- I militari ucraini cercano di ripararsi all’ombra delle centrale nucleare di Zaporizhia per sfuggire alle bombe russe. Ma l’esercito di Putin tira dritto e ha lasciato intendere che, se le condizioni lo richiederanno, bombarderà anche la centrale nucleare
- I Governi dei Paesi dell’Europa dell’Est e della Germania sono terrorizzati, perché hanno capito che i russi non scherzano e sono pronti a creare una tempesta radioattiva ben peggiore di quella di Chernobyl
- Con la possibilità che arrivino le radiazioni nucleari la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e Mario Draghi hanno finito di parlare contro Putin e la Russia. Hanno finito le parole?
I militari ucraini cercano di ripararsi all’ombra delle centrale nucleare di Zaporizhia per sfuggire alle bombe russe. Ma l’esercito di Putin tira dritto e ha lasciato intendere che, se le condizioni lo richiederanno, bombarderà anche la centrale nucleare
di Economicus
C’è ancora qualcuno che ricorda o riflette sull’incidente nucleare di Chernobyl? Avvenne la notte del 26 Aprile 1986. Andò in tilt un reattore della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, che allora era un Paese della Repubblica Socialista Sovietica. È considerato il più grave incidente della storia dell’energia nucleare e l’unico, insieme con quello di Fukushima, avvenuto nel 2011, a essere classificato stato al settimo livello, il massimo della scala di catastroficità INES. Ebbene, in queste ore, sempre in Ucraina, la guerra infuria a due passi dalla centrale nucleare di Zaporizhia, la stazione nucleare più grande d’Europa, dove operano tre reattori attivi su sei. A qualche chilometro da questa centrale nucleare si susseguono i bombardamenti ‘chirurgici’ (o quasi) dei russi. Secondo gli stessi militari russi, gli ucraini si vanno a ri9fugiare con le armi vicino alla centrale nucleare, perché lì i missili della Russia non dovrebbero arrivare; i russi, invece, vanno avanti come rulli compressori bombardando anche a qualche chilometro dalla centrale nucleare. Il problema è che a rischio – se dovesse essere colpita la centrale di Zaporizhia – non sono solo gli ucraini, ma anche l’Europa, a cominciare dai Paesi dell’Europa dell’Est e della Germania. Con scorie radioattive che non risparmierebbero l’Italia. Ma nel nostro Paese c’è la campagna elettorale: c’è Letta con i suoi scivoloni, con i giornali ‘europeisti’ che, nonostante il ‘bordello’ che sta esplodendo nel PD, danno questo partito addirittura vicino o davanti a Fratelli d’Italia; c’è il leader della Lega, Matteo Salvini che, ironia della sorte, propone nei manifesti elettorali il “nucleare sicuro”; e c’è il solito Berlusconi che torna nel Sud e in Sicilia con la pagliacciata del Ponte sullo Stretto e con manifesti sgradevoli nei quali, rivolgendosi non si capisce a quali siciliani, si presenta con lo slogan: “Una scelta di campo”, accompagnato dal suo sguardo da Cristo Pantocratore. Tanto che la domanda che viene fuori è quasi automatica: quale sarebbe il “campo” di Berlusconi e di Forza Italia in Sicilia?
I Governi dei Paesi dell’Europa dell’Est e della Germania sono terrorizzati, perché hanno capito che i russi non scherzano e sono pronti a creare una tempesta radioattiva ben peggiore di quella di Chernobyl
Mentre la politica politicante italiana promette minchiate su minchiate su minchiate, nell’Europa dell’Est e in Germania vivono giorni di terrore. La retorica di “Putin malato” che verrà presto sostituito, delle “sanzioni che piegheranno l’economia russa” e altre minchiate sono state sostituite dalla realtà. E qual è la realtà? In primo luogo, i russi hanno capito – Putin lo ha detto chiaramente in questi giorni – che gli americani considerano il popolo ucraino “carne da cannone” da utilizzare in una guerra che si annuncia molto lunga per indebolire la Russia; la reazione dei russi è nel rafforzamento dell’esercito e in una guerra sempre più dura e pesante, con bombardamenti che non danno tregua e che, come abbiamo già accennato, non si fermano nemmeno davanti ai militari ucraini che cercano di ripararsi all’ombra di una delle centrali nucleari più grandi d’Europa. I russi vanno avanti. Piuttosto che farsi coinvolgere in una guerra che durerebbe anni, sono disposti a chiudere la partita in tempi brevi, costi quel che costi. La sensazione è che gli occidentali stiano sottovalutando le parole di Putin quando – come già accennato – parla del popolo ucraino usato come “carne da cannone”…
Con la possibilità che arrivino le radiazioni nucleari la presidente della Commissione Ue,Ursula von der Leyen, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e Mario Draghi hanno finito di parlare contro Putin e la Russia. Hanno finito le parole?
E in Italia? Lo ribadiamo: c’è la campagna elettorale più demenziale della storia della Repubblica italiana. Resa tale – cioè demenziale – da quasi tutti i partiti che, fino ad oggi, sono stati presenti in Parlamento. Manca un mese al voto e decine e decine di migliaia di imprese e di famiglie non possono pagare le bollette di luce e gas. Stanno per chiudere migliaia di aziende, chiuderanno gli uffici. Ma il problema, in questa campagna elettorale, viene ignorato. Anzi, uno dei protagonisti delle scelte fallimentari dell’Unione europea per fronteggiare la guerra in Ucraina – Mario Draghi – è stato letteralmente sommerso dagli applausi dai cattolici in affari di Comunione e Liberazione. Draghi, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz sono quelli che, subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, hanno proposto di mandare armi agli ucraini. Oggi si ritrovano con i rispettivi Paesi – Germania e Italia – con il culo a terra. I tedeschi più spaventati degli italiani, perché hanno capito non solo che Putin sta vincendo su tutta la linea, ma anche che il leader russo, come già ricordato, non ci penserà due volte a bombardare la centrale nucleare di Zaporizhia. Testimonianza – agghiacciante! – del giornalista Vittorio Rangeloni raccolta da Nicola Porro: “Basta un errore e salta tutto, è una situazione assurda. Intervistando il sindaco e parlando con i lavoratori è stato dimostrato che più volte ci sono stati attacchi sia missilistici che con colpi di mortaio sulla centrale nucleare: basterebbe che solo uno dei reattori attivi venisse colpito e ci sarebbe una distruzione più grande di Chernobyl. Ho visitato personalmente la centrale e sul posto ho potuto constatare immediatamente i danni provocati dai recenti attacchi. Alcuni attacchi sono caduti vicinissimo ai reattori e questo è un fatto gravissimo, incredibile e folle che può portare a conseguenze inimmaginabili, non solo a livello a locale ma continentale”. A preoccupare non è lo scoppio della centrale nucleare in sé, che resisterebbe alle bombe. Il problema è legato al centro di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito che, se eventualmente colpito dalle bombe, provocherebbe una spaventosa emissione di radiazioni nucleari che ucciderebbe gli abitanti di questi luoghi invadendo l’Europa dell’Est e la Germania. Se ci fate caso, da qualche giorno Ursula von der Leyen, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e Mario Draghi hanno finito di parlare contro Putin e la Russia. Hanno finito le parole?
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