- Oggi dedichiamo il nostro MATTINALE alla tradizione dei presepi nella nostra Isola
- Una tradizione che resiste al demenziale e incolto globalismo dell’Unione europea
- La grande cultura di Acireale
- Il presepe di Santa Maria della Neve “A Rutta”
Oggi dedichiamo il nostro MATTINALE alla tradizione dei presepi nella nostra Isola
Oggi vogliamo dedicare il nostro MATTINALE alla tradizione dei presepi di una bellissima cittadina siciliana: Acireale. La storia ci racconta che il primo presepe venne realizzato a Greccio, nel Comune di Rieti, ad opera di San Francesco d’Assisi, nel 1223. Quello realizzato da San Francesco fu un presepe vivente. La tradizione del presepe è viva in tutta la Sicilia. Il primo presepe vivente della Sicilia è stato realizzato a Custonaci, in provincia di Trapani. Oggi se ne contano tanti: a Sutera in provincia di Caltanissetta; a Ispica, a Monterosso Almo e a Giarratana, in provincia di Ragusa; a Cammarata e a Caltabellotta in provincia di Agrigento; a Petralia Soprana, sulle Madonia, in provincia di Palermo. Sicuramente ne stiamo dimenticando qualcuno. La tradizione del presepe, in Sicilia, resiste nonostante si vada diffondendo in Occidente e soprattutto in Italia una sorta di sottocultura demenziale che punta ad abolire tutte le nostre tradizioni per rispetto verso i migranti che oggi vivono in Occidente e in Italia. Il messaggio è: annullarsi per integrarsi con chi ha tradizioni diverse dalle nostre. Si tratta – nel caso dell’Unione europea – del tentativo di far scomparire le tradizioni dei vari Paesi per arrivare una totale integrazione europea che annulla la storia: non a caso c’è anche il tentativo di fare sparire la storia…
Una tradizione che resiste al demenziale e incolto globalismo dell’Unione europea
Il presepe rientra fra le tradizioni che il demenziale globalismo economico e finanziario occidentale – peraltro oggi minoritario e perdente nel mondo – vorrebbe fare scomparire. Non a caso ci sono scuole che stanno facendo da ‘apripista’, eliminando il presepe. Ribadiamo: questa linea demenziale, degna in tutto e per tutto di un’Unione europea di massoni falliti e perdenti (non a caso hanno infognato l’Unione europea in Ucraina dove stanno perdendo la guerra e la faccia: basti pensare che, ormai da qualche settimana, l’Unione europea blocca sulla frontiera con la Bielosussia migliaia di migranti provenienti da Paesi in guerra o colpiti da calamità naturali, il tutto nel silenzio quasi generale), non sta passando in Sicilia e nel Sud Italia; non sappiamo se stia passando nel Nord Italia dove governano PD, leghisti e Forza Italia: non ci stupirebbe, dal momento che il gruppo Mediaset – che forse ha qualche radice siciliana ma che è milanese – in una pubblicità autocelebrativa quest’anno fa gli auguro eliminando rigorosamente la parola “Natale”!
La grande cultura di Acireale
Ma torniamo ad Acireale, cittadina siciliana di grande eleganza e di grande cultura, dove ogni anno brillano i presepi artigianali. Il Natale di Acireale è un’occasione di gioia e di festa con un’intensa partecipazione popolare. Ci sono i credenti che, ovviamente, considerano il Santo Natale un momento centrale; ma la forza dei presepi di Acireale non coinvolge solo i ma credenti un po’ tutti i cittadini, anche chi non può essere annoverato fra i credenti. I palazzi nobiliari della cittadine etnea, le case antiche, i luoghi della cultura e, naturalmente, le chiese ospitano presepi di ottima fattura, con statuette dipinte a mano e curate fin nel minimo dettaglio. Uno spettacolo da vedere senza fretta, perché Acireale è “La città dei cento campanili“, per via della presenza di tante chiese. tantissimi i presepi da visitare. Per esempio, la Mostra di presepi artigianali artistici a cura dell’Associazione Artigiana Acese allestito presso il collegio Santonoceto che si trova nel corso Umberto. O la mostra di presepi artigianali Stella di Betlemme allestita presso il Convento San Rocco a cura dell’Associazione Culturale “Gruppo Liberi Artisti”. Da visitare anche il presepe della Chiesa di Santa Maria la Scala: si tratta del “Presepe del Pescatore”, una rievocazione degli antichi strumenti utilizzati dai pescatori della zona: non dimentichiamo che Acireale, come la vicina Aci Trezza immortalata dallo scrittore siciliano Giovanni Verga, è sul mare.
Il presepe di Santa Maria della Neve “A Rutta”
I presepi di Acireale non finiscono mai di stupire per la loro bellezza e per la millenaria storia che raccontano. Ecco il presepe che splende nella chiesa dell’Oratorio dei Padri Filippini, presepe di tradizione siciliana che ripercorrere il cammino di Giuseppe, Maria e Gesù dall’annunciazione fino alla fuga in Egitto, fino alla Natività. E, ancora, il presepe realizzato dai volontari camilliani nella chiesa di San Camillo. E c’è anche un presepe che riprende la tradizione dei presepi napoletani del ‘700 che viene realizzato presso la Cripta della Basilica di San Sebastiano. La particolarità di questo presepe è che ogni anno allestito con una scenografia sempre nuova, seguendo i dettami del tradizionale presepe napoletano, impreziosito da argenti, gioielli, sete degli abiti e carne, pesce e frutta riprodotti in cera. Concludiamo con il presepe che viene realizzato nella Chiesetta di Santa Maria della Neve (foto sopra), conosciuta come “A Rutta”, parola siciliana che significa grotta. Si tratta, infatti, di un presepe a grandezza naturale realizzato dentro una grotta. Il merito di questo presepe va al sacerdote Mariano Valerio.
Foto tratta da Fancity Acireale
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