- Forse ogni tanto ci dobbiamo fermare per riflettere. Le ferie potrebbero servire a questo
di Enzo Guarnera
I rapporti umani, spesso, sono finalizzati alla ricerca dell’utile e alla fine le persone si illudono incontrarsi ma si ritrovano nella solitudine
A me piace leggere e riflettere.
Lo considero il modo migliore per trascorrere le ferie.
Rifuggo, sin da giovane, dalla ricerca frenetica del frastuono alienante, che reputo una fuga da se stessi.
Una rilevante parte dell’umanità vive tale condizione, illudendosi che per comunicare basti essere, comunque, assieme agli altri.
E alla fine avverte una grande stanchezza e il deserto dentro.
La ricerca del frastuono è, spesso, il tentativo di sconfiggere la paura che, per varie ragioni, pervade il nostro essere.
La paura genera violenza e aggressività, verso gli altri e verso la natura.
Gli stravolgimenti climatici crescenti sono il frutto della violenza verso l’ambiente, che definisco “capitalistica”, perché finalizzata allo sfruttamento e al profitto senza limiti.
Ne deriva che anche i rapporti umani siano strumentali e finalizzati alla ricerca dell’utile, senza un reale incontro tra “persone”.
La “funzione” che l’altro rappresenta soppianta la sua vera identità.
Allora fermiamoci, ogni tanto.
Fermiamoci per scoprire il nostro “senso”, un “senso” in sé, del nostro stesso esistere.
Un “senso” che stia prima e anche dopo di noi e della realtà.
Un “senso” che stia dentro e non fuori di noi.
Provarci, durante le ferie, può avere “senso”!
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