L’audizione del dirigente generale dell’Ufficio Legislativo e Legale del Parlamento siciliano, Romeo Palma, è stata chiesta dai parlamentari del Movimento 5 Stelle. Palma – che consegnerà ai deputati anche una relazione scritta – farà chiarezza sui contenziosi finanziari Stato-Regione 2014-2016 ai quali il presidente Crocetta ha rinunciato. Verrà ascoltato anche il responsabile dell’Ufficio legale dell’Ars. Se si accerterà che Crocetta ha fatto perdere altri soldi alla Regione si profilerebbe la violazione dello Statuto da parte del governatore e la sua automatica decadenza (contestualmente verrebbe sciolta anche Sala d’Ercole)
Martedì prossimo, a meno di colpi di scena (da chi gestisce il Parlamento siciliano ormai ci aspettiamo di tutto), il dirigente generale dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione siciliana, Romeo Palma, dovrebbe rispondere alle domande dei parlamentari che fanno parte della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars. Tema: i contenziosi finanziari Stato-Regione ai quali, per la seconda volta in due anni, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha deciso di rinunciare a nome di 5 milioni di Siciliani che non gliel’hanno mai chiesto.
L’audizione del dottore Palma è stata chiesta dai parlamentari di Sala d’Ercole del Movimento 5 Stelle. In realtà, l’audizione del dirigente dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione avrebbe dovuto essere chiesta prima di approvare la legge sulle variazioni di Bilancio nella quale, com’è noto, con la ‘benedizione’ del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, è stato ‘infilato’ il ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta. Si tratta del ‘Patto’ con il quale il nostro presidente della Regione, come già ricordato, ha rinunciato ai contenziosi finanziari in essere tra Stato e Regione che riguardano il periodo 2014-2016.
Il dottore Palma – così si racconta nei ‘Palazzi’ della politica siciliana – avrebbe già pronta una relazione scritta che dovrebbe essere consegnata Martedì prossimo ai parlamentari della commissione Bilancio e Finanze. Oltre a consegnare la relazione, come già ricordato, Palma risponderà alle domande dei parlamentari.
Dopo l’audizione del dottore Palma la commissione Bilancio e Finanze dell’Ars dovrebbe ascoltare – sempre in ordine alla rinuncia ai contenziosi del solito presidente Crocetta – il responsabile dell’Ufficio Legislativo del Parlamento siciliano. Passaggio importante, questo, per ‘incrociare’ i punti di vista di due alti burocrati che si occupano per mestiere di questi argomenti.
Finalmente il Parlamento siciliano dovrebbe conoscere la verità, almeno sulla seconda rinuncia ai contenziosi con lo Stato da parte di Crocetta. Il nostro presidente della Regione, com’è noto, quando arriva Giugno viene preso dall’irrefrenabile voglia di firmare ‘Patti’ con il Governo nazionale: accordi che, però, ‘incaprettano’ i Siciliani.
Il primo ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta risale al Giugno del 2004, quando il presidente della Regione ha rinunciato agli effetti positivi di alcuni contenziosi Stato-Regione. In quell’occasione il professore Massimo Costa – che nella vita fa l’economista e il docente universitario, ha quantificato in oltre 5 miliardi di Euro i soldi che il nostro presidente Crocetta – con la connivenza del Partito Democratico – ha regalato alla Sicilia.
Due anni fa – così almeno ha lasciato intendere Crocetta – il presidente della Regione sarebbe stato raggirato: tant’è vero che avrebbe provato a tornare sui propri passi.
Vero? Falso? Dubbi legittimi, quelli sul ‘pentimento’ di Crocetta dopo la firma del primo ‘Patto’. Avvalorati dal secondo ‘Patto scellerato’ che il nostro presidente della Regione ha firmato il mese scorso.
A quanti soldi ha rinunciato, questa volta, Crocetta?
La capogruppo del PD all’Ars, Alice Anselmo, a Sala d’Ercole, ha affermato che Crocetta avrebbe fatto bene a rinunciare a questi contenziosi che, a suo dire, avrebbero visto la Regione siciliana soccombente. Tesi che potrebbe anche essere vera. Ma che deve essere suffragata dalle parole – e dalle memorie scritte – del dirigente generale dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione e del responsabile dell’Ufficio Legislativo dell’Ars.
Su un fatto amministrativo così importante, infatti, non ci si può fermare alle parole pronunciate a Sala d’Ercole da questo o quel deputato. Serve la ‘sostanza’, ovvero la testimonianza di chi, ai massimi livelli, si occupa di tali questioni.
Anche perché è proprio grazie all’approvazione, da parte dell’Ars (qui i 43 ascari che lo hanno votato), del secondo ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta che la commissione Bilancio e Finanze della Camera dei deputati ha approvato lo stesso ‘Patto scellerato’ che è stato inserito nella legge nazionale sugli enti locali approvata dall’assemblea di Montecitorio.
Infatti, nel motivare il sì della commissione Bilancio e Finanze della Camera dei deputati, il relatore, ovvero Gianclaudio Bressa, come vi abbiamo raccontato qui, ha pronunciato pressappoco le seguenti parole: scusate, ma se questo accordo è stato firmato firmato dal presidente della Regione siciliana e, soprattutto, se è stato approvato dal Parlamento siciliano, perché noi non dovremmo approvarlo?
Quindi è stata l’approvazione del ‘Patto scellerato’ da parte dell’Ars – con 43 voti favorevoli – a convincere i deputati della commissione Bilancio e Finanze di Montecitorio a votare sì a questa legge che ‘incapretta’ 5 milioni di Siciliani. Un voto, quello espresso dal Parlamento siciliano sul ‘Patto scellerato’, caratterizzato da una grande scorrettezza politica e istituzionale operata dal presidente dell’Ars, il già citato Ardizzone, che prima di mettere ai voti un passaggio legislativo così delicato e importante avrebbe dovuto quanto meno ascoltare la testimonianza del dirigente generale dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione (e magari anche quella del responsabile dell’Ufficio Legislativo dello stesso Parlamento siciliano).
Invece il presidente del Parlamento siciliano – che su tale questione non è migliore di Crocetta – ha fatto tutto da solo…
Tra l’altro, non sono mancati dubbi sull’operato di Crocetta e del Parlamento nazionale anche da parte di qualche autorevole esponente del PD. E’ il caso del deputato di Montecitorio eletto in Sicilia, Angelo Capodicasa, già presidente della Regione siciliana (come potete leggere qui). Anche se, alla fine, ieri in Aula a Montecitorio, ha votato sì al provvedimento che contiene la truffa in danno dei Siciliani sul quale il Governo ha posto la fiducia (qui tutti i nomi e il verbale dei voti).
Insomma, per dirla in breve, se dovesse venire fuori che il secondo ‘Patto scellerato’ sta facendo perdere soldi a una Regione siciliana già ‘dissanguata’ dai prelievi finanziari operati dallo Stato a carico del Bilancio regionale, ci si potrebbe trovare di fronte a una violazione dello Statuto da parte di Crocetta (e forse non soltanto del solo Crocetta).
Una volta accertata la violazione dello Statuto da parte del presidente della Regione, Crocetta dovrebbe andare a casa insieme con l’Assemblea regionale siciliana, che decadrebbe automaticamente.
Se volete farvi un’idea dei danni prodotti dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, e dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, con questa incredibile storia della rinuncia ai contenziosi potete leggere i seguenti articoli:
Accordo truffa/ Ecco i traditori ‘siculo-romani’ e il VERBALE dei voti
Ecco quanto ruba lo Stato ai Siciliani: i dati illustrati dal deputato nazionale, Alessio Villarosa
Ecco i nomi dei Giuda che affossano la Sicilia
Ecco chi potrebbe salvare la Sicilia (e non lo farà)
La Sicilia pugnalata dagli ascari: il fiero pasto degli Ugolini di Sicilia Crocetta e Ardizzone
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