- Unione Popolare vede insieme Potere al Popolo, Rifondazione Comunista (molto diversa da Rifondazione Comunista di Palermo), ManifestA, l’ex Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, altre forze di sinistra e, forse, un bel po’ di parlamentari fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle. ma vorrebbero bloccarli con la storia della raccolta delle firme
- Tony Pellicane da Palermo: “Vogliono escluderci , ma ci saremo!”
- Simona Suruano, ManifestA: “Sembra che si siano messi d’accordo per fare un regolamento ritagliato per consentire la partecipazione ai ‘soliti noti’ del trasformismo parlamentare che ha sostenuto il Governo Draghi”
- La verità è che l’Unione europea ultra-liberista e globalista e il PD temono che anche in Italia prenda piede in Parlamento una sinistra radicale sul modello de La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon
Unione Popolare vede insieme Potere al Popolo, Rifondazione Comunista (quella vera, nulla a che vedere con Rifondazione di Palermo), ManifestA, l’ex Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, altre forze di sinistra e, forse, un bel po’ di parlamentari fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle. ma vorrebbero bloccarli con la storia della raccolta delle firme
Oggi dedichiamo il nostro MATTINALE alla Democrazia nelle elezioni. Tutti devono poter partecipare alle elezioni. Le leggi – sbagliate – che cercano di proteggere le varie caste vanno eliminate o, quanto meno, riviste. Riteniamo importante accendere i riflettori su quanto sta avvenendo nella sinistra. La vera sinistra, non il PD. E lo facciamo riprendendo un post di Tony Pellicane, persona che noi seguiamo da anni. Tony Pellicane, a Palermo, è noto perché, da sempre, si occupa degli ultimi. Alle elezioni comunali del capoluogo siciliano fi poco più di un mese addietro ha capeggiato la lista di Potere al Popolo, appoggiando la candidatura a Sindaco di Rita Barbera. Non è andata bene, ma considerato quanto è avvenuto (ha votato il 41% degli elettori aventi diritto e molti seggi sono rimasti chiusi tutta la mattina, un’assurdità che avrebbe dovuto invalidare le elezioni), Potere al Popolo ha raggiunto un importante 4%. Un punto in più e questa formazione sarebbe entrata con propri rappresentanti nel Consiglio comunale di Palermo. Ora sono in arrivo le elezioni politiche nazionali e le elezioni regionali siciliana che, con molta probabilità verranno abbinate e si svolgeranno il 25 Settembre (election day). Potere al Popolo, insieme con altri soggetti politici di sinistra hanno dato vita a uno schieramento di sinistra, Unione Popolare. Ma… Ma adesso diamo la parola a Tony Pellicane:
Tony Pellicane da Palermo: “Vogliono escluderci , ma ci saremo!”
“Elezioni, Unione Popolare: Vogliono escluderci , ma ci saremo! Abbiamo lanciato il percorso dell’Unione Popolare contro la guerra, le armi, Draghi ed il draghismo. Per la pace, i diritti sociali e del lavoro, l’ambiente, l’eguaglianza sociale e civile. Ora vorrebbero impedirci di partecipare al voto con un vero e proprio attacco alle regole democratiche: costringere solo noi, che ci siamo opposti al governo e alla guerra, a raccogliere migliaia di firme in piena Estate, mentre altri con un mero cavillo ne sono esentati solo perché hanno sostenuto il governo. Ricordiamo che il percorso dell’Unione Popolare è nato dalla grande convergenza di forze sociali, sindacali di base ed autorganizzate, ambientaliste, politiche tra cui DEMA ManifestA Potere al Popolo e Rifondazione Comunista. Un percorso di democrazia e partecipazione che ora la casta di palazzo vorrebbe escludere dal voto”. Per DEMA si intende l’ex Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris che, da solo, alle ultime elezioni regionali della Calabria ha raggiunto il 15%. “Unione Popolare – scrive Tony Pellicane – fa appello a tutte e tutti coloro che hanno a cuore la Democrazia di dire la loro contro questo sopruso. Chiede al Presidente della Repubblica di esercitare il suo ruolo di garante della Costituzione per permettere una vera partecipazione democratica al voto”. In effetti, con le elezioni fissate il 25 Settembre e Agosto di mezzo sarà molto difficile raccogliere le firme. Non sarebbe stato più logico votare a metà Ottobre per dare modo a chi vuole presentarsi di raccogliere le firme con calma? Si può ancora porre questa domanda?
Simona Suruano, ManifestA: “Sembra che si siano messi d’accordo per fare un regolamento ritagliato per consentire la partecipazione ai ‘soliti noti’ del trasformismo parlamentare che ha sostenuto il Governo Draghi”
“In ogni caso – prosegue l’esponente di Unione Popolare – noi ci saremo comunque. Raccoglieremo le firme anche nelle condizioni proibitive che ci sono imposte e dimostreremo che le donne e gli uomini di questo Paese hanno a cuore la Democrazia, la pace, la difesa dei diritti, molto più di chi li ha rappresentati nel governo. Chiediamo a tutte e a tutti di sostenere diritto di Unione Popolare a partecipare alle elezioni. Per Simona Suriano, presidente della componente alla Camera di ManifestA, “sembra che si siano messi d’accordo per fare un regolamento ritagliato per consentire la partecipazione ai ‘soliti noti’ del trasformismo parlamentare che ha sostenuto il Governo Draghi, e allo stesso tempo per censurare ed escludere tutte quelle nuove forze sociali, politiche che emergono nella società e che chiedono il cambiamento. Una ghigliottina alla democrazia – continua Suriano – che danneggia la qualità stessa del nostro sistema di rappresentanza parlamentare perché taglia fuori un pezzo significativo di Paese reale, aumenta la disaffezione alla partecipazione e alle elezioni e spinge all’astensionismo. Chissà, forse il progetto è proprio questo, vista la deriva autoritaria di questi ultimi anni. Nelle piazze con la repressione contro le forze sociali, nelle urne l’esclusione di milioni di donne e uomini che hanno pagato in questi anni le politiche neo liberiste, il precariato, la perdita dei posti lavoro, l’attacco alla qualità della vita dal punto di vista ambientale e dei diritti sociali”. Tony Pellicane riporta anche una dichiarazione di Luigi de Magistris: “Rimuoveremo gli ostacoli per riprenderci diritti e Democrazia, il popolo deve avere la possibilità di scegliere e votare chi è stato dalla parte giusta e non ha contribuito al mal governo del nostro Paese”.
La verità è che l’Unione europea ultra-liberista e globalista e il PD temono che anche in Italia prenda piede in Parlamento una sinistra radicale sul modello de La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon
In Italia si potrebbe formare un’esperienza politica simile a quanto fatto in Francia da Jean-Luc Mélenchon, fondatore nel 2008 del Partito di Sinistra e attuale leader de La France Insoumise. Una sinistra radicale e alternativa al modello ultra-liberista e globalista dell’attuale Unione europea. Ma in Italia si cerca in tutti i modi di tutelare il Partito Democratico, che usurpando lo spazio politico della sinistra è, in realtà, il braccio operativo dei liberisti europei nel nostro Paese. In Francia la presenza del partito di Mélenchon a contribuiti a far scomparire i socialisti francesi, che erano diventati i cavalier serventi dell’Unione europea ultra-liberista e globalista. Da noi non dovrebbe succedere, perché quel poco di Italia che è ancora italiano è controllato da questo partito pur non avendo alle spalle il consenso (dal 2019 fino a qualche giorno fa hanno pensato i grillini a consegnare l’Italia a un PD al 18%). Insomma, per dirla in breve, se Unione Popolare parteciperà alle elezioni politiche nazionali potrebbe risultare la vera sorpresa delle elezioni. Nessuno immaginava che De Magistris, in Calabria, abbandonato da tutti (anche dai meridionalisti del Movimento 24 Agosto di Pino Aprile) avrebbe raggiunto il 15%. Per la cronaca, in questo momento Unione Popolare è in divenire. Come già accennato, ci sono Potere al Popolo, i grillini che hanno dato vita a ManifestA, Rifondazione comunista mentre ci sono trattative con altri soggetti della sinistra alternativa e anticapitalista e anche con tanti parlamentari fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle che a Giuseppe Conte potrebbero scegliere uno schieramento di sinistra. Non sappiamo se Unione Popolare si presenterà anche alle elezioni regionali siciliane. E’ un po’ complicato perché di mezzo ci sarebbe un’ulteriore raccolta di firme. Infine andrebbe fatta chiarezza con Rifondazione comunista di Palermo, che ha governato – male – il capoluogo siciliano con il PD e, in generale, con i moderati. L’eventuale presenza, nelle liste di Unione Popolare, di soggetti che a Palermo si sono accompagnati alla vecchia politica clientelare con inciuci di tutte le specie potrebbe appannare, se non rovinare l’immagine di Unione Popolare. Su questo punto andrebbe posta molta attenzione.
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