- Ci vuole veramente coraggio a far parte di un partito che ha massacrato la sanità siciliana dal 2009 ad oggi e che, come se nulla fosse, chiede il perché mancano i medici all’ospedale di Caltagirone, facendo finta di non sapere che medici, infermieri e posti letto mancano in tutti gli ospedali pubblici della Sicilia
- I ‘compagni’ del PD hanno dimenticato lo scippo di 600 milioni all’anno alla sanità pubblica siciliana decretato nel 2006 dal Governo Prodi?
- Ne vogliamo parlare, egregi esponenti del PD, dell’ulteriore scippo, alla sanità siciliana, di altri 280 milioni all’anno andata avanti dal 2016 al 2021 in forza di un’assurda legge regionale?
Ci vuole veramente coraggio a far parte di un partito che ha massacrato la sanità siciliana dal 2009 ad oggi e che, come se nulla fosse, chiede il perché mancano i medici all’ospedale di Caltagirone, facendo finta di non sapere che medici, infermieri e posti letto mancano in tutti gli ospedali pubblici della Sicilia
“Il Partito Democratico è al fianco delle comunità del Calatino che lottano per il diritto alla salute. La carenza di medici che affligge l’ospedale ‘Gravina e Santo Pietro’ mette a rischio l’esistenza di un centro nevralgico che fa parte della rete Ima, uno snodo fondamentale che serve tutto il comprensorio”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, con la segretaria provinciale del PD Catania, Maria Grazia Leone, che insieme con Gianluca Petta e Salvatore Branciforte, componenti della segreteria provinciale hanno partecipato, anche loro, al Consiglio comunale straordinario convocato ieri a Caltagirone. “La situazione dell’ospedale Gravina e Santo Pietro di Caltagirone è divenuta ormai insostenibile. – spiegano -. È impensabile che un presidio di tale importanza sia ridotto nell’impossibilità di erogare i livelli essenziali di assistenza. Pertanto urge un intervento straordinario, per garantire equità di personale rispetto ad altri presidi, al fine di tutelare il diritto alla salute degli abitanti del Calatino”.
I ‘compagni’ del PD hanno dimenticato lo scippo di 600 milioni all’anno alla sanità pubblica siciliana decretato nel 2006 dal Governo Prodi?
Ma da quale pulpito arriva la predica? Sul fatto che nell’ospedale di Caltagirone manchino medici non ci sono dubbi, così come mancano medici, infermieri e posti letto in tutti gli altri ospedali pubblici della Sicilia, dove più, dove meno. Ma il segretario del PD siciliano e gli altri dirigenti di questo partito si pongono la domanda del perché la sanità pubblica è stata rifotta così? Con molta probabilità, Barbagallo e gli altri dirigenti del PD di Catania e provincia non sanno che, nel 2006, il Governo nazionale di centrosinistra a guida Romano Prodi ha deciso unilateralmente di portare la quota di compartecipazione della Regione siciliana alle spese per la sanità dell’Isola dal 42% circa al 50 circa. Morale: lo Stato, dal 2009, scippa al Fondo sanitario regionale circa 600 milioni di euro all’anno. Sembrerebbe che lo Stato dovrebbe finalmente restituire almeno i 600 milioni all’anno, mentre gli arretrati – oltre 8 miliardi di euro – Roma li considera ormai ‘cosa sua’. Ma, a quanto pare, dei 600 milioni di euro a valere sul 2022 lo Stato darà alla Regione soltanto 200 milioni di euro, perché con l’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale Europea (BCE) l’Italia è in grandissima difficoltà, visto che i titoli di Stato italiani, grazie alla BCE sono stati deprezzati e resi meno convenienti per gli investitori. Non è questa la sede per illustrare che cabbasisi c’entrano i titoli di Stato italiani con il quantitativo dio moneta che serve a uno Stato per tirare avanti. Quello che possiamo dire, semplificando, è che nel sistema monetario europeo la moneta è a credito e gli Stati, per avere la moneta per andare avanti, si debbono indebitare invitando i risparmiatori a sottoscrivere titoli di Stato. Se i titoli di Stato crollano – che è quello che sta succedendo non soltanto in Italia – i Paesi vanno in default, a meno che gli Stati non sequestrino ai cittadini i risparmi privati. In questo scenario già è tanto che Roma abbia restituito alla Sicilia 200 milioni di euro.
Ne vogliamo parlare, egregi esponenti del PD, dell’ulteriore scippo, alla sanità siciliana, di altri 280 milioni all’anno andata avanti dal 2016 al 2021 in forza di un’assurda legge regionale?
Chiusa questa digressione, da detto che alla sanità siciliana non mancano solo i 600 milioni di euro all’anno che lo Stato si prende dal 2009. Stamattina abbiamo dato notizia di una pronuncia della Corte Costituzionale che, su ricorso della Corte dei Conti per la Sicilia, ha ‘cassato’ una legge regionale assurda voluta sempre dal PD nel 2016, quando per somma disgrazia dei siciliani questo partito governava la Regione siciliana. Noi citiamo spesso l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, perché in tutti gli scippi perpetrati ai danni della Regione siciliana, dal 2014 al 2016, ci metteva la faccia. In realtà, Crocetta obbediva a ordini che arrivavano dal suo partito. Uno di questi ordini è stata la presentazione di una legge – ribadiamo assurda – che toglieva 280 milioni di euro all’anno agli ospedali pubblici siciliani per consentire alla Regione siciliana di allora, rimasta ‘in bolletta’ dopo gli scippi finanziari del Governo nazionale retto all’epoca dal ‘genio’ Matteo Renzi, di pagare spese che con la sanità pubblica della nostra Isola non aveva nulla a che vedere. Questo scippo di 280 milioni all’anno è andato avanti dal 2016 al 2020, per dimezzarsi nel 2021 dopo che il Governo regionale di Nello Musumeci aveva capito che la situazione si stava mettendo male. Con questo ‘scherzetto’ voluto dal PD siciliano la sanità pubblica siciliana (e quindi gli ospedali pubblici siciliani) ha perso circa un miliardo e mezzo di euro in cinque anni. Chiediamo all’onorevole Barbagallo e agli altri esponenti del PD della provincia di Catania che oggi ‘scoprono’ che l’ospedale di Caltagirone è – è proprio il caso di scriverlo – muru cu ‘u muru cu ‘u spitali: secondo voi i soldi che lo Stato italiano ha rubato e continua a rubare alla sanità siciliana da cosa dovrebbero essere sostituiti? Dalle vostre chiacchiere basate sulla speranza che i siciliani non ricordino cos’ha combinato il PD quando ha governato l’Italia e la Sicilia? Purtroppo esiste la memoria storica. Il ricordo dei misfatti oggi ‘dimenticati’, egregi esponenti del PD, è una delle tante motivazioni per le quali il vostro partito non è credibile!
Foro tratta da La Sicilia
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