento della Terra
- Quando sei anni da l’ecologo Silvano Riggio parlava di desertificazione della Sicilia
- Desertificazione e alluvioni. Anche se tali alluvioni non sempre sono provocate dalle piogge eccessive. Qualche volta sono il frutto della cattiva gestione dell’ambiente
- Intanto l’Italia è piena di grano duro e grano tenero esteri, canadese e ucraino soprattutto
Se non è esagerato affermare che le piogge di Maggio e di Giugno hanno massacrato il grano del Sud Italia, non è affatto detto che sia la CO2 la responsabile del riscaldamento della Terra
Cercare di capire il clima, oggi, è impresa ardua. Quest’anno, in Sicilia, siccità fino ad Aprile, poi a Maggio sono cominciate le piogge che, di fatto, non sono mai finite. Le previsioni raccontano di un’Estate difficile in arrivo. L’Agenzia europea per l’ambiente mette nel conto ondate di caldo insopportabile nel Sud Europa e inondazioni più frequenti ed estreme nel Nord. Per noi che affrontiamo questo tema da quando siamo in rete non è una novità. Non mancano le spiegazioni: i cambiamenti climatici, il vortice polare, la CO2. Su quest’ultimo punto, in realtà, le opinioni divergono. Fino ad oggi ci hanno sempre raccontato che bisogna assolutamente ridurre la presenza di anidride carbonica sulla Terra, perché sarebbe responsabile del riscaldamento globale. Anidride carbonica prodotta, ad esempio, dalla combustione degli idrocarburi. Tesi demolita quattro anni fa dal fisico Antonino Zichichi, secondo il quale cambiamenti climatici e inquinamento sono due cose diverse: “È bene precisare che cambiamento climatico e inquinamento sono due cose completamente diverse. Legarli vuole dire rimandare la soluzione. E infatti l’inquinamento si può combattere subito senza problemi, proibendo di immettere veleni nell’aria. Il riscaldamento globale è tutt’altra cosa, in quanto dipende dal motore meteorologico dominato dalla potenza del Sole. Le attività umane incidono al livello del 5%: il 95% dipende invece da fenomeni naturali legati al Sole. Attribuire alle attività umane il surriscaldamento globale è senza fondamento scientifico. Non c’è la Matematica che permette di fare una previsione del genere” (qui anche un video del professore Zichichi). Il professore Zichichi non è il solo a mettere in discussione l’equazione di primo grado: CO2 uguale aumento della temperatura nel nostro Pianeta. Sono tanti gli scienziati che frenano sull’anidride carbonica responsabile del riscaldamento globale (come potete leggere qui). Ma allora perché l’Unione europea insiste nella lotta all’anidride carbonica? Misteri ‘europeisti’…
Quando sei anni da l’ecologo Silvano Riggio parlava di desertificazione della Sicilia
Detto questo, il problema c’è: c’è la siccità e ci sono le inondazioni. Nel Luglio del 2017, quando in Sicilia le ondate di caldo estivo si facevano già sentore, l’ecologo Silvano Riggio le spiegava così: “L’ho detto e lo ripeto: la Sicilia va verso la desertificazione. La situazione sta cominciando a diventare grave nella parte occidentale della nostra Isola, dove non piove quasi più. Palermo è al centro di questa desertificazione ormai in atto. Ebbene, non solo non c’è la consapevolezza di quello che sta succedendo, ma si continua a ‘cementificare’ la città, eliminando il poco verde rimasto. Gli oltre mille alberi tagliati per fare posto al Tram sono l’ultima follia di una classe dirigente, o presunta tale, che sta uccidendo Palermo. E ancora più folle è l’acqua del depuratore di Acqua dei Corsari che finisce in mare invece di essere riutilizzata!” (qui l’articolo per esteso) . Un anno dopo alla siccità si aggiungevano i nubifragi. Legati, secondo Riggio, sempre alla desertificazione: “La spiegazione non è semplice – ci diceva cinque anni fa Riggio -. Per semplificare partiamo da una constatazione che avranno notato in tanti: il clima torrido registrato in Sicilia negli ultimi due anni. In pratica, la desertificazione. Quest’anno il clima è cambiato. La spiegazione potrebbe essere la seguente: a un certo punto, quando il riscaldamento termina, il mare cede il calore all’atmosfera. Poi arriva l’aria fredda. L’incontro tra il caldo ceduto dal mare all’atmosfera e l’area fredda genera queste piogge intense” (qui l’articolo per esteso).
Desertificazione e alluvioni. Anche se tali alluvioni non sempre sono provocate dalle piogge eccessive. Qualche volta sono il frutto della cattiva gestione dell’ambiente
Quest’anno la situazione è complicata. Non è mancata la siccità nel Centro Europa. Il Nord Italia ha provato ad accreditarsi come area italiana colpita dalla siccità. Forse la siccità ci sarà stata nell’Estate dello scorso anno, nell’Autunno dello scorso anno ma non nell’Inverno di quest’anno. In realtà, la televisione ha raccontato un po’ di bugie sulla siccità nel Nord Italia dello scorso Inverno, perché non sono certo mancate le piogge. Per non parlare dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, provocata in parte dalle piogge, in parte da una pessima gestione del territorio e degli invasi artificiali (qui un nostro articolo). La siccità ha sicuramente creato problemi all’agricoltura del Nord Italia. Altri problemi li ha creato l’eccesso di acqua, non tanto dell’acqua caduta dal cielo quanto – lo ribadiamo – da una gestione del territorio approssimativa. Il riferimento è all’Emilia Romagna, mentre in Veneto – dove, grosso modo, è caduta la stessa pioggia che è caduta in Emilia Romagna – non ci sono stati grandissimi danni all’agricoltura. E in Sicilia? Per il grano è un disastro; idem per il fieno. Le piogge ad Aprile, per il grano, sono benefiche; le piogge di Maggio provocano disastri sia per il fieno, sia per il grano. Le piogge di questa pazza Primavera non si sono fermate ma sono continuate un po’ di qua e un po’ di là. Forse – ma non è detto – in Sicilia si salverà il grano coltivato in alta collina e in montagna: per esempio il grano duro che si coltiva sulle Madonie. A patto che smetta di piovere.
Intanto l’Italia è piena di grano duro e grano tenero esteri, canadese e ucraino soprattutto
Intanto ci sono state proteste a Pozzallo, dove sono arrivati carichi di grano duro canadese. In realtà, l’Italia è piena di grano duro canadese e ucraino e di grano tenero canadese e ucraino. Tutto il grano che arriva con le navi presenta problemi. Perché non è un grano che viaggia in ambiento a temperatura controllata. nel migliore dei casi, è un grano trattato chimicamente. Nel peggiore dei casi – con riferimento al grano canadese -potrebbe contenere residui di glifosato. Mentre il grano ucraino potrebbe contenere contaminanti – a cominciare dai metalli pesanti – dovuti al fatto che i terreni di questo Paese sono bombardati da oltre un anno di guerra. A complicare tutto ci sono le piogge di Maggio e anche di Giugno (da quello che leggiamo anche in Puglia, prima regione italiana per la produzione di grano duro, ci sono piogge in questi giorni di Giugno). Nascondersi dietro il dito non serve: con la produzione di grano duro meridionale praticamente decimata dalle piogge Iddio solo sa con quale grano duro produrranno la pasta le industrie italiane. Gli stessi interrogativi riguardano il pane, le pizze, i dolci (anche il grano tenero presente in Italia – con il quale si producono pizze e pane – come già ricordato, è arrivato in buona parte da Paesi esteri, Canada e Ucraina in testa). Forse sarebbe meglio non acquistare pasta industriale, a meno che non si conosca l’origine del grano duro. Dicono che, finite le piogge, dovrebbe cominciare il grande caldo.
Foto tratta da AgroNotizie -Image Line
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