- La guerra in Ucraina non è solo sconfitta militare dell’Occidente, è anche un terremoto sociale, economico e finanziario. In Francia poliziotti e vigili del fuoco si sono uniti alla protesta popolare contro il presidente Macron
- In tutto questo gli Stati Uniti – che sanno molto bene quanto sia ambigua la Germania nella guerra in Ucraina – continuano a regolare i conti con i tedeschi
La guerra in Ucraina non è solo sconfitta militare dell’Occidente, è anche un terremoto sociale, economico e finanziario. In Francia poliziotti e vigili del fuoco si sono uniti alla protesta popolare contro il presidente Macron
Mentre la presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, tratta con il presidente della Francia, Emmanuel Macron, sui migranti, in tante città francesi si acuisce la rivolta contro la riforma delle pensioni. Le notizie che arrivano dalla Francia in queste ore sono assai pesanti. Nel bel mezzo di una manifestazione, gruppi di poliziotti e di vigili del fuoco, mandati nelle vie e nelle piazze per disperdere i manifestanti, hanno lasciato i rispettivi reparti e si sono uniti alla protesta. Alcuni vigili del fuoco – lo raccontano le immagini che girano sulla rete che potete vedere nella foto sopra – si sono dati alle fiamme. Niente di serio, s’intende: aiutati dai colleghi, dopo aver preso le precauzioni del caso indossando opportune tute, hanno acceso il fuoco alle loro spalle per qualche minuto tra gli applausi di migliaia di persone. La scena è durata meno di un minuto, perché poi i colleghi sono intervenuti con gli estintori. Ai protagonisti di questo gesto interessava lanciare un messaggio preciso: in Francia il presidente Macron è sempre più isolato. I poliziotti e vigili del fuoco che si sono uniti ai manifestanti hanno dichiarato che sono contrari alla riforma delle pensioni. Nelle stesse ore a Bordeaoux, i manifestanti hanno dato fuoco al municipio. Oggi la Francia attende un’altra giornata di proteste popolari. Macron e i suoi accoliti – a cominciare da un Governo sempre più debole e impopolare – sperano che la protesta si spenga. Ma fino ad ora hanno ottenuto l’effetto contrario. Non c’è nemmeno bisogno di aggiungere che le proteste in Francia non sono solo contro Macron ma anche contro l’Unione europea che sta provando a far passare in questo Paese l’innalzamento dell’età pensionistica da 62 a 64 anni. Ma la Francia non è l’Italia dove gli scontri, al massimo, si materializzano durante le partite di calcio…
In tutto questo gli Stati Uniti – che sanno molto bene quanto sia ambigua la Germania nella guerra in Ucraina – continuano a regolare i conti con i tedeschi
Non è un bel momento per l’Unione europea. In queste ore, davanti a un’evidente strategia di Cina e Russia – che puntano a riempire l’Europa di migranti come ritorsione contro la stessa Ue che invia armi all’Ucraina – l’Europa ‘presunto’ unita non ha trovato di meglio che rinviare a data da destinarsi la questione migranti. Il Consiglio Ue non sa cosa fare. L’unica cosa che i governanti europei sanno è che i migranti che arrivano e che arriveranno sempre in maggior numero via mare da Tunisia, Libia e adesso anche dalla Turchia (ieri in un giorno mille sbarchi tra Lampedusa e Roccella Ionica) invaderanno l’Italia, unico Paesi europeo che si affaccia nel Mediterraneo che accoglie i disperati. Toccherà all’Italia occuparsi di redistribuire un flusso di migrati che nei prossimi mesi si annuncia spaventoso. Con molta probabilità, l’Italia proverà a farli emigrare in Francia e in Austria ma abbiamo il dubbio che francesi e austriaci non accetteranno di buon grado questi migranti: non è da escludere che bloccheranno le frontiere. Né valgono qualcosa le parole di Macron, che dopo polemiche con l’Italia proprio sulla gestione dei migranti, ha aperto al Governo Meloni. Macron, oggi, in Francia, conta poco o nulla, perché l’obiettivo delle opposizioni di destra e di sinistra è quello di mandarlo a casa: e a nostro avviso ci riusciranno. Non ci vuole molto a capire che, aumentando la pressione dei migranti sull’Italia, i contraccolpi arriveranno inevitabilmente su un’Unione europea frastornata dai contestuali attacchi alle Borse e alle banche. Non vedere un’unica regia dietro tutto quello che sta succedendo in Europa – compresi gli attacchi dei fondi americani alle banche tedesche – è miopia politica. Gli Stati Uniti sanno benissimo che la Germania, sottobanco, sostiene Russia e Cina e, dopo aver fatto saltare in aria i die gasdotti che attraversano il Mar Baltico – Nord Stream 1 e Nord Stream 2 – stanno contribuendo ad ‘affondare’ due importanti banche tedesche che, in verità, non hanno mai brillato nella gestione, come raccontavamo già quattro anni fa. Insomma, tra aumento degli sbarchi in Italia – che oggi è il punto debole dell’Unione europea – e attacchi a Borse e banche (in Germania e nei piani alti della Banca Centrale Europea sono letteralmente terrorizzati da quello che potrebbe succedere Lunedì prossimo alla riapertura dei mercati), l’Unione europea è messa veramente male. Anche perché non è scritto da nessuna parte che gli attacchi si limiteranno alle due banche tedesche. Anzi.
Foto tratta da Avvenire
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