I conti li hanno fatti il parlamentari del Movimento 5 Stelle che in Commissione Bilancio e Finanze della Camera dei deputati hanno cercato in tutti i modi di bloccare il ‘Patto scellerato’ firmato da Renzi e Crocetta. I grillini hanno appurato che, dal 2000 ad oggi, i Governi nazionali hanno rubato alla Regione siciliana circa 100 miliardi di Euro. Proprio alla luce dei dati che hanno fornito, i parlamentari grillini dovrebbero mettere sotto stretta osservazione i bilancio delle Aziende Sanitarie Provinciali e delle Aziende ospedaliere. Si accorgerebbero che il Governo Crocetta, per fronteggiare i tagli del Governo Renzi, potrebbe aver utilizzato, distraendoli, i fondi destinati alla sanità siciliana
“La Commissione Bilancio della Camera approva scippo di oltre 7 miliardi di Euro l’anno per la Sicilia. Dal 2000 ad oggi la nostra Isola si è vista soffiare oltre 100 miliardi di Euro, come se ogni cittadino siciliano avesse perso 20 mila Euro dal proprio conto in banca”.
A dichiararlo sono i deputati M5S all’Ars Francesco Cappello e Sergio Tancredi che palesano tali dati dopo la bocciatura degli emendamenti M5S in Commissione Bilancio alla Camera sul decreto Enti Locali.
“I siciliani – denunciano i parlamentari regionali – dovrebbero chiedersi se, oltre Alessio Villarosa e tutta la squadra dei nostri deputati e senatori, ci siano altri siciliani disposti a difendere il loro futuro” (della seduta della Commissione e dell’interventi di Villarosa vi abbiamo detto qua).
Il gruppo M5S all’Ars aveva sostenuto l’approvazione della mozione con la quale si chiedeva al Governo regionale di Rosario Crocetta di cancellare intese che prevedessero la rinuncia, da parte della Regione, ai ricorsi presentati alla Consulta.
“I siciliani – proseguono i portavoce del Movimento 5 Stelle – dovrebbero capire che votare un siciliano di un partito ed in particolare di questa maggioranza è come votare il carnefice che eseguirà la pena capitale come ringraziamento per essere stato votato. E così lo Stato tratterrà i soldi delle tasse dei siciliani mentre le Regioni del Nord ringraziano per il ghiotto regalo”.
“I siciliani – aggiungono i grillini – sopportano già il carico ambientale del 40% dell’intera capacità di raffinazione nazionale degli idrocarburi, il tutto assolutamente in sordina grazie anche ad una stampa nazionale silente. Eppure, devono subire la beffa del mancato trasferimento di circa 1,2 miliardi di Euro di accise. Chiedere alla Regione di recuperarli attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione (ex Fas) significa calpestare i principi in materia di investimenti pubblici e l’articolo 119 della Costituzione”.
I numeri sulle ruberie dello Stato alla Regione siciliana sono supportati anche dalla Corte dei Conti. Secondo i magistrati contabili, infatti, questa situazione è destinata a permanere. Cosa, questa, che, secondo la magistratura contabile, “suscita dubbi sulla sostenibilità del debito, sul futuro delle giovani generazioni, già gravate da ingenti mutui, e sullo sviluppo stesso della Sicilia”.
Le stime finanziarie dei grillini sono più che ottimistiche. E, con molta probabilità, ferme a qualche anno fa, quando il bilancio di ‘cassa’ annuo della regione siciliana, al netto dei 9,3 miliardi di Euro di spesa sanitaria, si attestavano intorno a 6,5-7 miliardi di Euro di spesa.
Oggi non è più così. Intanto bisognerebbe capire se la spesa sanitaria effettiva della Regione siciliana è ancora pari a 9,3 miliardi di Euro: cosa sulla quale non mancano i dubbi. In ogni caso, su un indebitamento finanziario pari a 8 miliardi di Euro, la Regione siciliana non ha più a disposizione 6,5-7 miliardi di Euro. Già nel 2015 la ‘cassa’ teorica’ era pari a circa 4,3 miliardi di Euro.
Nel 2016 si è presentato un ‘buco’ di 3 miliardi di Euro. Provocato dagli scippi finanziari del Governo Renzi. Così la disponibilità di ‘cassa’, per quest’anno, è precipitata a 1,3 miliardi di Euro.
A questi vanno sommati i 900 milioni di Euro erogati dallo Stato sui quali la Regione deve pagare gli interessi.
Con questi 900 milioni di Euro la disponibilità finanziaria della Regione, per il 2016, ammonta ad appena 2,2 miliardi di Euro.
Con il ‘Patto scellerato’ firmato dal solito Crocetta – un personaggio che, insieme con il PD siciliano, lavora per penalizzare 5 milioni di Siciliani – dovrebbero arrivare 500 milioni di Euro. Ma, come il nostro blog ha illustrato (come potete leggere nelle tre puntate che abbiamo dedicato al ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta atto II’), non si tratta di un’erogazione, ma di soldi che dovranno essere restituiti!
“I partiti che hanno distrutto la nostra Isola devono andare a casa – chiudono i portavoce Cinquestelle -. Alle elezioni dell’anno prossimo i siciliani sapranno riconoscere chi li ha presi in giro per decenni”.
Detto questo, i grillini si dovrebbero chiedere come ha fatto, fino ad oggi, ad andare avanti la Regione siciliana con una disponibilità di ‘cassa’ di 2,2 miliardi di Euro, considerato che in questa somma ci sono anche le spese di funzionamento della ‘macchina’ regionale (stipendi dei dipendenti regionali e costo del Parlamento siciliano) e le rate dei mutui per pagare il già citato indebitamento finanziario di 8 miliardi di Euro.
Non è difficile ipotizzare che il Governo Crocetta, che continua a regalare al Governo Renzi i soldi dei Siciliani (è incredibile l’ultima rinuncia ai contenziosi finanziari con lo Stato da parte della Regione!), stia ‘saccheggiando’ i fondi della sanità.
Come fare per accertarlo? Semplice: richiedere, a fine anno, i bilanci alle Aziende Sanitarie Provinciali e alle Aziende ospedaliere dell’Isola. Per accertare quanto ha erogato la Regione a tali aziende e quanto tali Aziende hanno effettivamente speso. E se – come avvenuto negli anni passati – tali Aziende Sanitarie e ospedaliere si sono indebitate con le banche per mancata erogazione dei fondi da parte della Regione.
Sommando queste cifre ai fondi erogati alle strutture private e ad altre spese si dovrebbe arrivare alla cifra di 9,3 miliardi. Se la somma dovrebbe essere inferiore a tale cifra significa che l’Amministrazione regionale, per il 2016, ha distratto fondi dalla sanità per pagare altri settori della stessa Amministrazione. Cosa che non è prevista dalla legge.
A parte il risvolto contabile e politico: se dovesse venire fuori che sono stati sottratti soldi al sistema sanitario regionale, significherebbe che il Governo Crocetta, per fronteggiare i soldi scippati dal Governi Renzi, avrebbe ridotto i servizi sanitari ai Siciliani: cosa, questa, che per legge non si potrebbe fare.
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