Nuove forti scosse di terremoto in Turchia e Siria. Ma questi terremoti non sono un po’ troppo ‘teleologici’?/ MATTINALE 841

21 febbraio 2023
  • Nella teleleologia rientrano anche certe azioni inconsapevoli che tuttavia realizzano un fine. E le scosse di terremoto che ieri sera, per la seconda volta, hanno colpito Turchia e Siria qualche fine lo stanno realizzando…
  • C’è o no qualche stranezza in questo terremoto che continua a colpire la Siria (invisa all’Occidente, statunitensi in testa) e la Turchia (in ‘viaggio’ verso Cina e Russia)?  

Nella teleleologia rientrano anche certe azioni inconsapevoli che tuttavia realizzano un fine. E le scosse di terremoto che ieri sera, per la seconda volta, qualche fine lo stanno realizzando…

Per la seconda volta in quindici giorni è rientrato l’allarme maremoto nel Mediterraneo. Ieri sera, infatti, nuove, violente scosse di terremoto hanno colpito la Turchia. L’epicentro della scossa più forte, di magnitudo 6.5, è stato registrato nella zona di Samandag, una località costiera che si trova al confine con la Siria. Il fatto che la scossa di terremoto sia avvenuta a due passi dal mare ha fatto temere lo sviluppo di onde anomale. Ma così non è stato. Come già accennato, l’allarme Tsunami, lanciato subito dopo le scosse, è rientrato. Le scosse hanno colpito di nuovo Turchia e Siria dalle 20,04 alle 20,07 di ieri sera. Circa tre lunghi minuti di paura. Telegram riporta alcune immagini del terremoto girate in Turchia. Le notizia sono frammentarie. Stamattina il quadro dovrebbe essere più chiaro. Ieri sera si parlava di almeno tre edifici colpiti ma non crollati. I crolli ci sono comunque stati e anche – purtroppo – i morti, sia in Turchia, sia in Siria. Ci sono anche feriti, persone che vivevano nei piani bassi di alcuni edifici che, al sopraggiungere del terremoto, si sono buttate dai balconi. Fatti comprensibili: dopo quello che hanno visto due settimane fa, con migliaia di persone rimaste sepolte sotto le macerie hanno optato per una soluzione drastica. In questo momento, oltre a circa 47 mila morti, si contano più di un milione e mezzo di sfollati a causa del terremoto che ha colpito Turchia e Siria. Le persone rimaste sotto le macerie e salvate sono quasi 115 mila.

 

C’è o no qualche stranezza in questo terremoto che continua a colpire la Siria (invisa all’Occidente, statunitensi in testa) e la Turchia (in ‘viaggio’ verso Cina e Russia)?   

Non per essere ‘complottisti’ ma il terremoto che ha colpito la Turchia presenta elementi strani. La Turchia è il Paese che ha tratto vantaggi inaspettati, prima dalla presenza di circa 5 milioni di profughi diretti verso l’Europa e poi dalla guerra in Ucraina. Da almeno tre anni il Governo turco di Erdogan tiene bloccati per conto dell’Unione europea 5 milioni di profughi, per lo più siriani, che vorrebbero entrare in Europa. Per questo lavoro non esattamente ‘umanitario’ la Turchia ha già incassato circa 7 miliardi di euro pagati dalla stessa Ue. Bloccare circa 5 milioni di persone al confine con l’Europa dell’Est è un’azione inumana ma grazie al silenzio ipocrita dell’Europa e, in generale, dell’Occidente tutto procede senza problemi. Nemmeno la Chiesa di Papa Francesco, di solito favellante quando si tratta di migranti, sta conducendo una battaglia in favore di questi 5 milioni di profughi. Insomma, ci sono profughi di serie A e profughi di serie B, a seconda degli interessi dell’Occidente e, in particolare dell’Unione europea di farisei ‘capitanata’ dai tedeschi. Anche la guerra in Ucraina sta favorendo la Turchia. E’ noto che, insieme all’ONU, la Turchia ha sponsorizzato l’apertura di un corridoio umanitario nel Mar Nero per far transitare il grano ucraino e altri prodotti agricoli ucraini, ufficialmente verso l’Africa, in realtà anche verso l’Europa (la caduta del prezzo del grano duro in Italia è dovuto anche alla grande presenza di grano duro ucraino nel nostro Paese). Lo Stretto del Bosforo è diventato centrale per il transito delle navi ucraine cariche di grano e di altri prodotti agricoli. Il terzo vantaggio per la Turchia è arrivato grazie sempre alla guerra in Ucraina. Dopo lo stop del gas russo all’Europa – e soprattutto dopo gli attentati che hanno reso inservibili i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 che attraversano il Mar Baltico – la Turchia si è proposta come hub per trasferire il gas dalla Russia all’Europa. Putin si è detto d’accordo. Sarà un caso, ma il terremoto che ha colpito la Turchia 15 giorni fa si è materializzato dopo le tante (forse troppe?) occasioni di business che si sono presentate al cospetto di questo Paese. E’ come se una forza misteriosa abbia riequilibrato – al ribasso, per la Turchia – la situazione. Con l’occasione, l’ultimo gasdotto che collega, anzi che collegava l’Europa con la Russia, portando un po’ di gas russo anche in Italia, attraverso l’Austria, è stato bloccato dal terremoto. Notizia che non sembra molto ‘gettonata’. Sempre per caso – ma è solo un caso? – la Turchia, da Paese islamico d’Occidente si è avvicinato alla Russia proprio con l’ipotesi di costruire un hub di gas russo per rifornire l’Europa… C’è o no qualche stranezza in questo terremoto che continua a  colpire la Siria (invisa all’Occidente, statunitensi in testa) e la Turchia (in ‘viaggio’ verso Cina e Russia)?

Foto tratta da Telegram      

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