- Anche per l’uva da tavola siciliana vale quanto abbiamo scritto per l’agricoltura della nostra Isola in generale: basta export. La ricetta potrebbe essere quella di vendere direttamente il prodotto alle famiglie evitando di svendere il prodotto alla Grande distribuzione organizzata (Gdo). Un esempio concreto a Palermo
- Bisogna anche pensare a cambiare, puntando sull’uva apirene. Legando la promozione dell’uva alla salute, perché con la pandemia si cercano prodotti agricoli salutari e che rafforzino il sistema immunitario
Anche per l’uva da tavola siciliana vale quanto abbiamo scritto per l’agricoltura della nostra Isola in generale: basta export. La ricetta potrebbe essere quella di vendere direttamente il prodotto alle famiglie evitando di svendere il prodotto alla Grande distribuzione organizzata (Gdo). Un esempio concreto a Palermo
Qualche giorno fa, nel MATTINALE, abbiamo provato a illustrare il perché gli agricoltori siciliani, tranne per qualche particolare produzione, non devono pensare a esportare i propri prodotti ma devono provare a conquistare il mercato della nostra Isola: mercato di tutto rispetto, se è vero che ci sono 5 milioni di cittadini. Gli agricoltori siciliani devono provare a vendere i propri prodotti provando a ‘saltare’ la Grande distribuzione organizzata (Gdo), riservando la propria produzione ai piccoli commercianti locali, sempre che il prezzo sia remunerativo per gli stessi agricoltori. Ebbene, stasera abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che la nostra tesi ha fondamento. Siamo entrati in un supermercato di un quartiere popolare di Palermo, abbiamo adocchiato un contenitore di cartapesta con uva da tavola bianca Italia confezionata e l’abbiamo acquistato. Costo: 1,20 euro. Giunti a casa abbiamo pesato l’uva: 550 grammi. In pratica, abbiamo acquistato l’uva da tavola Italia – che dovrebbe essere di Canicattì o delle zone vicine – a quasi 2 euro e mezzo al Kg. Sappiamo benissimo che, in questo momento, gli agricoltori siciliani che producono uva Italia il prodotto viene pagato a un prezzo piuttosto basso: da quello che ci risulta non arriva a 1 euro al Kg e c’è chi sostiene di aver rifiutato di vendere la propria uva da tavola perché avrebbero voluta pagarla a 0,50 al Kg.
Bisogna anche pensare a cambiare, puntando sull’uva apirene. Legando la promozione dell’uva alla salute, perché con la pandemia si cercano prodotti agricoli salutari e che rafforzino il sistema immunitario
La situazione, quest’anno, è difficile anche in Puglia, Regione vocata per la produzione di uva da tavola, dove i prezzi pagati ai produttori agricoli sono irrisori. Noi non vogliamo salire in cattedra per il segnalare il “come si fa” a chi, da tanti anni, produce uva da tavola in Sicilia. Ci limitiamo solo a precisare che l’uva da tavola, nei supermercati e nei punti vendita della Grande distribuzione organizzata siciliana non va a ruba ma si vende. E si vende, lo ribadiamo, a 2,30-2,50 euro al Kg. Quindi il mercato interno risponde. Perché i produttori di uva da tavola della Sicilia non provano a inventarsi qualcosa per arrivare direttamente alle famiglie siciliane? Vendendo la propria uva da tavola a 1,20 euro al Kg, gli agricoltori farebbero risparmiare le famiglie e guadagnerebbero anche loro. A non rispondere più è il mercato estero, almeno nel senso tradizionale del termine. Perché l’uva da tavola siciliana non è competitiva. Piaccia o no, oggi va l’uva apirene o apirena, cioè senza semi. Ci sono, in realtà, degli studi americani che segnalano un interesse delle giovani generazioni per l’uva, anche con i semi ma se accompagnata da un’opportuna campagna di marketing legata al miglioramento della salute e, in particolare, al possibile rafforzamento del sistema immunitario. Con la pandemia di Covid sono cambiate in modo significativo le abitudini alimentari. Non sappiamo se l’uva da tavola che producono negli Stati Uniti sia di aiuto nel rafforzare il sistema immunitario. A noi non risulta. Però un fatto è certo: dopo l’esperienza del Covid i prodotti agricoli che rafforzano il sistema immunitario si vendono molto bene soprattutto tra le giovani generazioni: e si vendono bene anche on line, se si tratta di prodotti agricoli che non deperiscono in tempi brevi.
Foto tratta da Sicilia Agricoltura
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