- Il nuovo movimento nasce dopo mesi di lavoro nei territori del Mezzogiorno d’Italia, ma anche tra i tanti meridionali che vivono e lavorano nel Nord Italia e all’estero
- Sarà una dura battaglia contro gli ascari, i politici meridionali che operano nei partiti nazionali sempre pronti a tradire il Sud in cambio di benefici e prebende personali
- Cosa potrebbe aiutare Futuro Meridiano a crescere
- I nomi dei vertici del Movimento eletti democraticamente
Il nuovo movimento nasce dopo mesi di lavoro nei territori del Mezzogiorno d’Italia, ma anche tra i tanti meridionali che vivono e lavorano nel Nord Italia e all’estero
E’ nato un nuovo movimento d’ispirazione meridionalista. Si chiama ‘Futuro Meridiano – Azione di riequilibrio Territoriale’. Sabato scorso abbiamo anticipato l’evento, raccontando dell’incontro fondativo che si sarebbe tenuto l’indomani – Domenica 26 Giugno – a Padula, in provincia di Salerno. Il nuovo movimento nasce dopo mesi di lavoro nei territori del Mezzogiorno d’Italia, ma anche tra i tanti meridionali che vivono e lavorano nel Nord Italia e all’estero. “Un movimento – scrive Alfredo Falletti nella pagina Facebook Voci meridiane – che nasce dalla constatazione che da sempre vige una discriminazione territoriale istituzionalizzata da parte del ‘sistema Paese’ che ha portato ad uno drammatico squilibrio ed un divario patologico tra le due parti in cui il Paese sia stato diviso; il Nord dal Sud. Sarà il perseguimento di un riequilibrio territoriale a garantire un futuro non soltanto al Meridione, ma al Paese intero che ha proprio nel Meridione quella enorme risorsa perché il Paese intero possa ripartire”.
Sarà una dura battaglia contro gli ascari, i politici meridionali che operano nei partiti nazionali sempre pronti a tradire il Sud in cambio di benefici e prebende personali
Il movimento è nato dopo una lunga riflessione su come provare a rappresentare gli interessi del Mezzogiorno. Non sarà un lavoro facile, anche perché i partiti politici nazionali – che sono la rovina del Sud – oggi fanno di tutto per tenere lontani i cittadini dalle urne. A Palermo, alle ultime elezioni comunali – tanto per citare un esempio eclatante – tanti seggi elettorali sono rimasti chiusi fino alle 13 circa per allontanare gli elettori liberi dalle urne e, di conseguenza, per favorire gli elettori legati ai partiti tradizionali. In questo scenario non sarà facile operare, anche per la presenza di un elettorato demotivato. E per la contestuale presenza di un elettorato meridionale che ancora oggi – anche se non in massa – sostiene i partiti politici nazionali pur sapendo che tali partiti penalizzeranno il Sud. In parte lo fanno per ingenuità, in parte per clientelismo e in parte perché non c’è un’offerta politica alternativa. Fino ad oggi ogni qual volta il Sud ha provato a creare un soggetto politico meridionalista è successo di tutto: criminalizzazione, accuse inventate di sana pianta e anche chi, avendo raggiunto un po’ di visibilità, si va a ‘consegnare’ ai partiti politici nazionali in cambio di benefici e prebende personali (leggere ascarismo).
Cosa potrebbe aiutare Futuro Meridiano a crescere
“Creare cultura politica secondo nuovi schemi senza confini territoriali e proiettati al futuro – leggiamo sempre su Voci Meridiane -. Andare oltre basandosi su altri paradigmi. Ragionare sull’esigenza delle persone e dei territori superando le ideologie e gli immobilismi: Futuro Meridiano mette al centro l’uomo come fossimo alla vigilia di un nuovo umanesimo. Andare oltre sui territori e con le persone e sono le persone ed i territori bisognosi di diritti ed azioni che risolvano le problematiche create da una politica che ha annichilito ed immobilizzato il Sud. Non si tratta di uno dei soliti gruppi che nascono per andare a trovare una qualche ‘collocazione’ strusciandosi come cagnette in calore con i partiti di potere di cui ormai se ne ha abbastanza”. Un altro fatto positivo è che non c’è alcuna fretta. Come già accennato, il movimento vuole creare un radicamento non soltanto nelle Regioni del Sud, ma anche tra i meridionali – che sono tanti, tantissimi – che oggi vivono nelle Regioni del Nord Italia e in tanti Paesi esteri. Anche se ci sono fatti politici che, oggettivamente, aiutano Futuro Meridiano: gli scippi dei fondi Pnrr al Sud da parte del Nord, gli scippi dei fondi agricoli operati sempre dal Nord ai danni del Sud (leggere Feasr) e la truffa sull’Autonomia differenziata. In più c’è anche la crisi dell’Unione europea ultra-liberista.
I nomi dei vertici del Movimento eletti democraticamente
Un altro elemento importante è la scelta democratica. Non ci sono leader che si auto-incoronano perché sono famosi o presenti tali. I vertici del Movimento – com’è avvenuto ieri – vengono eletti. Ecco di seguito la composizione dei vertici del movimento eletti con il voto in presenza e on line:
Presidente: Franco Calderone (Sicilia);
Tesoriere Nazionale: Santina De Giosa (Puglia)
Vice Presidente: Daniele Quarta (Puglia);
Comunicazione: Assunta Pavone (Esteri);
Uff. Legale: Alessia De Bellis (Puglia);
Politiche per i Giovani: Carlos Ignacio Laburu (Campania);
Giustizia & Costituzione: Salvatore Virgo (Toscana);
Infrastrutture & Mobilità: Laura Pavia (Puglia);
Cultura, Turismo & Spettacolo: Antonello Pascaretta (Basilicata);
Circoli & Struttura Territoriale: Rocco Bitetta (Basilicata);
Tutela Ambiente & Territorio: Roberto Cantoni (UK, Spagna)
Lavoro & Politiche Sociali: Salvatore Bevilacqua;
Salute: Giovanni Cannata (Sicilia);
Politica Estera & Difesa: Sebastian Janczar (Friuli V. G);
Economia, Finanza & Sviluppo Economico: Nessun candidato.
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