- Se qualcuno vorrà intervenire per esporre le ragioni del Sì sarà il benvenuto
- Cinque ragioni per cinque No
- La legge odiata dal ceto politico
- Potenziare la formazione dei magistrati
- Sistema elettorale del CSM
- Le valutazioni con reciprocità
- Custodia cautelare
di Enzo Guarnera
Cinque ragioni per cinque No
Nei giorni scorsi ho espresso le mie valutazioni di carattere generale in merito ai 5 referendum sulla Giustizia. Mi sono impegnato a tornare sull’argomento per motivare perché, se decidessi di votarli, voterei NO.
La legge odiata dal ceto politico
– L’ abrogazione della legge “Severino”, odiata dal ceto politico, consentirebbe di restare in carica a tutti i condannati per reati contro la Pubblica Amministrazione, almeno fino alla sentenza definitiva. Tale legge, peraltro, a suo tempo venne approvata anche dai partiti del centrodestra. Ma i tempi cambiano, così come le opinioni in base agli interessi contingenti e personali. Nessuna coerenza rispetto a determinati valori. Ammettendo che i valori vi siano! Tra i fautori dell’abrogazione ve ne sono tanti che ogni anno osannano nel ricordo di Paolo Borsellino, ma ne tradiscono il messaggio di etica pubblica. Borsellino sosteneva che anche il semplice sospetto sulla condotta di un politico, senza aspettare la sentenza, dovrebbe imporre un suo passo indietro, in attesa che tutto venga chiarito. Ero presente quando lo disse, e ne sono testimone. Altro che etica pubblica, altro che passo indietro! Costoro vogliono fare sempre passi in avanti, a dispetto di tutto, anche delle sentenze. Ecco perché voterei NO all’abrogazione.
Potenziare la formazione dei magistrati
– Il quesito per la separazione delle funzioni tra PM e Giudici non è misura idonea ad affrontare il problema della carente cultura della giurisdizione. Si tratta, semmai, di potenziare il processo formativo di tutti i magistrati, a prescindere dalle funzioni, tenendo conto che la vera garanzia per i cittadini risiede nella professionalità, nell’equilibrio, nella serenità di valutazione. E ciò vale per tutti, a prescindere dalle funzioni concretamente esercitate. Pertanto voterei NO anche per questo referendum.
Sistema elettorale del CSM
– Chiamare i cittadini ad esprimersi sul sistema elettorale del CSM appare quasi una follia. Vorrei sapere quanti tra gli elettori conoscono l’attuale sistema e con quale vorrebbero sostituirlo. Credo non lo sappiano neppure molti dei proponenti Pertanto, NO anche in questo caso.
Le valutazioni con reciprocità
– Consentire agli avvocati di esprimere valutazioni professionali sui magistrati può determinare evidenti conflitti d’interesse. Si determinerebbe una sorta di soggezione psicologica nei confronti di quegli avvocati, componenti dei Consigli Giudiziari, che chiedono determinati provvedimenti a quei magistrati che poi saranno chiamati a valutare. Se il principio fosse valido, e non lo è, dovrebbe valere la reciprocità: i magistrati nei Consigli dell’Ordine degli avvocati, a decidere anche eventuali sanzioni disciplinari. Pertanto, anche in questo caso, NO.
Custodia cautelare
– Infine, la proposta di limitare l’uso della custodia cautelare, misura magari opportuna, appare finalizzata ad evitare la carcerazione di quei politici ed amministratori che commettono i reati tipici del loro status. Anche questa, come tutte le altre, è una riforma che va discussa in Parlamento. Pertanto, NO.
Quanto ho scritto va integrato con la opinione che ho espresso nei giorni scorsi. Certo, tutta la materia deve essere oggetto di confronto, anche tra tesi diverse, ma nelle sedi ove sia possibile un pacato approfondimento. I social non sono il luogo idoneo, specie quando si tratta di materie complesse. La prova evidente sta in alcune reazioni contrarie, invero poche, che vi sono state per il mio precedente intervento. Ho registrato opinioni pregiudizialmente contrarie, quasi apodittiche, senza che si entrasse nel merito. Poca conoscenza delle questioni e, in qualche caso, voglia di rivincita nei confronti della Magistratura, intesa nel suo complesso. Qualcuno mi ha proposto la partecipazione ad un pubblico confronto. Ho dichiarato la mia totale disponibilità. Attendo di essere convocato. Spero avvenga prima del 12 Giugno!
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