- In realtà è la Germania che ormai va indietro grazie anche alla presunzione e alla proverbiale arroganza della sua classe dirigente
- Uno Stato che ha sfornato tanti presidenti
- California sempre terra di sogni nonostante le contraddizioni
di Nota Diplomatica
In realtà è la Germania che ormai va indietro grazie anche alla presunzione e alla proverbiale arroganza della sua classe dirigente
La recente notizia secondo cui lo Stato americano della California sarebbe in procinto di superare la Germania come ‘quarta economia del mondo’ – dopo gli Usa, la Cina e il Giappone – ha fatto scalpore, anche se il sorpasso dipenderebbe più dal relativo rallentamento del GDP tedesco che dalla crescita californiana. Il tempismo dell’annuncio è probabilmente da mettere in rapporto con lo sforzo del Governatore ‘Dem’ dello Stato, Gavin Newsom (un parente alla lontana del potente leader del suo partito, Nancy Pelosi) di posizionarsi per un’eventuale corsa alla presidenza americana nel caso si riuscisse nel sempre più disperato tentativo di persuadere Joe Biden che sia ora di ritirarsi a vita privata.
Uno Stato che ha sfornato tanti presidenti
La California è di gran lunga il più popoloso degli stati degli Usa, con oltre 40 milioni di abitanti (Texas è al secondo posto, con 30 milioni). Insieme, popolazione e prosperità fanno del ‘Golden State’ il singolo più influente bacino di voti elettorali negli Usa. È lo stato ‘di punta’ del lento ma continuo spostamento dei centri decisionali americani dalla costa orientale a quella occidentale. Con la sola, infelice, eccezione di Donald Trump, gli Usa non hanno più avuto un presidente newyorkese dai tempi di Franklin Roosevelt, il cui predecessore, Hoover, era già lui californiano. Nel frattempo, la California ha mandato a Washington Richard Nixon e Ronald Reagan.
California sempre terra di sogni nonostante le contraddizioni
Newsom dispone dunque di un ottimo ‘blocco di partenza’ verso la Casa Bianca. Lo Stato però non sta vivendo un periodo felicissimo. Le tasse locali altissime, la criminalità dilagante, la siccità, le sciami di senza-tetto sulle strade e le spettacolari inefficienze della sua burocrazia statale, come anche la notevole ‘eccentricità’ dei suoi processi politici, hanno spinto molti operatori economici – di recente, Elon Musk – a cercare altri lidi. Malgrado queste prime e preoccupanti avvisaglie, la California incarna da troppo tempo il ‘sogno americano’ perché possa avvizzire in fretta. Soprattutto, è il portale americano verso l’Asia, al di là del Pacifico, ormai il punto focale dell’attenzione economica e strategica degli Usa. E poi, non è futile ricordare che Hollywood è sempre Hollywood. Forma ancora molti pensieri nel mondo, per quanto l’industria cinematografica non sia più quella di una volta. Il nuovo ed importante settore dei videogiochi è comunque concentrato da quelle parti ed è più grande, a livello internazionale, delle due industrie del cinema e della musica messe insieme. Varrebbe oltre $300 miliardi l’anno secondo Accenture, e molti di questi miliardi sono californiani… La California, per tanti americani – e non solo – ha a lungo rappresentato in qualche modo il futuro. Come molti dei nostri ‘futuri’, anche questo si è fatto complicato negli ultimi tempi: ma è sempre lì…
Foto tratta da Wikipedia
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