Chi ha un’identità diversa dalla nostra non si sente offeso se diciamo “buon Natale”

24 dicembre 2022
  • “… offeso si sente, invece, il nichilista, ossia il luogotenente del nulla…”

di Diego Fusaro 

Con la sua consueta chiarezza il filosofo Diego Fusaro ci ricorda i valori del Natale e del Cristianesimo

Buon Natale a tutti. E dico volutamente Buon Natale e non la formula vuota e ipocrita “buone feste”, in linea con la vuota profondità della cancel culture. Natale, Cristo e il crocifisso non offendono nessuno, del tutto a prescindere dal fatto che si creda oppure no: perché essi – non meno di Socrate e di Aristotele, di Platone e di Cicerone – sono il simbolo della nostra civiltà, della nostra cultura, della nostra provenienza. La nostra civiltà è sintesi indissolubile di ragione e fede, λόγος καί πίστις: della ragione in cerca della fede, e della fede in cerca della ragione. La religione cristiana, in quanto ricerca della Verità espressa in forma rappresentativa, è vera nel contenuto e non si oppone alla ragione, ma la conferma nei suoi punti essenziali. Una civiltà che si vergogni di sé e dei suoi simboli non è destinata a finire: è già finita. Ed è finita nel peggiore dei modi: togliendosi di mezzo da sola, perché, guardandosi allo specchio, ha avuto paura e ha provato vergogna. Come non capire che perdere il cristianesimo significa perdere la nostra civiltà? Come non vedere che, se non difendiamo chi siamo, non diventiamo più liberi ed emancipati, ma scivoliamo nell’abisso del nulla e dell’indifferenziato? Difendere il cristianesimo vuol dire difendere chi siamo: la nostra storia e la nostra progettualità, le nostre radici e le nostre aspettative, la nostra cultura artistica, letteraria e filosofica. Aprirsi all’Altro è, certo, fondamentale: ma non vuol dire cancellare il Proprio. Rispettare le identità altrui è un valore fermissimo, ma non significa rinunziare alla propria. Al contrario, solo chi ha un’identità ben definita può rispettare quelle altrui. Del resto, chi ha un’identità diversa dalla nostra non si sente offeso se diciamo “buon Natale”: offeso si sente, invece, il nichilista, ossia il luogotenente del nulla; che coincide, poi, con il profilo egemonico del liberal-progressista che trasforma la propria fede nel niente in punto d’onore, in gloria del progresso e del multiculturalismo. Ma il multiculturalismo può esistere non certo negando le culture, ma solo rispettandole, a partire dalla propria. Per questo, lo dico con con più convinzione che mai: buon Natale a tutti.

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