- Con molta probabilità, la destra francese sta provando a fare da ‘sponda’ a Macron che, ovviamente, vorrebbe la fine delle sanzioni Ue alla Russia, perché la Francia – come la Germania e l’Italia – ha bisogno del gas russo
- In realtà, la mossa del partito della Le Pen è ipocrisia allo stato puro, perché la leader della destra non può non sapere come stanno realmente le cose…
Con molta probabilità, la destra francese sta provando a fare da ‘sponda’ a Macron che, ovviamente, vorrebbe la fine delle sanzioni Ue alla Russia, perché la Francia – come la Germania e l’Italia – ha bisogno del gas russo
Circa una settimana fa la leader del del Rassemblement National, Marine Le Pen, ha chiesto ufficialmente all’Unione europea di bloccare le sanzioni economiche contro la Russia. In queste ore sull’argomento torna Laurent Jacobelli, deputato e portavoce del Rassemblement National di Marine Le Pen. La mossa politica della destra francese ha almeno due chiavi di lettura. La prima potrebbe essere quella di ‘stanare’ Jean-Luc Mélenchon, fondatore nel 2008 del Partito di Sinistra e attuale leader de La France Insoumise (“La Francia Indomita”), il gruppo politico di sinistra di estrazione comunista che ha sostituito il quasi scomparso Partito Socialista francese. La seconda chiave di lettura potrebbe essere più sofisticata: creare le condizioni politiche per consentire al presidente francese, Macron, di chiedere alla Commissione europea di interrompere le sanzioni contro la Russia di Putin. In ogni caso, è una mossa un po’ azzardata, perché le sanzioni europee contro la Russia non le ha decise l’Unione europea: sono stati gli USA a imporre all’Europa di appioppare le sanzioni alla Russia. Bloccare le sanzioni europee contro la Russia significherebbe mettersi contro gli Stati Uniti d’America e la NATO.
In realtà, la mossa del partito della Le Pen è ipocrisia allo stato puro, perché la leader della destra non può non sapere come stanno realmente le cose… E Putin sorride
Laurent Iacobelli, in ogni caso, ci sta provando. E lo fa con considerazioni banali. Il quotidiano scenarieconomici.it riporta una sua dichiarazione: “Ho l’impressione che la Russia non stia andando così male… il rublo si è rafforzato e le esportazioni russe sono in aumento”. E ancora: “I francesi stanno pagando un prezzo elevato in termini di costi energetici”. Il portavoce del Rassemblement National fa il pesce dentro il barile e fa finta di non sapere che gli americani hanno imposto all’Unione europea di adottare le sanzioni contro la Russia non tanto e non soltanto per penalizzare la Russia di Putin, ma soprattutto per penalizzare la stessa Unione europea che, tra la fine dello scorso anno e l’inizio di quest’anno aveva stretto un accordo economico con Cina e Russia a scapito dell’area del dollaro. E’ una storia che abbiamo raccontato più volte e che, con molta probabilità, ha giocato un ruolo non secondario nello scoppio della guerra in Ucraina. La verità è che la Francia – al pari della Germania e della stessa Italia – si ritrova, in materia di energia, con il culo a terra. Anche perché i francesi, lo scorso anno, hanno iniziato a smantellare le centrali nucleari, si dice per imprimere una svolta ‘verde’ al Paese, ma forse anche perché erano centrali ormai obsolete e, di conseguenza, un po’ pericolose. Di fatto, le divisioni tra USA da una parte e Ue dall’altra parte sono una grande vittoria diplomatica di Putin.
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