Pubblichiamo una studio su come in Sicilia la Regione – o meglio, la burocrazia regionale, su probabile input della vecchia politica siciliana – ha gestito il programma Garanzia Giovani. E’ interessante, come dire?, l’ ‘anatomia patologica’ di questa storia: ovvero come l’Amministrazione regionale sia riuscita a trasformare il primo programma per i giovani da 19 a 29 anni, voluto dal Parlamento Europeo, in un volgare strumento di inveterate clientele. Non pagando, fino ad oggi, i due terzi dei giovani coinvolti. Il documento di SEND, Agenzia per il lavoro e la mobilità internazionale
Confessiamo che nel leggere questo documento siamo rimasti basiti. Sappiamo, abbiamo contezza, dei danni che l’attuale Governo regionale ha prodotto in Sicilia. Ma non immaginavamo che la nostra Regione, nella gestione del Programma Garanzia Giovani, avrebbe provocato danni così incredibili!
Garanzia Giovani è il primo programma voluto dal Parlamento Europeo. Un’iniziativa rivolta ai giovani di età compresa tra 19 e 29 anni. Obiettivo: aiutare questi ragazzi a trovare lavoro.
La Regione siciliana avrebbe dovuto limitarsi a gestire questo programma seguendo le linee guida. Invece, negli uffici della Regione – con le direttive che, di certo, sono arrivate dalla politica (cioè dal Governo regionale) – ne hanno combinato di tutti i colori!
Anche su questo fronte la Sicilia è diventata lo zimbello d’Europa. Siamo riusciti ad avviare ai tirocini un numero di giovani pari a tre vole la disponibilità finanziaria! Scelta a nostro avviso non causale, ma fatta scientemente: scelta clientelare, fatta in funzione della ricerca del consenso.
Il risultato è che i due terzi, e forse più, dei giovani siciliani che hanno lavorato presso varie aziende per sei mesi – a questo servono i tirocini – non sono stati ancora pagati!
Verranno pagati, chissà con quali fondi, in prossimità delle campagne elettorali del prossimo anno?
Nulla di causale, a nostro avviso. Tutto calcolato dalla vecchia politica siciliana. Che è riuscita a trasformare il primo, innovativo intervento del Parlamento Europeo nel mondo del lavoro (e, in particolare, nel mondo dei giovani disoccupati di età compresa tra 19 e 29 anni) in uno strumento clientelare. Le solite vergogne siciliane.
L’aspetto incredibile di questa storia è che, nella foga di triplicare il numero dei giovani da avviare ai tirocini qui in Sicilia, i solerti dirigenti e funzionari della Regione – supponiamo sempre su input della politica, anche se non ce lo diranno mai – si sono ‘mangiati’ anche le risorse finanziarie che avrebbero dovuto finanziare i tirocini internazionali (sarebbe stato difficile trasformare in voti i giovani avviati nelle imprese europee: meglio tenere tutti qui in Sicilia: tutti qui sotto controllo, provincia per provincia, voto per voto).
Ma leggiamo insieme i documenti che ci ha inviato SEND, un’Agenzia per il lavoro e la mobilità internazionale di Palermo. In questo righe c’è la testimonianza, nuda e cruda, di come è stata gestita in Sicilia il programma Garanzia Giovani.
A distanza di un anno dall’avvio di Garanzia Giovani in Sicilia – programma il cui obiettivo generale è quello di favorire l’ingresso dei giovani, dai 15 ai 29 anni, nel mercato del lavoro, soprattutto attraverso la promozione di tirocini regionali ed internazionali – e sulla scia delle polemiche sollevate dai partecipanti delusi e stanchi di aspettare i pagamenti delle indennità, SEND ha elaborato una relazione attraverso cui vengono individuati alcuni aspetti critici che non hanno ancora reso possibile la chiusura delle procedure amministrative e l’erogazione dei pagamenti delle misure avviate e propone alcuni aggiustamenti relativi alla struttura gestionale del servizio.
E’ noto che molti tirocinanti non abbiano ricevuto il pagamento delle indennità: a titolo di esempio, si racconta la vicenda di 11 giovani siciliani, fortunati perché hanno potuto svolgere un tirocinio Garanzia Giovani in Europa, ma che, ad oggi, contrariamente alle rassicurazioni del Dipartimento regionale del Lavoro sulla disponibilità finanziaria anche per gli stage in Europa, non hanno ricevuto un euro di rimborso.
E si riporta anche lo smacco subito da altri 22 partecipanti intenzionati a svolgere anche loro i tirocini internazionali, che non sono stati autorizzati per mancanza di fondi, trattandosi, invece, di misura con una linea di finanziamento distinta che non sarebbe dovuta confluire nel buco nero dei tirocini regionali e che, purtroppo, lo ricordiamo, sono stati attivati in numero triplicato a quanto previsto in programmazione. In tal senso si propone anche un resoconto sulla gestione dei tirocini a livello regionale.
SEND la cui prerogativa è la mobilità internazionale ha investito tempo e risorse per la promozione di questa misura che si è rivelata una bolla di sapone sia per i candidati che per la nostra organizzazione. Si ritiene pertanto importante anche portare in evidenza la questione dei rimborsi spettanti alle Agenzia per il Lavoro, gli enti che hanno attuato il programma. Le agenzie, che operano all’interno del sistema di politiche attive del lavoro nazionale e regionale, a nostro parare hanno dovuto lavorare in una struttura che è risultata essere inadeguata, poco trasparente nelle procedure gestionali e nella divulgazione delle informazioni e non ancora dotata di strumenti efficienti.
Data questa situazione, SEND non ha potuto svolgere il suo lavoro con la necessaria attenzione e cura ai bisogni dei beneficiari ed allo svolgimento delle attività messe in atto, ovvero non ha potuto erogare un servizio pubblico che si esprime attraverso la comunicazione di informazioni precise, l’attivazione di misure sulla base di procedure e tempi di realizzazione e pagamento certi, causando un notevole danno d’immagine e di reputazione.
Infine, con questo documento si vuole contribuire al miglioramento del servizio condividendo alcuni suggerimenti che, se attuati, potrebbero alleggerire le procedure ed offrire un servizio ai giovani più rispondente alle difficoltà che emergono dal mercato del lavoro e mettendo in atto azioni più concrete nei tempi di erogazione degli incentivi all’occupazione riservati ai giovani.
1 Premessa
2 Garanzia Giovani Misura 5 tirocini Extracurricolari transnazionali
3 Garanzia Giovani Misura 5 tirocini Extracurricolari regionali
4 Conclusioni e suggerimenti
5 Box: Informazione sulle istituzioni coinvolte
Premessa
SEND è un’Agenzia per il lavoro e la mobilità internazionale, autorizzata dal Ministero del Lavoro ed accreditata presso la Regione Sicilia. Vogliamo aprire questa relazione mettendo subito in chiaro l’idea che ci muove, noi di SEND, nell’erogazione delle attività relative alle politiche attive del lavoro, cioè quegli interventi realizzati con i soldi pubblici ed attuati nel mercato del lavoro, per promuovere l’occupazione e per favorire l’inserimento lavorativo di disoccupati. Lavoriamo con la consapevolezza che questi sono soldi pubblici, che meritano di essere spesi in modo congruo e con una buona dose di efficacia dei risultati, che si dovrebbe realizzare attraverso una gestione efficace ed efficiente, cosa che potrebbe ridurre la spesa ..appunto pubblica!
Riteniamo inoltre che strategie che mirano alla creazione di posti di lavoro potrebbero oltretutto prevedere capitoli di spesa relativi alla riorganizzazione del mercato del lavoro nei termini di riduzione sostanziale del costo del lavoro, di una riorganizzazione del sistema dei contratti, tasse e redditi per ottenere un impatto maggiore nella crescita occupazionale.
In generale, stiamo parlando di azioni che hanno l’obiettivo di facilitare l’accesso nel mercato del lavoro del giovane disoccupato, e nel caso specifico di Garanzia Giovani in Sicilia, attraverso l’attivazione di iniziative che dovrebbero avvicinare al sistema di formazione e di riqualificazione professionale quei giovani, detti inattivi, che hanno perso la speranza di trovare un posto di lavoro e/o che attraversano un periodo di “stallo” riguardo la ricerca della propria occupazione.
In questo contesto, in ogni caso, non ci siamo voluti sottrarre dall’offrire, il nostro orientamento professionale basato sull’ascolto diretto del candidato, attraverso colloqui individuali, analisi delle competenze e conoscenze del candidato e la messa a servizio dei nostri contatti produttivi e delle nostre conoscenze, a livello locale ed europeo, per promuovere l’inserimento professionale consapevole ed autonomo e promuovendo soprattutto esperienze di tirocinio in Italia ed in Europa, quanto più possibile concrete ed efficaci.
Garanzia Giovani Misura 5 tirocini transnazionali
Questa relazione inizia con l’esperienza che abbiamo vissuto più di recente nel tempo, e che tuttavia non si vede ancora conclusa, e cioè la vicenda relativa all’erogazione della misura 5 di Garanzia Giovani, tirocini transnazionali. Iniziamo con racconto, in primis, perché SEND, che a quanto ci risulta, è stata l’unica organizzazione, ente attuatore, in Sicilia a promuovere e attivare questa attività, ha subito un danno d’immagine e reputazione a causa dei problemi sorti.
SEND, la cui prerogativa è la promozione di percorsi professionalizzanti attraverso la mobilità internazionale, sin dalla pubblicazione dell’avviso per i tirocini internazionali, nel gennaio 2015, ha cercato di raccogliere informazioni circa le modalità di attuazione e le procedure amministrative da seguire. Abbiamo inseguito con entusiasmo e raccolto informazioni man mano più precise sull’attuazione della misura, fino ad ottenere le linee guida relative ai tirocini transnazionali.
Abbiamo intrapreso quest’avventura pilota proprio perché riteniamo che queste esperienze formative all’estero possano fare davvero la differenza per un possibile inserimento lavorativo dei giovani in cerca di occupazione, soprattutto se si tratta di esperienze che prevedono un contributo per coloro che partono con un finanziamento alle spalle.
Infatti ricevere una borsa a copertura dei costi da sostenere, significa potere partecipare ad un programma che riconosce in toto la validità e l’efficacia del percorso, in questo caso all’estero, svolgendo un tirocinio in Europa in una situazione di comfort economico, così da potersi dedicare all’apprendimento della lingua straniere ed all’approfondimento delle competenze professionali e non che possono significare un vantaggio sostanziale nell’inserimento lavorativo successivo.
Senza poi considerare, gli altri effetti collaterali, non meno importanti, che risultano dallo svolgimento degli stage all’estero, quali una maggiore apertura mentale e culturale. Abbiamo accolto molto positivamente questa iniziativa della Regione siciliana, che per una volta voleva porre la nostra isola tra quelle regioni che sostengono consapevolmente queste misure europee, credendoci e mettendoci i soldi pubblici.
Un esempio su tutti è la Regione Piemonte, che su questo fronte può ben distinguersi per la spinta che riesce a dare alla mobilità internazionale sul fronte delle politiche per l’inserimento occupazionale, insieme alla Regione Lazio, Toscana, Veneto e Puglia per citarne altre. Convinti come siamo, lo ribadiamo, che vivere un’esperienza di vita, studio, formazione e lavoro all’estero sia significativa per la crescita dei potenziali individuali nella ricerca del proprio posto di lavoro, abbiamo incominciato a chiedere notizie più chiare e dettagliate.
A settembre 2015, dopo mesi di ricerca, riusciamo ad avere una fotocopia delle “linee guida” per la gestione dei tirocini transnazionali di GG. Poiché ci stavamo muovendo in un territorio inesplorato, essendo l’anno d’avvio di GG in Sicilia, ancora prima di pubblicizzare la misura e promuovere il nostro percorso professionale, abbiamo chiesto rassicurazioni all’assessorato regionale, Dip. Lavoro, soprattutto in merito alla disponibilità effettiva del budget per la realizzazione degli stage in aziende estere per una durata massima di 6 mesi. E poiché la gestione in corso dei tirocini regionali aveva già fatto emergere delle difficoltà concrete relative ai finanziamenti, anche per via del numero triplicato delle attivazioni, abbiamo chiesto rassicurazioni anche sul fatto che i fondi dei tirocini transnazionali fossero dedicati solo a questa misura: cioè che non potessero confluire nello stesso budget dei tirocini regionali.
Il nostro errore è stato quello di non richiedere una nota scritta che confermasse quanto detto, visto che poi le autorizzazioni ai tirocinananti sono state negate a causa di mancanza di fondi. Ad Ottobre 2015, durante un incontro in assessorato regionale con i Dirigenti ci viene confermata una linea di finanziamento distinta, dedicata ai tirocini all’estero. L’avviso pubblicato, infatti, prevedeva un numero di 400 tirocini in Europa con un costo previsto di 2 milioni di Euro (cifra esigua se paragonata ai circa 13 mila tirocini previsti, che poi sono diventati circa 46 mila, con una disposizione finanziaria iniziale di 50 milioni di Euro, a cui si sono aggiunte le rimodulazioni e conseguenti rifinanziamenti di 20 e gli ultimi 25 milioni).
Durante la campagna di promozione che SEND ha avviato circa 600 giovani siciliani hanno mostrato interesse a realizzare un tirocinio in Europa, attraverso l’iscrizione on line al percorso di orientamento formulato e organizzato, in forma gratuita, da noi di SEND -“Il mio tirocinio in Europa”.
In fase di avvio del percorso, inoltre, abbiamo richiesto la collaborazione dell’assessorato regionale convinti come siamo che, nell’erogazione di servizi pubblici, il coinvolgimento della pubblica amministrazione possa rappresentare un momento di sviluppo ed integrazione tra diversi sistemi, pubblico e privato appunto, e provare a rispondere alle carenze occupazionali, attraverso l’unione di conoscenze, competenze e risorse e rappresentare, infatti, uno scambio di vedute ricco e significativo.
Già, nel mese di Novembre avevamo avviato un’azione pilota, con circa 60 giovani. Mentre poi da Gennaio 2016 si sono registrati effettivamente altri 140 giovani delle città di Palermo e Trapani, da Caltanissetta, Agrigento, Enna 74; da Messina, Catania e Siracusa 89; ed infine da Ragusa e Catania 86.
Nel mese di Marzo 2016 abbiamo avviato l’iniziativa grazie al patrocinio del Comune di Palermo, assessorato alle Attività produttive, che ha messo a disposizione la magnifica Sala delle Carrozze di Villa Niscemi, e dello stesso Dipartimento regionale per il Lavoro, che ha collaborato attraverso la partecipazione di 2 referenti EURES e la messa a disposizione di spazi presso il CPI di Messina.
In 180 da tutta la Sicilia hanno partecipato a 6 incontri di gruppo il cui obiettivo è stato quello di rendere i giovani consapevoli delle proprie risorse attraverso l’analisi dei fabbisogni formativi e lo sviluppo del progetto individuale di mobilità all’estero, renderli autonomi ed indipendenti nell’individuazione e nell’utilizzo di risorse per lo sviluppo di una strategia di ricerca attiva dell’azienda straniera e per la pianificazione del proprio futuro professionale attraverso un processo di auto-consapevolezza e di acquisizione di strumenti di ricerca.
Nel frattempo, a partire da Febbraio 2016, abbiamo incominciato a depositare le richieste di attivazione di 11 tirocini transnazionali, dei partecipanti del percorso pilota. Mentre dal 24 Marzo fino al 30 Aprile, abbiamo presentato le richieste per altri 22 stage in Europa.
Purtroppo, queste pratiche non sono più state autorizzate dal CPI di Palermo per mancanza di fondi. Ma quel che è peggio, sono rimaste tutte inevase e senza alcuna comunicazione formale di non accoglimento.
Durante un colloquio con un impiegato del CPI ci viene riferito, infatti, in via confidenziale, che i fondi sono esauriti e che non si possono attivare nuove misure. Ma noi, come Agenzia che opera nella stesso sistema di promozione de politiche attive, non abbiamo ricevuto alcuna nota a tal proposito. Abbiamo stimato che la spesa per la realizzazione dei nostri stage all’estero si sarebbe aggirata intorno a 500.000,00 € (500 mila Euro) corrispondenti ad un quarto della cifra prevista dall’Avviso, ed affettivamente una goccia rispetto a quanto investito per i tirocini regionali, spesso realizzati “al bar sotto casa” con nessuna prospettiva occupazionale concreta!
Nonostante gli incontri in assessorato in cui si richiedeva la conferma della disponibilità dei fondi, e nonostante la collaborazione dell’assessorato nella realizzazione del nostro percorso “il mio tirocinio in Europa”, a Maggio inoltrato capiamo ormai con certezza che i fondi per i tirocini transnazionali non sono mai stati tenuti separati del budget generale di GG Sicilia. Ovvero non è stata predisposta una prenotazione di fondi dalla programmazione generale, a dispetto delle varie richieste inoltrate al Dipartimento regionale.
Anzi, con ogni probabilità, i 2 milioni di Euro riservati nell’Avviso sono stati inclusi nell’unico calderone del budget Garanzia Giovani. In sintesi, i fondi destinati ai tirocini transnazionali sono stati dirottati ed utilizzati per coprire il buco creato con i tirocini regionali, così come altri residui di spesa. Sicuri che la misura tirocini extracurricolari transnazionali poteva rappresentare un’iniziativa di vanto per la Regione siciliana, SEND ha richiesto ripetutamente l’interessamento diretto dell’assessore e dei Dirigenti del Dipartimento Lavoro, sia attraverso comunicazioni scritte, sia attraverso incontri settimanali vis-a-vis.
Inutile raccontare la frustrazione nell’attesa di ricevere una minima risposta! Oggi, nonostante l’ennesima rimodulazione finanziaria di 25 milioni in atto (Giugno 2016), i nostri 11 giovani tirocinanti in Europa, i fortunati che sono riusciti a partire, non hanno ancora ricevuto le indennità spettanti, e le 22 richieste presentate al CPI di Palermo restano senza nessuna risposta scritta. Questa misura poteva rappresentare una concreta possibilità di inserimento lavorativo per molti giovani siciliani disoccupati, e per la Regione siciliana poteva presentare un fiore all’occhiello tra le risposte messe in atto nella lotta alla disoccupazione giovanile.
Garanzia Giovani infine poteva rappresentare per questo target – disoccupati 15-29 anni – l’unica possibilità di finanziamento pubblico per quanto riguarda la mobilità internazionale.
Garanzia Giovani Misura 5 tirocini regionali
Nel corso dei mesi tra Aprile e Ottobre 2015 SEND ha realizzato 90 colloqui individuali specialistici di orientamento, il cui risultato è stata l’attivazione di circa 40 tirocini regionali, tutti sul territorio di pertinenza del CPI di Palermo. Dei 40 tirocini circa 15 sono stati trasformati in contratti di lavoro.
Cronologicamente parlando, tutto inizia in data 28 Gennaio 2015. La Regione siciliana pubblica 4 Avvisi per l’individuazione di organizzazioni accreditate ovvero di “soggetti attuatori, nell’ambito della Garanzia Giovani Sicilia, tirocini regionali e transnazionali, 5 del Programma”. SEND in qualità di ente accreditato, dunque, ha partecipato al bando per stilare la lista e viene riconosciuto quale ente attuatore del programma con relativo aggiornamento dell’elenco.
Le liste vengono pubblicate presso il sito della Regione, nella sezione “news” e viene predisposta un’area dedicata al programma non raccoglie i documenti ufficiali. A Marzo 2015 vengono pubblicate le linee guida e la modulistica per la gestione e la tempistica di attivazione dei tirocini regionali ed interregionali. In pratica, fino a Giugno 2015 pochissimi enti in tutta la Sicilia riescono ad attivare tirocini, in assenza a di procedure certe.
Nello stesso mese SEND ha intercettato per caso una convocazione di enti attuatori presso il CPI di Palermo, appunto per l’avvio della fase gestionale del programma. Durante l’incontro ci siamo resi subito conto che non tutti gli enti sono stati convocati, e che prima altri incontri erano stati realizzati. In sintesi, nessuna circolare o nota di chiarimento è stata mai prodotta a conclusione di questo ed altri incontri per chiarimenti relativi alle procedure, né tanto meno è stata riprodotta una circolare ad uso degli enti attuatori e CPI.
Essendo i fondi gestiti a “sportello”, ovvero ad esaurimento sulla base della data di presentazione della richiesta di attivazione, è iniziata una folle corsa per dare il via ai tirocini. SEND ha deciso di dedicare attenzione ai giovani candidati, i quali anche loro non riuscivano ad avere informazioni esaustive sulla gestione del programma e su come muoversi all’interno del sistema.
Abbiamo avviato una fase di convocazione diretta per un colloquio di orientamento individuale, rivolto tutti coloro che ci avevano scelto come ente attuatore, agenzia di riferimento. Ci siamo resi subito conto che una marea di giovani disoccupati stava provando ad accedere alle informazione attraverso i 64 CPI dislocati sul territorio isolano, che le liste degli enti non venivano consegnate aggiornate ai giovani per la consultazione, ogni CPI ha implementato le procedure in modo pressoché arbitrario.
In pratica, il giovane che si registrava a GG avrebbe dovuto potere scegliere uno o più enti per attivare una o più misure di GG, ivi inclusi i tirocini. A questo punto non abbiamo capito con quali informazioni i giovani avrebbero potuto scegliere un ente al posto di un altro, visto che veniva fornita una semplice lista di nomi!
Dal punto di vista amministrativo ogni CPI avrebbe dovuto mandare agli enti promotori la lista dei giovani che avevano effettuato quella scelta. Cioè i CPI sarebbero dovuti essere responsabili della fase di primo colloquio di orientamento per indirizzare il giovane verso la misura più idonea al proprio percorso di studio, formazione e/o inserimento professionale. Piuttosto, il colloquio è stato per molti giovani un passaggio dei propri dati per il caricamento nel sistema da parte dell’operatore del CPI. Insieme ai nominativi, SEND avrebbe dovuto ricevere la scheda di profiling, la SAP e CV di ogni partecipante. Con questi documenti, in teoria, l’ente attuatore avrebbe potuto avviare la fase di ricerca dell’azienda presso cui inserire il giovane per il tirocinio.
In realtà, il CPI di Palermo non ha mai inviato i documenti, ed un nostro operatore ha dovuto recarsi di persona al CPI ogni settimana per scaricare su una chiavetta usb la cartella aggiornata con tutti i documenti. Contestualmente, una serie imprecisata di note e circolari è stata prodotta dall’assessorato nel tentativo di snellire il processo, ma questi documenti non sono stati pubblicati on line e resi disponibili agli enti attuatori, dando spazio ad atteggiamenti discordanti e contraddittori da parte degli operatori dei CPI nei confronti dei colleghi degli enti attuatori.
Infine, non è stato previsto un “contatore” di tirocini attivati, causando la già nota vicenda dell’autorizzazione di un numero superiore di almeno tre volte di tirocini, con lo scandaloso intermezzo della nota di chiusura dello sportello tirocini ad Ottobre 2015, la successiva riapertura dello sportello con ulteriore nota che annunciava la nuovo chiusura a distanza di pochi giorni.
Già da qui doveva essere chiaro che i pagamenti delle indennità ai giovani non sarebbero mai e poi mai stati regolari. Comunque, non era immaginabile che saremmo arrivati a Luglio 2016, più di un anno dopo per assistere alla riformulazione, crediamo, la terza, della richiesta di fondi a rendiconto al Ministero del Lavoro per la copertura delle spese non ancora erogate: un numero imprecisato di tirocinanti che hanno concluso da mesi l’esperienza, i tirocinanti che stanno svolgendo lo stage all’estero e pressoché tutti gli enti attuatori.
Conclusioni e suggerimenti
Quali sono i motivi ed i nodi più critici che hanno portato a questo risultato deludente? E’ possibile pensare a dei miglioramenti? Premesso che non è semplice descrivere il funzionamento della ‘macchina’ amministrativa ed il processo gestionale messi in piedi nell’ambito della Garanzia Giovani, all’interno del Programma Operativo Nazionale per l’attuazione della Iniziativa Europea per l’Occupazione dei Giovani” (PON YEI), vogliamo tuttavia condividere alcune questioni di ordine più generale che però rappresentano, con evidente rilievo, l’incapacità di spesa e di utilizzo dei fondi pubblici dedicati alle politiche attive del lavoro, soprattutto nella nostra regione.
Questa nostra esperienza può anche essere simbolica del fatto che l’arretratezza delle risorse, la lentezza burocratica e l’incapacità di gestione dei finanziamenti pubblici possono influire in modo significativo sul mancato sviluppo di un territorio, se non di uno Stato, e sulla mancata creazione o incentivazione di nuovi posti di lavoro per i disoccupati giovani, di breve e di lungo corso, in Sicilia e nel Meridione.
Una prima questione, dunque, ha a che fare con l’organizzazione di cui si dota la Pubblica Amministrazione, per la gestione delle risorse in campo. Per esempio, la questione dell’accentramento delle competenze di servizi fondamentali in mano a pochi, a discapito di trasparenza e fluidità nello svolgimento delle funzioni direttive e gestionali. La questione della moltiplicazione smisurata dei centri di amministrazione delle politiche attive secondo un modello di governance nella gestione degli interventi, che vede il raccordo tra Ministero del Lavoro e Regioni, dove al livello centrale dovrebbe spettare la messa a punto della piattaforma tecnologica, la definizione del modello di profilazione degli utenti e la realizzazione del sistema di monitoraggio e valutazione, ed al livello regionale spetterebbe la responsabilità di attuare le azioni di politica attiva rivolte direttamente ai giovani beneficiari del programma.
Tuttavia, il sistema di gestione delle fasi di lavoro, dal livello centrale a quello più periferico dei centri per l’impiego fa acqua da tutte le parti, soprattutto in regioni come la Sicilia.
Nella nostra esperienza di un anno ci ha colpito l’assenza di responsabili e referenti di fase o di procedura a cui i diretti beneficiari e gli enti attuatori, come SEND, avrebbero potuto rivolgersi nel tentativo di seguire lo stato di avanzamento delle pratiche.
Ci ha colpito il numero di operatori pubblici intervenuti nella complessissima ed ingarbugliata ‘macchina’ amministrativa che tuttavia non ha reso fluido il meccanismo.
Ci ha colpito la richiesta di produzione di documenti ripetitiva e petulante ed il caricamento degli stessi documenti su piattaforme che non riescono a dialogare con il livello nazionale.
Abbiamo subìto richieste di spedizione di documenti per posta elettronica, che poi non sono stati recepiti, seguite poi da altre richieste di consegna, brevi manu, degli stessi documenti in fotocopia e poi ancora nella versione originale.
Ci ha colpito l’inadeguatezza e inefficacia degli strumenti in dotazione, la mancanza di dimestichezza con le più moderne forme di comunicazione che di certo avrebbero potuto alleggerire il carico gestionale. Ed anche, vogliamo sollevare ora, non certo per minore importanza, la questione relativa alla difficoltà di dialogare con la Pubblica Amministrazione. Una paralisi comunicativa che ha reso impossibile la conclusione positiva delle azioni realizzate, ed ha ingigantito ed oltremodo appesantito le procedure amministrative rendendo questo sistema amministrativo un vortice mostruoso ed ingestibile.
Vogliamo chiudere questo lungo racconto semplicemente evidenziando il danno provocato da questo marasma, dato che la maggior parte dei giovani siciliani oggi è ancora in cerca di un posto di lavoro e non crede, a riprova di quanto accaduto, che la Pubblica Amministrazione possa mettere in atto misure che possano favorire realmente l’inserimento nel mondo del lavoro.
Questa macchina infernale ha di sicuro contribuito a peggiorare la visione negativa che i giovani hanno nei confronti della Pubblica Amministrazione e della politica, contribuendo a sostenere discorsi generalisti e polemici in cui anche chi cerca di lavorare correttamente ed in modo trasparente viene investito.
Ci auguriamo che il Governo della Regione siciliana abbia un moto di azione e di riscatto e si assuma la dovuta responsabilità per provare a gestire materie così delicate tenendo ben saldo il contatto con la realtà e con i giovani beneficiari delle azioni messe in atto e proponendo risposte che abbiano tempi e procedure puntuali e congrui, e soprattutto rispondenti alle sfide in corso.
Riconosciamo che la Regione Sicilia ed i suoi referenti si stiano adoperando per portare i propri uffici e le proprie risorse ad un livello organizzativo accettabile attraverso un sistema che possa tenere il passo del programma Garanzia Giovani in esecuzione.
Senza volere immaginare pratiche da fantascienza, ci limitiamo però suggerire alcuni accorgimenti strumentali e di aggiornamento del personale che potrebbero migliorare il funzionamento del sistema e ridare conseguentemente fiducia ai giovani che si sono imbattuti in questa disavventura. Per lo meno, allo stato attuale.
Suggeriamo in elenco una serie di perfezionamenti relativi alla dotazione strumentale:
- utilizzo della posta elettronica ordinaria e certificata
- utilizzo della firma digitale
- creazione di un sito dedicato al programma a livello regionale che contenga tutti i documenti ufficiali inclusi note e circolari
- creazione di un “contatore” delle misure on line per rendere trasparente la procedura a sportello ed il relativo avanzamento dello stato di utilizzo dei fondi
- utilizzo di un sistema di caricamento dati e documenti on line capace di dialogare tra il livello centrale e quello periferico
- creazione di un servizio di assistenza tecnica per operatori
- predisposizione FAQ per beneficiari e operatori
- aggiornamento degli operatori
- pubblicizzazione delle misure aperte ai giovani.
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal