- Ora non per cosa: ma giusto nei giorni in cui a Napoli si festeggia la vittoria per lo scudetto la Rai doveva tirare fuori la storia delle chiese napoletane abbandonate?
- Ma come si permettono ‘sti napoletani di festeggiare mentre Juventus, Milan e Inter, come si usa dire in Sicilia, sunnu ‘mmenzu ‘a strata?
Ora non per cosa: ma giusto nei giorni in cui a Napoli si festeggia la vittoria per lo scudetto la Rai doveva tirare fuori la storia delle chiese napoletane abbandonate?
Il Napoli sta vincendo il campionato italiano di calcio facendo mangiare la polvere a un Nord Italia leghista nell’anima prima che in politica. Un Nord Italia sempre più egoista, dove tutti i partiti tradizionali – ovviamente nordisti – fanno a gara per scippare altre risorse al Sud Italia e alla Sicilia, tra richieste tragicomiche di gabbie salariali (trovata geniale del Sindaco di Milano Beppe Sala, PD, di qualche tempo fa) e Autonomia differenziata sponsorizzata dal Governo di Giorgia Meloni con in testa la Lega del Ministro Roberto Calderoli. Di fatto, il Nord Italia oggi è la periferia della Germania e i nostri amici del Nord sono con il culo a terra. Tutto questo si riflette anche nel calcio. E’ bastato un adeguamento all’ingiù dell’economia italiana – il Nord che si impoverisce di più rispetto a un Sud dove ormai c’è poco da rubare – e un po’ di siccità e, oplà!, il vantaggio storico del calcio del Nord, storicamente frutto di una grande disponibilità di risorse del Nord rispetto a Sud e Sicilia, è andato a farsi benedire. La dimostrazione che, senza le spinte dello Stato italiano – oggi costretto a scippare soldi a pensionati e dipendenti pubblici per tirare avanti (ai primi il Governo Meloni scipperà 10 miliardi di euro, ai secondi non adeguerà gli stipendi all’inflazione) – il primato del Nord non c’è. Da qui la corsa disperata per acciuffare i 70-80 miliardi di euro all’anno a Sud e Sicilia con l’Autonomia differenziata, nell’illusione di mantenere, a spese del Mezzogiorno, un tenore di vita che si abbasserà comunque, piaccia o no a lombardi, veneti, liguri e abitanti dell’Emilia Romagna. Ma non è questo il tema di oggi. Oggi vogliamo commentare la puntata di ieri sera di Report, la trasmissione televisiva di Rai 3 di approfondimento che, bontà sua, nel momento in cui i napoletani festeggiamo lo scudetto, ci ha ricordato che a Napoli ci sono chiese occupate da abusivi. E un fatto nuovo, uno ‘scoop’? Non esattamente. E’ così da decenni. Ma ieri, come per magico incanto, la televisione italiana ha trovato l’occasione per parlare di Napoli non in termini esattamente positivi.
Ma come si permettono ‘sti napoletani di festeggiare mentre Juventus, Milan e Inter, come si usa dire in Sicilia, sunnu ‘mmenzu ‘a strata?
Tutto vero, per carità: lì una chiesa abbandonata ‘rivisitata’ e trasformata in appartamenti; là un’altra chiesa – forse abbandonata, forse no – dove si tengono concerti a pagamento. E perfino una chiesa dove si tiene una mostra su Maradona. Che vergogna! E questa è a la città che sta vincendo il campionato di calcio, aggiungiamo noi? Ma come si permettono ‘sti napoletani di festeggiare mentre Juventus, Milan e Inter, come si usa dire in Sicilia, sunnu ‘mmenzu ‘a strata? Negli anni ’80 la squadra di calcio del Napoli aveva il citato Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi. Ma oggi, mannaggia!, che c’entra ‘sto scudetto ai partenopei? Da dove spunta? Perché? Le squadre di calcio blasonate del Nord Italia, da sempre ai vertici del campionato anche grazie ai soldi che il Nord scippa a Sud e Sicilia da sempre, oggi si ritrovano nel sottoscala della serie A. Oddio, qualcosa bisogna fare. Bisogna far sentire che, alla fine, campionato di calcio o no, napoletani e meridionali terroni e cafoni sono e terroni e cafoni restano! Eppure, chissà perché, a noi questa Italia del Nord che comincia ad andare indietro, sempre più indietro, sempre più indietro, battuta pure nel calcio senza nemmeno poter prendere la scusa di Maradona, ricorda “il nobile marchese signore di Rovigo e di Belluno ardimentoso eroe di mille imprese morto l’1 Maggio del ’31”. Ricordate? E’ un personaggio de ‘A livella del grande Totò, che, anche se passato a miglior vita, pensa sempre di possedere una superiorità antropologica, quasi lombrosiana. E così a noi sembra il Nord Italia con le sue gabbie salariali e la sua lombrosiana Autonomia differenziata, un Nord che s’illude di restare a galla provando a scippare a Sud e Sicilia le ultime cose che può ancora scippare. Ma sarà un’altra illusione, cari amici del Nord, arriveranno altre ‘botte in testa’, la povertà incalza, il mondo si ribella, il dollaro americano è in crisi, l’euro affonderà insieme al dollaro e affonderete pure voi. Guerra in Ucraina e Unione europea sono come la morte: “T’ ‘o vvuo’ mettere ‘ncapo… ‘int’ ‘a cervella che staje malato ancora ‘e fantasia?… ‘A morte ‘o ssaje ched’e”…. e una livella…”.
Foto tratta da Il Riformista
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