- Non per portare ‘attasso’, ma prendersela per un evento previsto tra nove anni e mezzo mentre il mondo crolla ci sembra un po’ esagerato, ma solo un po’ però…
- Tra nove anni e mezzo potrebbe essere scomparsa l’Unione europea e la stessa Europa potrebbe essere una colonia degli Emirati Arabi…
Non per portare ‘attasso’, ma prendersela per un evento previsto tra nove anni e mezzo mentre il mondo crolla ci sembra un po’ esagerato, ma solo un po’ però…
Con grande ottimismo per il futuro a Palermo cresce il numero degli incazzati del pallone perché il capoluogo siciliano non rientra nella lista delle dieci città candidate ad ospitare l’edizione dei campionati europei di calcio del 2032. Insomma, nel dossier presentato dalla Figc alla Uefa per presentare la candidatura italiana Palermo non c’è. Uno smacco per lo Stato di calcio Renzo Barbera e per i suoi tifosi. In realtà, non tutti sembrano incazzati. A giudicare da quello che leggiamo su BlogSicilia, né il Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, né il presidente della Regione, Renato Schifani, sono apparsi particolarmente colpiti da questa esclusione. Il punto – almeno dal nostro punto di vista – non è questo. Volendo, stiamo parlando di un evento previsto nel 2032, cioè tra nove anni e mezzo! Ora, con tutto quello che sta succedendo nel mondo a noi sembra, lo ribadiamo, eccessivamente ottimistico pensare al 2032 come se fosse oggi. Non tanto e non soltanto perché siamo nel pieno di una guerra mondiale tra Occidente da una parte e Cina e i suoi alleati dall’altra parte. No, non è tanto la possibile guerra nucleare – che non va esclusa, attenzione – ma quello che succederà in Occidente, del quale – a nostro modesto avviso per somma sfortuna – la Sicilia fa parte. Comunque andranno le cose – e potrebbero andare anche male, nel senso che non può essere escluso il ricorso ad armi nucleari – l’Occidente, da una guerra che si annuncia lunga e fatta anche di scontri economici e commerciali, verrà fuori completamente cambiato. Se i nostri conti sono esatti, l’Occidente uscirà da questa guerra molto ridimensionato. Esagerazioni? Guardiamo ai fatti.
Tra nove anni e mezzo potrebbe essere scomparsa l’Unione europea e la stessa Europa potrebbe essere una colonia degli Emirati Arabi…
Oggi l’Occidente può contare su Stati Uniti d’America, Canada, Australia, Giappone, Unione europea e qualche altra realtà. Sì e no, su 8 miliardi di abitanti della Terra, in Occidente vivono poco più di un miliardo di abitanti messi peraltro molto male. Pensare che il mondo del calcio, tra nove anni e mezzo, sarà lo stesso di oggi è un errore. Già in alcuni Paesi occidentali le squadre di calcio sono controllate da soggetti che nulla hanno a che vedere con l’Occidente. Poiché lo scenario economico è destinato a peggiorare a causa della guerra in Ucraina, che andrà avanti chissà per quanto tempo, fare conti oggi sui campionati europei di calcio del 2032 ci sembra eccessivo. Tra nove anni e mezzo potrebbe essere scomparsa l’Unione europea e la stessa Europa potrebbe essere una colonia degli Emirati Arabi… Al massimo, al posto degli europei di calcio ci saranno gli euro-arabi di calcio e Palermo, tranquilli, verrà ripescata, perché gli Arabi, a differenza dei Savoia e dell’Italia una e indivisibile, non hanno motivo per penalizzare Palermo e la Sicilia. Da quanti secoli gli Arabi sognano di prendersi l’Europa? Facciamo dai tempi di Carlo Martello e della battaglia di Poitiers? In parte l’Europa, con le grandi migrazioni in coso, non è mezza arabizzata? Ok, ci prendete per matti. Lo sappiamo: il calcio è un grande ‘anestetico sociale’. Però la guerra tra Stati Uniti d’America e Cina, ve lo giuriamo!, c’è davvero e il primo round, in Ucraina, lo stanno vincendo i cinesi. Ciò non significa che la guerra finirà: al contrario, proseguirà in Ucraina, in altri luoghi e con altri mezzi, a cominciare da quelli economici, finanziari e bancari. Andiamo verso uno scontro globale dagli esiti imprevedibili, altro che europei di calcio 2032! Tra l’altro, in questo ‘bordello’, ci sono pure i cambiamenti climatici, tra siccità e alluvioni. Pessimisti? No, semmai realisti.
Foto tratta da Sicilia
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