L’Occidente sta perdendo la guerra (e la faccia) in Ucraina ma non si deve dire!

20 gennaio 2023
  • Ora sono gli occidentali che, in un modo o nell’altro, hanno l’esigenza di chiudere una guerra che si sta dimostrano rovinosa sia in termini di immagine, sia in termini economici
  • Non crediamo che la Cina, la Russia e gli altri Paesi che non si riconoscono più nel dollaro americano abbandoneranno l’idea di tirare dalla propria parte il Sudamerica. A cominciare da Brasile e Perù

Ora sono gli occidentali che, in un modo o nell’altro, hanno l’esigenza di chiudere una guerra che si sta dimostrano rovinosa sia in termini di immagine, sia in termini economici

La Germania si dice pronta a mandare un miliardo di euro di aiuti all’Ucraina. Volendo sono pochi, se consideriamo tutti i soldi che questo Paese ha scippato alla Grecia attraverso le sue banche al tempo della crisi del 2015. Tutti d’accordo? No. Il deputato socialdemocratico del Bundestag, Dietmar Bartsch, non è molto favorevole alla fornitura di carri armati all’Ucraina. E spiega che “la concorrenza con chi invierà più armi non ci ha avvicinato di un millimetro alla pace”. E aggiunge: “Spiegatemi due cose: cosa succederà dopo la consegna dei carri armati, qual è il prossimo passo? Combattenti Tornado ed Eurofighter? O forse i soldati della Bundeswehr? Questa è logica? E, soprattutto, qual è il vostro obiettivo in questa guerra? Se pensate di poter vincere una guerra contro una potenza nucleare, allora vi sbagliate di grosso”. La sensazione è che in Germania vada in scena una recita dove chi è d’accordo con la guerra e chi è contro sono, in realtà, d’accordo per fare finire il conflitto. Anche in Polonia non si nota un’atmosfera di ottimismo: i governanti di questo Paese, piano piano, cominciano ad ammettere che forse la guerra in Ucraina non sta andando bene… Non parliamo dell’Italia, che annuncia aiuti all’Ucraina di qua e di là, ma poi arrivati al dunque ci sono solo chiacchiere, a parte un po’ di armi ‘andate’ e un po’ di soldi tolti dalle tasche degli italiani sempre più poveri. I giornali occidentali, da parte loro, si guardano bene dal dire che l’Occidente sta di fatto perdendo la guerra (e soprattutto la faccia) contro la Russia. Il presidente dell’Ucraina, Zelensky, prova a rilanciare le solite storie su Putin: questa volta non sarebbe malato, ma addirittura potrebbe non esserci più! Deve essere una storia degli ultimi 20 giorni, perché a Capodanno il presidente della Russia ha fatto il bagno nelle acque gelide. Mah… Gli americani, come abbiamo già scritto, hanno detto a Zelensky che lo appoggeranno fino a Luglio, poi, come si usa dire in Sicilia, ci leveranno mano. E qui non è facile capire il perché di questa annunciata marcia indietro.

 

Non crediamo che la Cina, la Russia e gli altri Paesi che non si riconoscono più nel dollaro americano abbandoneranno l’idea di tirare dalla propria parte il Sudamerica. A cominciare da Brasile e Perù

Come ribadiamo sempre, sono stati gli americani a scatenare la guerra in Ucraina per provare a difendere l’area del dollaro minacciata dalla Cina e dai suoi alleati. Gli Stati Uniti volevano il caos e, tutto sommato, ci sono riusciti. Ma hanno scoperto che sono sempre più soli. L’Occidente industrializzato, che dopo la Seconda guerra mondiale ha governato il mondo, comincia ad ‘evaporare’. Alla fine, fatti quattro conti, oltre agli Stati Uniti, sono rimasti pochi Paesi a considerarsi ancora occidentali: il Canada, il Giappone, l’Australia, l’Unione europea e qualche altre realtà. Il doppio colpo di mano che gli americani stanno portando avanti in Brasile e in Perù, più che una dimostrazione di forza, è una dimostrazione di debolezza. Noi non crediamo che la Cina, la Russia e gli altri Paesi che non si riconoscono più nel dollaro americano abbandoneranno l’idea di tirare dalla propria parte il Sudamerica. Per questo non escludiamo che le rivolte in Brasile e in Perù contro gli attuali alleati americani proseguiranno e si inaspriranno. Così come, in questi mesi, gli americani hanno provato a far esplodere la guerra civile in Iran – altro Paese alleato di Cina e Russia – gli avversari dell’Occidente potrebbero restituire pan per focaccia agli americani, aiutando i ribelli di Brasile e Perù. Non escludiamo il ritorno di Bolsonaro in Brasile e di Pedro Castillo in Perù. Piaccia o no, il mondo è entrato in un’epoca di grandi rivolgimenti economici e sociali. Il tutto mentre infuriano i cambiamenti climatici che sembrano colpire con maggiore violenza i Paesi dell’Occidente che non il resto del mondo. La nostra impressione è che Stati Uniti d’America e Unione europea – due realtà dove l’inflazione picchia duro – stanno cercando il modo di arrivare alla fine del conflitto in Ucraina, perché i costi economici diventano ogni giorno più insostenibili. Mentre la Russia continua a distruggere centrali elettriche e acquedotti in Ucraina e conquista sempre nuove porzioni di territorio ucraino.

Foto tratta da Il Riformista          

 

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