I tagli alla sanità: con che credibilità Crocetta & compagni si opporranno se hanno sempre detto sì a Renzi?

14 settembre 2016

Un presidente della Regione siciliana che, in due anni, ha firmato due ‘Patti scellerati’ con Renzi ‘incaprettando’ 5 milioni di Siciliani, che credibilità può avere nell’opporsi a una rete ospedaliera voluta da Roma? E la maggioranza di centrosinistra del Parlamento dell’Isola, che appena qualche mese fa – sempre in materia di rapporti finanziari tra Stato e Regione – ha penalizzato la Sicilia ‘reggendo il sacco’ al Governo nazionale che credibilità può avere? A protestare debbono essere cittadini e operatori della sanità. Intanto protestano anche i vescovi

di Armando Melodia

Si levano altissime le voci contro la proposta di nuova rete ospedaliera avanzata dall’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, e imposta alla Sicilia dal Governo Renzi. Ancora una volta arriva la mannaia sulla sanità siciliana che, per stessa ammissione del prode governatore Rosario Crocetta, è stata calata direttamente dal ministero della Salute. La proposta, come è noto, dovrà essere esaminata dalla sesta commissione dell’Assemblea regionale siciliana e poi portata in aula per la definitiva approvazione. Ma prima ancora che la discussione arrivi ai passacarte dell’Ars, da ogni parte dell’Isola arrivano proteste di sindaci, amministratori locali, politici, sindacalisti, cittadini e operatori impegnati nelle strutture sanitarie a rischio, dagli anestesisti agli infermieri, fino ai tecnici sanitari.

Da Cefalù a Piazza Armerina, da Noto a Salemi la preoccupazione è fortissima e si avverte il pericolo che l’attuazione di quanto proposto porti nel breve volgere di pochi mesi ad un vero e proprio collasso delle servizio sanitario siciliano. Anche perché la riorganizzazione della rete ospedaliera potrebbe portare eventuali benefici solo e soltanto se accompagnata da una serie di provvedimenti che potenzino le strutture sanitarie territoriali: assistenza di base, specialistica ambulatoriale, assistenza farmaceutica, riabilitazione e lungodegenza; ma di questo nulla si vede all’orizzonte.

Ecco perché sono giustificate le proteste che a Cefalù trovano una ribalta nell’assemblea straordinaria convocata da Antonio Franco, presidente del consiglio comunale di Cefalù. Giustificate e credibili sono le preoccupazioni espresse dai medici anestesisti per la chiusura di molti reparti di anestesia e rianimazione, dai Rettori delle università di Palermo e di Catania.

Anche i Vescovi sono scesi in campo contro i tagli alla sanità siciliana.

Meno giustificate e certamente assai poco credibili sono invece le voci dei politici, a cominciare da quelle provenienti di Alice Anselmo del PD, o di Gianfranco Miccichè, Francesco Scoma, Giuseppe Milazzo di Forza Italia, o Pietro Alongi di NCD. Con quale coraggio costoro esprimono preoccupazione, perplessità, timori per la salute pubblica quando sono gli stessi che hanno sostenuto, a vario titolo, le politiche predatorie messe in atto dai governi italiani? Come fanno quando sono gli stessi che si sono spartiti poltrone di direttori generali, direttori sanitari, direttori amministrativi, primari, medici, infermieri, amministrativi e persino ausiliari e hanno riempito gli ospedali di precari che ancora dopo vent’anni rimangono precari con l’eterna promessa di stabilizzazione?

Ancora: come fanno ad essere credibili le voci di certi sindacalisti che hanno sostenuto e sostengono Crocetta e Renzi, e che nello squallore delle sterpaglie del sottobosco delle amministrazioni delle ASP e delle Aziende ospedaliere stipulano accordi inconfessabili sulla testa dei tanti lavoratori che con professionalità e abnegazione cercano ogni giorno di assistere al meglio i pazienti e di dare dignità alle strutture sanitarie nelle quali operano?

A questi politicanti e a questi pseudo rappresentanti di lavoratori chiediamo di tacere e di agire nelle sedi opportune, affinché questa scellerata proposta non si trasformi in provvedimenti legislativi che mettono a repentaglio il diritto alla tutela della salute sancito dalla costituzione repubblicana. Ma nutriamo fortissimi dubbi che gli stessi individui che finora hanno fatto passare provvedimenti che hanno colpito al cuore la Sicilia, come il ‘Patto scellerato’ tra Crocetta e Renzi sul contenzioso finanziario Stato-Regione, possa recuperare un minimo di dignità politica e opporsi agli ordini del governo romano.

Ai cittadini e agli operatori, che subiscono questo ennesimo schiaffo da parte di chi dovrebbe invece garantirli e tutelarli, chiediamo invece di alzare la voce, di urlare la loro rabbia e di unirsi a chi sta combattendo una battaglia culturale e politica, per ridare alla Sicilia la speranza e la dignità, rimandando a casa chi ha ridotto questa terra in condizioni di degrado e povertà, liberando la Sicilia dal giogo di Roma e di Bruxelles.

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