- Ci auguriamo che il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, alle parole faccia seguire i fatti
- Una bella ‘botta’ anche al Ministro leghista Giancarlo Giorgetti, da sempre contro il Sud e la Sicilia
Ci auguriamo che il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, alle parole faccia seguire i fatti
Finalmente c’è un presidente della Regione siciliana che non si limita ad alzare la voce contro lo scandalo dei biglietti aerei che, come avviene ogni anno a Natale in modo macroscopico e come avviene anche negli altri 11 mesi dell’anno, penalizzano i siciliani. Dure le parole del presidente Renato Schifani che si rivolgerà all’Antitrust denunciando un cartello tra l’Ita – fino ad oggi società a capitale pubblico (anche se in procinto di essere venduta ai pesi esteri come già avvenuto per tanti ‘pezzi’ dell’economia italiana) – a Ryanair. Di questo scandalo infinito di stampo neo-coloniale ci siamo occupati due giorni fa, riprendendo una denuncia di Alfio Di Costa, protagonista della pagina Facebook Insieme Si può. A nostra memoria l’ultimo presidente della Regione siciliana che, contro chi specula sui siciliani penalizzandoli con il caro voli, è stato, nei primi anni ’80 del secolo passato, il democristiano Mario D’Acquisto. Dopo abbiamo assistito a proteste verbali e mezze sceneggiate. Ci auguriamo che il presidente Schifani alle parole faccia seguire i fatti per porre fine a oltre un quarantennio di colonialismo aereo. “Lo scandalo del caro voli che da tempo colpisce i siciliani – dice il presidente Schifani – deve trovare una risposta, immediata ed efficace. La Regione siciliana denuncerà la questione all’Autorità Antitrust, coinvolgendo i migliori avvocati esperti del settore. Ma serve anche più attenzione da parte del governo. È inaccettabile – aggiunge il presidente della Regione – che a minare il diritto alla mobilità dei cittadini sia una compagnia a capitale totalmente pubblico come Ita, impegnata in una sorta di cartello con Ryanair sulla rotta Palermo-Roma in quanto unici vettori ad operare su quel percorso. Torno perciò a chiedere al Governo (il riferimento ovviamente è al Governo nazionale ndr) di farsi sentire e in particolare modo al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al quale da tempo abbiamo posto anche altri temi urgenti su cui non abbiamo ancora ottenuto risposte”.
Una bella ‘botta’ anche al Ministro leghista Giancarlo Giorgetti, da sempre contro il Sud e la Sicilia
Dopo il ‘siluro’ al Ministero dell’Economia (una polemica con il Ministro leghista Giancarlo Giorgetti, noto personaggio che, fino ad oggi, ha sempre penalizzato il Sud e la Sicilia, per via dei possibili tentennamenti circa la restituzione dei circa 600 milioni di euro all’anno che il Governo nazionale scippa alla sanità siciliana dal 2009?), Schifani loda il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per il “gran lavoro” e “l’encomiabile impegno” messo in campo “sulla vicenda Lukoil, con il salvataggio di migliaia di posti di lavoro”. Con molta probabilità, il presidente Schifani, sulla raffineria Isab di Priolo, gestita dai russi della Lukoil, ne sa più di noi. A noi, infatti, da quello che abbiamo visto fino ad oggi, non sembra che il Ministro Urso, nella vicenda Lukoil, abbia prodotto qualcosa di conducente, a parte le molte chiacchiere e una proposta un po’ strana, ovvero l’amministrazione controllata. Tornando alla scandalo dei biglietti aerei ‘salati’ le cronache registrano anche un’interrogazione al Governo nazionale da parte di alcuni parlamentari del PD. Ci chiediamo e chiediamo: nei dieci anni in cui il PD ha governato l’Italia – a nostro avviso malissimo e sempre contro gli interessi del Sud e della Sicilia – questo partito si è mai occupato di questi problemi con atti concreti? Magari ci sbagliamo, ma noi non ne abbiamo memoria. In ogni caso siamo pronti a riprendere eventuali precisazioni su fatti concreti e non su chiacchiere.
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