- Il viaggio del Papa in Kazakistan
- Bisogna evitare a tutti i costi la chiusura di migliaia di imprese
di Carmelo Raffa
Il viaggio del Papa in Kazakistan
La guerra su larga scala, scatenata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina il 24 Febbraio, prosegue con intensità e distruzioni. Dall’inizio del conflitto sono dovuti scappare dai propri territori migliaia e migliaia di cittadini. Non serve chiedersi per il perché e come si è arrivati a questa escalation e quali sono le responsabilità dei Governanti; a questo punto bisogna chiedersi cosa fare per mettere la parola fine alla guerra, avviandoci verso un vero processo di pace. Il Santo Padre Papa Francesco al termine dell’Angelus da piazza San Pietro ha affermato: “Domani (oggi per chi legge ndr) partirò per il viaggio di tre giorni in Kazakistan dove prenderò parte al congresso dei capi delle religioni mondiali e tradizionali. Sarà un’occasione per incontrare tanti rappresentati religiosi e dialogare da fratelli animati dal comune desiderio di pace, quella pace di cui il nostro mondo è assetato”.
Bisogna evitare a tutti i costi la chiusura di migliaia di imprese
Se gli ultimi sviluppi della guerra danno vittorie e riconquiste di territori all’Ucraina ciò non significa che Putin e la sua grande Nazione siano a un passo dalla sconfitta. Il presidente dell’Ucraina, Zelescky, ha goduto di tantissimi aiuti militari da parte degli Stati Uniti d’America e dei suoi alleati. Se ciò ha avuto effetti positivi per il popolo ucraino che dall’aggressione russa poteva uscirne massacrata ciò ha provocato una guerra economica ben visibile in Italia e in altri Stati europei con bollette dell’elettricità e del gas a prezzi stratosferici e conseguentemente un aumento eccessivo e insostenibile dei prezzi delle materie prime. E purtroppo al peggio non c’è fine. Nei prossimi giorni potremmo assistere alla chiusura di tante imprese e a milioni di lavoratori in mezzo alle strade. E’ indispensabile che le nostre Istituzioni oltre a prendere i provvedimenti necessari per evitare ciò aprano un confronto con gli alleati europei ma anche e principalmente con il Presidente degli Stati Uniti, Biden, affinché si ricerchino tutte le possibilità per arrivare in breve tempo ad una vera pace. Non vorremmo che la nostra Nazione sull’onda della guerra per la guerra venisse affossata economicamente da chi l’ha salvata dalla carestia nel 1948 adottando un piano d’aiuti denominato piano Marshall. Siamo ben consapevoli che in questa guerra il maggiore responsabile è stato Putin ma cosa hanno fatto gli Stati Uniti per evitare questa catastrofe? Operiamo tutti per la pace nel mondo mettendo subito fine al conflitto UCRAINA-RUSSIA.
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