Lo sciopero delle raffinerie sta lasciando mezza Francia a piedi. La ragioni della protesta

12 ottobre 2022
  • Altro che sindacalisti italiani che abbracciano capi di Governo e trescano con il padronato! 

Le multinazionali TotalEnergies e Esso France hanno realizzato extra profitti stellari e i lavoratori, penalizzati dall’inflazione, chiedono un aumento degli stipendi del 10%. E aggiungono: “Perché gli extra profitti se li devono godere solo gli azionisti?” Il ruolo del sindacato Confédération générale du travail (CGT) che guida la protesta

Prima gli scioperi nelle ferrovie, poi i blocchi stradali dei camionisti e, da un paio di settimane, lo sciopero dei lavoratori delle più importanti raffinerie. Questi ultimi sono i più determinati. Sanno che le multinazionali hanno fatto un sacco di extra profitti con gli idrocarburi e chiedono un aumento complessivo degli stipendi del 10%. A differenza dei lavoratori italiani che, grazie a sindacati che trescano con Governo e padronato, i lavoratori francesi sono molto determinati nel chiedere i propri diritti. Nel caso in questione – i lavoratori delle raffinerie – c’è un sindacato che è ancora più determinato dei lavoratori. Si tratta della Confédération générale du travail (CGT) che guida la protesta senza mollare di un centimetro. Ma oltre a un sindacato serio, sono seri i lavoratori francesi che, a differenza dei lavoratori italiani che pagano le super bollette e stanno zitti, scendono in piazza i bloccano tutto. Le ragioni dei lavoratori delle raffinerie francesi sono semplici. Ufficialmente il tasso d’inflazione in Francia ‘viaggia’ tra il 4 e il 5%. Ma i lavoratori e i sindacati sanno che il dato è sbagliato, perché ci sono prodotti – alcuni dei quali essenziali – il cui prezzo è aumentato molto di più del 5%. Morale: i lavoratori chiedono un aumento del 7% per fronteggiare l’aumento del costo della vita, più un 3% dovuto al fatto che, come già accennato, le aziende per le quali lavorano hanno incamerato extra profitti ragguardevoli. Perché – chiedono giustamente i lavoratori e il sindacato CGT – gli extra profitti se li devono ‘pappare’ solo gli azionisti? Una parte spetta anche ai lavoratori! Le aziende – che fanno capo TotalEnergies e a Esso France – da parte loro, rispondono picche. E i lavoratori – da parte loro – hanno incrociato le braccia e mezza Francia è senza benzina e senza gasolio. Le code ai distributori di carburante, da qualche giorno presidiate dalla polizia, sono chilometriche. E la situazione peggiora. Mentre il Governo e il presidente della Francia, Macron, non sanno che fare. O meglio, due giorni fa il portavoce del governo, Olivier Véran, ha minacciato l’uso della forza per eliminare i blocchi alle raffinerie interessate. Ma pare che sia intervenuto lo stesso Macron, che teme che, usando la violenza, la situazione possa degenerare. Vedremo come andrà  finire.

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano 

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