E’ morto Silvio Berlusconi l’uomo che nel bene e nel male ha rivoluzionato la politica italiana dal 1994 ad oggi

12 giugno 2023
  • E’ stato un grande imprenditore e un grande uomo politico  
  • Un fatto è incontestabile: il centrodestra fondato da Berlusconi si è dimostrato più coeso e più forte di un centrosinistra che è rimasto poco coeso e minoritario

E’ stato un grande imprenditore e un grande uomo politico  

Per come la si giri con Silvio Berlusconi scompare il più importante esponente della cosiddetta Seconda Repubblica italiana. Piaccia o no, è stato un grande personaggio nel mondo della politica e nel mondo dell’imprenditoria. “Ha la sua ora tutto e il suo tempo ogni cosa sotto il cielo”, recita l’Ecclesiaste. Che ci ricorda che l’uomo è fatto anche di tempo. Impossibile sintetizzare in poche righe la vita di un personaggio sul quale, in politica, si è concentrata un’invidia fuori da ogni umana immaginazione. Di Berlusconi politico si può dire tutto e il contrario di tutto. Ma un fatto è innegabile: con lui si è materializzata la personalizzazione della politica e, contemporaneamente, si è consumata una sorta di rivoluzione della politica. Chi scrive non ha mai votato Forza Italia ma sarebbe poco corretto non riconoscere la geniale intuizione politica di un uomo fuori dal comune. Non è questa la sede per tracciare il bilancio di un personaggio complesso che, piaccia o no, è stato eccezionale. Eccezionale la sua intuizione imprenditoriale, negli anni ’80 del secolo passato, in materia di gestione della televisione. Eccezionale la sua intuizione politica, nel 1994, quando la creato un partito moderato che, tra pecche ed errori, ha comunque intercettato il voto dell’elettorato d’ispirazione moderata che si riconosceva, in massima parte, nella Democrazia Cristiana.

 

Un fatto è incontestabile: il centrodestra fondato da Berlusconi si è dimostrato più coeso e più forte di un centrosinistra che è rimasto poco coeso e minoritario

Ribadiamo: ci sarà tempo per provare a tracciare un bilancio politico di Silvio Berlusconi. Ma a lui va dato il merito di aver ‘sdoganato’ la destra italiana legata all’esperienza del ventennio fascista; e anche il merito di aver aperto alle formazioni moderate venute fuori dopo la caduta della DC, dal CDU all’UDC. Lungimirante, anche, l’apertura ad alcuni personaggi della tradizione socialista che per quasi un ventennio – e in alcuni casi fino ad oggi – hanno fatto parte di Forza Italia. Sicuramente la trasformazione della politica italiana in due grandi schieramenti – progressisti e conservatori – non è riuscita. Ma – per la parte che riguarda i conservatori – non certo per demeriti di Berlusconi. La verità è che l’Italia non è mai stato un Paese unito e la legge elettorale proporzionale si adattava bene nel rispettare le tante diversità culturali, geografiche e politiche. Berlusconi ci ha provato lo stesso e, alla fine, se vogliamo essere onesti, dobbiamo ammettere che c’è molta più unità e molta più forza politica nel centrodestra che nel centrosinistra dove la sinistra – è inutile nasconderlo – è sparita non dalla società ma dalla rappresentanza parlamentare. Chi è di sinistra, oggi, non vota certo per il PD e nemmeno per Rifondazione Comunista, partito, quest’ultimo, ondivago, con presenze locali molto discutibili (si pensi a Rifondazione comunista a Palermo negli anni in cui il Comune era amministrato da Leoluca Orlando: partito che definire disastroso è poco). Non si può certo dire la stessa cosa per il centrodestra che, pur mantenendo le diversità, conserva la forza elettorale nonostante il gran numero di cittadini italiani che ha deciso di non andare più a votare. Ad avallare quanto stiamo scrivendo parlano i fatti elettorali: per ben due volte il centrosinistra ha vinto le elezioni politiche per un soffio. E’ stato così, non senza ombre, nel 1996 e nel 2006. E questo già dimostra che il centrodestra fondato da Berlusconi è stato sempre molto più forte e più coeso del centrosinistra. Non a caso chi, nella legislatura 2001-2006, all’interno del centrodestra, ha provato in tutti i modi a mettere i bastoni tra le ruote al Governo Berlusconi di quella legislatura si ritrova oggi nel PD…

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