- Ormai le elezioni regionali siciliane vanno a rimorchio delle elezioni politiche nazionali del 25 Settembre. Molto difficile che la ritrovata unità del centrodestra venga messa in discussione per la ricandidatura di Nello Musumeci in Sicilia se voluta dalla Meloni
- Se il vertice romano deciderà che il candidato alla guida della Sicilia è Musumeci e. magari, che si dovrà votare con l’election day (abbinamento elezioni politiche nazionali ed elezioni siciliane il 25 Settembre) non sarà facile capire cosa faranno Gianfranco Miccichè e gli Autonomisti di Raffaele Lombardo
Ormai le elezioni regionali siciliane vanno a rimorchio delle elezioni politiche nazionali del 25 Settembre. Molto difficile che la ritrovata unità del centrodestra venga messa in discussione per la ricandidatura di Nello Musumeci in Sicilia se voluta dalla Meloni
Ricandidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione siciliana: domani, a Roma, incontro tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Tutto è nelle mani della stessa Giorgia Meloni. Se la leader di Fratelli d’Italia insisterà per la ricandidatura di Musumeci – cosa molta probabile – la questione verrà liquidata in un minuto. Non c’è motivo, infatti, che la ritrovata unità del centrodestra venga messa in discussione per le elezioni di una Regione – la Sicilia – che ormai vanno a rimorchio delle elezioni politiche nazionali previste per il 25 Settembre. Non solo. Se la riunione di domani dovesse confermare la ricandidatura di Musumeci si potrebbe decidere anche di abbinare entrambe le elezioni nella stessa data, cioè il 25 Settembre, per consentire al candidato del centrodestra in Sicilia di usufruire del ‘traino’ delle elezioni politiche nazionali che i leader del centrodestra pensano di vincere. C’è anche la possibilità – in verità un po’ remota – che domani la leader di Fratelli d’Italia non appoggi la ricandidatura di Musumeci: in questo caso il centrodestra siciliano dovrebbe trovare un altro candidato. Tale ipotesi va messa nel conto per quella legge della politica stano alla quale in politica tutto può succedere. Ma l’ipotesi che Giorgia Meloni molli il proprio candidato che ha buone possibilità di vittoria sembra – lo ribadiamo – molto remota.
Se il vertice romano deciderà che il candidato alla guida della Sicilia è Musumeci e, magari, che si dovrà votare con l’election day (abbinamento elezioni politiche nazionali ed elezioni siciliane il 25 Settembre) non sarà facile capire cosa faranno Gianfranco Miccichè e gli Autonomisti di Raffaele Lombardo
Resta da capire che cosa faranno Gianfranco Miccichè e gli Autonomisti di Raffaele Lombardo. In particolare Miccichè, che si è sempre dimostrato contrario alla ricandidatura di Musumeci. Un po’ diverso il discorso per la Lega siciliana. I leghisti dell’isola, fino ad oggi, hanno avallato le critiche al Governo Musumeci del coordinatore di Forza Italia in Sicilia e presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Miccichè. Ma se domani il vertice romani del leader del centrodestra dovesse decidere che Musumeci è il candidato, ebbene, difficilmente i vertici siciliani della Lega smentirebbero il proprio leader nazionale. I dubbi – lo ribadiamo – riguardano Miccichè e gli Autonomisti di Lombardo, che sono stati sempre molti duri con il Governo Musumeci. Alla fine si adegueranno? A noi sembra un po’ improbabile, perché una vittoria del centrodestra in Sicilia precluderebbe la rielezione di Miccichè alla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana. Conoscendo i soggetti potrebbe succedere di tutto.
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