- Se l’Assemblea regionale siciliana non verrà sciolta il MIAS si rivolgerà alla Giustizia ordinaria
- Il MIAS solleva anche i costi delle nove Prefetture dell’Isola che “non possono e NON DEVONO essere pagati dai cittadini siciliani”
- “Basta deputati-ascari”
Se l’Assemblea regionale siciliana non verrà sciolta il MIAS si rivolgerà alla Giustizia ordinaria
Continua la battaglia del MIAS, il Movimento Indipendente per l’Autonomia della Sicilia, per sciogliere l’attuale Assemblea regionale siciliana per persistente violazione dello Statuto. Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato l’istanza che il MIAS – nella persona dell’avvocato Giovanni Mattana – ha presentato all’Ufficio del Commissario dello Stato per la Regione siciliana con la quale si chiede lo scioglimento anticipato del Parlamento dell’Isola. Ora il MIAS ha presentato una diffida sempre all’Ufficio del Commissario dello Stato. Insomma, per dirla in parole semplici, nella diffida il MIAS chiede all’Ufficio del Commissario dello Stato di procedere allo scioglimento anticipato dell’Assemblea regionale siciliana “ai sensi dell’art.8 della Carta Costituzionale Siciliana, per persistente violazione dello Statuto Autonomo Speciale”. “Disattendendo quanto in diffida – si legge nel comunicato del MIAS – tale atto prelude l’inizio di un procedimento penale per omissioni in atti d’ufficio”.
Il MIAS solleva anche i costi delle nove Prefetture dell’Isola che “non possono e NON DEVONO essere pagati dai cittadini siciliani”
Nel comunicato si riassumono i termini della questione: “Il Parlamento Siciliano, dal 1946 ad oggi, non ha attuato i principali articoli dello Statuto, soprattutto, quelle norme attinenti ai rapporti finanziari tra Stato e Regione, che fanno perdere alla Sicilia quasi dieci miliardi di euro all’anno ( art.36 – 37 -38 dello Statuto). Inoltre, persistono in violazione dell’art.15 della Carta Costituzionale Siciliana nove Prefetture che SONO SOPPRESSE per norma costituzionale dal 15.05.1946, ma che in realtà operano violando il dettato costituzionale siciliano. A ciò si aggiunga una stima in difetto di una spesa a carico di tutti i cittadini, che si aggira intorno ai 60 milioni di euro annui, per mantenere le nove Prefetture incostituzionali siciliane, come da risposta dell’Ars alla prima interrogazione parlamentare del MIAS. Queste violazioni e questi pazzi costi – prosegue il comunicato del MIAS – non possono e NON DEVONO essere pagati dai cittadini siciliani. Per tali ragioni, essendo palese la persistente violazione dello Statuto Speciale di Autonomia della Regione siciliana sin dalla sua nascita, il MIAS , facendosi interprete degli interessi del Popolo Siciliano, DIFFIDA con atto giudiziario del 23.05.2022 il Commissario dello Stato per la Regione siciliana, ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto Siciliano, al fine di sciogliere l’Assemblea regionale siciliana per “persistente violazione dello Statuto “ come previsto dalla Carta Costituzionale Siciliana!”.
“Basta deputati-ascari”
“Spero – conclude il presidente del MIAS, Umberto Mendola – che da questa iniziativa il Parlamento siciliano possa risorgere ed avere nel suo seno non deputati-ascari ma deputati che rappresentino in tutto il desiderio di Autogoverno del Popolo Siciliano. Il mancato accoglimento, da parte del Commissario dello Stato, dell’istanza di scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana come prevede l’art.8 dello Statuto Autonomo Siciliano comporterà una diffida giudiziaria e la prosecuzione di nuovi giudizi in sede legale”.
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