Non è che la politica siciliana ha raddoppiato le indennità a Sindaci assessori e consiglieri comunali perché sta crollando tutto?/ MATTINALE 864

19 marzo 2023
  • Il dubbio sorge leggendo il post del segretario politico di Siciliani Liberi, Cirlo Lomonte, che dà per scontato il crollo finanziario del Comune di Palermo
  • Con il proseguimento ella guerra in Ucraina salteranno euro e Unione europea: e forse sarà l’unica cosa positiva di questa guerra 
  • I ‘numeri’ della crisi illustrati dall’analista dei mercati internazionali Sandro Puglisi 

Il dubbio sorge leggendo il post del segretario politico di Siciliani Liberi, Cirlo Lomonte, che dà per scontato il crollo finanziario del Comune di Palermo

Su Facebook va un’interessante analisi di Ciro Lomonte, segretario politico di Siciliani Liberi. Non è la prima volta che riprendiamo le sue analisi, perché è uno dei pochi politici che lega la crisi economica della Sicilia e, in particolare, del Comune di Palermo al contesto internazionale. “Il Sindaco di Palermo – scrive Lomonte – e le forze politiche rappresentate in Consiglio comunale non hanno voluto ascoltare il consiglio di Siciliani Liberi di rendere noto il tasso di evasione della Tari nel 2022. E, alla luce di questo, dichiarare il dissesto del Comune salvando i salari delle 20 mila famiglie che, fra dipendenti diretti, precari e società comunali, dipendono dal Comune. Come previsto da Siciliani Liberi, la crisi sistemica è iniziata. In queste ore in Svizzera si decide di salvare la seconda banca del Paese, dopo che già due banche americane sono state dichiarate fallite e una terza sta per collassare”. Lomonte fa riferimento alla banca svizzera Credit Suisse che dovrebbe fondersi con un’altra banca elvetica, UBS. Anche se UBS non sembra volare, se è vero che nemmeno per questa banca le cose vanno benissimo. “La Banca Centrale Europea (BCE) – scrive sempre Lomonte – esattamente come previsto da Siciliani Liberi, continua imperterrita a far salire i tassi di interesse. Il tasso di inflazione reale, infatti, non è affatto il 10% comunicato, ma almeno il triplo in tutti i Paesi europei”. Anche questo è vero. Se il tasso di inflazione, nell’Unione europea, fosse del 10%, non ci sarebbe bisogno di aumentare i tassi di interesse. Se la BCE continua ad aumentare i tassi di interesse è perché i vertici dell’Unione europea mentono alla popolazione, fornendo dati farlocchi sull’inflazione. Del resto, non c’è prodotto che non sia aumentato di prezzo.

 

Con il proseguimento della guerra in Ucraina salteranno euro e Unione europea: e forse sarà l’unica cosa positiva di questa guerra 

Come si salverà la Sicilia in questo contesto non riusciamo a capirlo. Vero è che la recente emissione di Btp dell’Italia è andata bene. Ma è andata bene perché è onerosissima per l’Italia, dal momento la stessa Italia tutela chi acquista Btp dall’aumento dell’inflazione! E siccome, a meno che la guerra in Ucraina non finisca domani, l’inflazione, con il proseguimento della guerra in Ucraina aumenterà, la crisi finanziaria dell’Italia è matematica. Ed esploderà la crisi delle Regioni e dei Comuni. Scrive ancora Lomonte sul Comune di Palermo: “I soldi in cassa al Comune e le entrate previste non consentono né consentiranno di chiudere alcun Bilancio, se non con tagli draconiani alla spesa. Il Governo nazionale e il Comune continuano a non comunicare il dato dei residenti nei Comuni e a Palermo in particolare. Dove Siciliani Liberi, che è una forza politica presente sul territorio, prevede un autentico crollo della popolazione residente, ben sotto i 630 mila residenti a fine 2021. Non c’è più una popolazione sufficiente cui imporre tasse, tariffe e multe con cui fornire liquidità al Comune. Infatti il Comune di Palermo è ormai da anni senza Bilancio. Per quello ‘di previsione’ 2023 è stato dato tempo dal Governo fino al 30 Aprile. E già questo ci dice che Roma sa bene che il default sul debito pubblico è inevitabile. Si cerca di prendere tempo. Ma il tempo, data la crisi finanziaria globale apertasi con i collassi bancari in corso, è finito. Il Sindaco di Palermo ha fatto finta di nulla, sperando nel solito ‘stellone’ italiano. Non comprende che il conflitto in corso ha al suo centro proprio l’Italia. Di cui verrà a brevissimo causato il default per far saltare l’euro e la Germania. Se avesse dichiarato il dissesto, come fu costretta a fare Catania con la rimozione degli amministratori che l’hanno condotta al baratro finanziario, avrebbe messo al sicuro per qualche mese in più gli stipendi comunali. Ora, gli eventi finanziari subiranno un’accelerazione su cui nulla potranno né il Comune di Palermo né la Regione siciliana. Una sola forza politica aveva anticipato tutto a beneficio dei cittadini siciliani: la loro. Siciliani Liberi”. In questo scenario la politica ha deciso di raddoppiare le indennità a Sindaci, assessori e consiglieri comunali. Dove verranno trovati ‘sti soldi a Palermo? Questa è una bella domanda. Resta il dubbio: non è che la politica siciliana ha deciso di raddoppiare le indennità di Sindaci, assessori e consiglieri comunali – applicando una legge voluta dal Governo di Mario Draghi – perché gli stessi politici siciliani sanno già che sta crollando tutto? non resta che aspettare ancora qualche mese. Prima dell’Estate i ‘numeri’ reali del Comune di Palermo saranno più chiari. Un fatto è certo: molti cittadini palermitani non pagheranno la Tari non perché non la vogliono pagare ma perché non la possono pagare. ‘Particolare’ questo, che non potrà certo essere capito dagli amministratori comunali che, ogni mese, si mettinu ‘nsacchetta i belli picciuli… Siamo qualunqueisti? Ninni stamu futtannu.

 

I ‘numeri’ della crisi illustrati dall’analista dei mercati internazionali Sandro Puglisi 

Che si stia andando a grandi falcate verso il crollo economico ci sono ormai pochi dubbi. Scrive nel report di ieri Sabato 18 Marzo l’analista dei mercati finanziari, Sandro Puglisi: “Nei mercati azionari, Venerdì gli indici azionari statunitensi hanno registrato perdite moderate a causa della preoccupazione che le turbolenze nel settore bancario spingeranno l’economia globale in recessione. SVB Financial Group ha annunciato che avrebbe cercato la protezione dal fallimento secondo il capitolo 11. La First Republic Bank è affondata di oltre il -32% dopo che la banca ha annunciato la sospensione del dividendo, nonostante la proposta di Giovedì di 30 miliardi di dollari di aiuti da parte di un consorzio delle maggiori banche statunitensi. Tra i pari di First Republic, PacWest Bancorp è sceso del 19,0% mentre Western Alliance è sceso del 15,1%. Tali preoccupazioni si sono diffuse in Europa. Il Credit Suisse, che Giovedì ha ricevuto una linea di credito di 54 miliardi di dollari dalla Banca nazionale svizzera, ha dichiarato di disporre di liquidità sufficiente. Tuttavia, almeno quattro grandi banche europee stanno limitando le negoziazioni con Credit Suisse Group AG o stanno valutando di farlo. Pertanto, il titolo è sceso di oltre il -7% Venerdì”. Dopo di che Puglisi con il suo stile anglosassone forniste un dato un po’ pesantuccio: “Circa 600 miliardi di dollari di valore di mercato sono evaporati dalle 70 maggiori banche statunitensi ed europee dal 6 Marzo. In segno di difficoltà di finanziamento, i dati della Fed (la Banca centrale americana (ndr) hanno mostrato che le banche statunitensi hanno preso in prestito la cifra record di 152,85 miliardi di dollari dalla finestra di sconto nella settimana del 15 marzo. Nelle ultime due settimane, l’indice S&P Banking e l’indice KBW Regional Banking sono crollati rispettivamente del 4,6% e del 5,4%, i maggiori cali di due settimane da Marzo 2020. In questo contesto, i rendimenti obbligazionari globali sono scesi bruscamente Venerdì poiché aumentano i timori che le turbolenze che stanno scuotendo il settore bancario possano far precipitare l’economia globale in recessione. Pertanto, il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni è crollato di -18,0 punti base al 3,397%, e il rendimento del bund tedesco a 10 anni è sceso di -18,2 punti base al 2,108%. I rendimenti dei titoli di Stato hanno esteso il loro declino dopo che le notizie economiche di Venerdì hanno mostrato un calo delle aspettative di inflazione. L’indice del sentimento dei consumatori negli Stati Uniti di Marzo dell’Università del Michigan è sceso inaspettatamente da -3,6 a 63,4, più debole delle aspettative di nessun cambiamento a 67,0″. Vedremo che succederà la prossima settimana.

Foto tratta da Iit.vector.me

 

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