Avviso 22, la Regione siciliana si ‘auto-assolve’ ma non può negare la bassissima percentuale di assunti post stage!

25 ottobre 2022
  • Se la percentuale di stagisti che viene assunta dopo gli stage è l’ultima in Italia significa che questo benedetto Avviso 22 non funziona bene 
  • Le auto-giustificazioni dell’amministrazione regionale anche in materia di incredibili ritardi e di errori
  • Parlano i numeri: nel Sud Italia gli assunti dopo gli stage sono il 25% circa; in Sicilia sono il 10% 

Se la percentuale di stagisti che viene assunta dopo gli stage è l’ultima in Italia significa che questo benedetto Avviso 22 non funziona bene 

Avviso 22 della Regione siciliana: come rivoltare la ‘frittata’ facendo sparire le responsabilità del ritardi e dando per buoni i risultati scadenti. E’ una storia che i lettori de I Nuovi Vespri conoscono, visto che ne scriviamo spesso. Segnalando che, a distanza di oltre tre anni, tanti tirocinanti non sono ancora stati pagati. Mentre chi è stato pagato ha dovuto attendere da un anno a due anni. Non sono mancate le critiche alla gestione di questo Avviso: critiche al passato Governo regionale e, soprattutto, alla burocrazia. Ora arriva un comunicato stampa, peraltro non esaustivo, perché non racconta bene né cos’è l’Avviso 22, né il perché dei ritardi. “La Regione siciliana – leggiamo nel comunicato della Regione – ha speso sino ad oggi 3.622.362 euro per il rimborso dei tirocini ex Avviso 22, a fronte di un impegno complessivo di risorse pari a 22 milioni di euro. Lo precisa il dipartimento regionale del Lavoro, in relazione alle notizie di stampa diffuse nei giorni scorsi da alcune testate giornalistiche. Secondo i dati forniti dal dipartimento regionale, i tirocini attivati in totale sono 1.741, quelli ‘chiusi’ a cui è stato pagato l’intero importo sono 790”. Il comunicato avrebbe dovuto illustrare quando sono iniziati i tirocini, anche per rendere noti i tempi dei pagamenti.

Le auto-giustificazioni dell’amministrazione regionale anche in materia di incredibili ritardi e di errori

“Non deve trarre in inganno – prosegue il comunicato – il numero delle Ddr (Domande di richiesta di rimborso), poiché queste ultime sono presentate dalle Agenzie per il lavoro per ogni singolo tirocinante a cadenza bimestrale e quindi in base alla durata del tirocinio (dai 6 ai 12 mesi) sono 3 o 6 per ogni soggetto titolare. Mentre l’importo mensile, a fronte dello svolgimento di 24 ore settimanali, ammonta a 500 euro. Precisato ciò, il dipartimento rende noto che le Ddr presenti nel sistema informatico della Regione sono in totale 3.455, delle quali 3.014 validate dal servizio addetto al monitoraggio, mentre per 2.968 è già stato emesso il decreto di pagamento, 440 sono in lavorazione e in attesa di riscontro. Si tratta di procedure di controllo che vengono svolte con accuratezza dagli uffici, per evitare che una documentazione non completa fornita dagli interessati, pregiudichi l’erogazione dei fondi europei che richiedono il rispetto di regole di rendicontazione molto stringenti. Per questo i funzionari addetti al monitoraggio richiedono quotidianamente integrazioni di documenti ai soggetti promotori e ai tirocinanti per perfezionare le pratiche”. Anche questo passaggio del comunicato è molto singolare: l’eventuale “documentazione non completa fornita dagli interessati”, che supponiamo siano i tirocinanti deve essere contestata in tempi brevi e non dopo due-tre anni! Ancora: nonostante la “documentazione non completa fornita dagli interessati” gli stessi interessati sono stati impiegati nei tirocini a lavorare per le aziende pubbliche e private? Questo è un punto essenziale e l’amministrazione regionale dovrebbe rispondere: non possiamo pensare, infatti, che l’amministrazione regionale abbia avviato al lavoro tirocinanti con “documentazione non completa”.

Parlano i numeri: nel Sud Italia gli assunti dopo gli stage sono il 25% circa; in Sicilia sono il 10% 

“In merito agli sbocchi occupazionali al termine dei tirocini – leggiamo sempre nel comunicato della Regione siciliana – il dirigente generale del dipartimento del Lavoro, Gaetano Sciacca, precisa che «in base ai dati in nostro possesso, risulterebbero attestarsi intorno al 10%, dato in linea con tutti gli altri tirocini extracurriculari»”. A noi il dato fornito dal dottore Sciacca suscita perplessità. Su Repubblica degli stagisti leggiamo dati molto diversi: “Secondo il Rapporto Anpal del 2021, la percentuale media di tirocini cui ha fatto seguito entro i sei mesi dalla conclusione del tirocinio un rapporto di lavoro con lo stesso datore che ha ospitato l’esperienza di tirocinio è 29,9%. In questo caso sono stati presi in considerazione i tirocini attivati nei sei anni dal 2014 al 2019, sempre di durata non inferiore a 14 giorni e terminati da almeno sei mesi: ne emerge un insieme di 1.704.841 tirocini. 29,9% è la media nazionale, ma c’è maggiore probabilità di essere assunti se si fa il tirocinio in una Regione del Centro Italia (31,6%) o del Nord Ovest (31,5%). Seguono le Regioni del Nord Est con 31%. Fanalino di coda le Regioni del Mezzogiorno, dove la percentuale di assunzione post stage si ferma a 25,2%”. Le Regioni del Sud saranno anche il “fanalino di coda”, ma la percentuale di assunzione post stage è del 25%. Com’è possibile che in Sicilia la percentuale di assunzione post stage sia di circa 15 punti percentuali in meno rispetto al tutto il Sud? C’è o no qualcosa che non funziona in questo Avviso 22 della Regione siciliana? Ultima domanda: come mai si sono materializzate queste precisazioni’ Che sta succedendo?   

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