Sono cinque delibere per opere di somma urgenza che, in verità, sono state realizzate con tempi un po’ ‘dilatati’. Storie già oggetto di polemiche in Consiglio comunale. Che, però, la stessa assemblea di Sala delle Lapidi ha approvato con i soliti debiti fuori bilancio. Ma l’anticorruzione nazionale ci ha messo il naso. E ha scoperto che…
Sono cinque delibere per opere di ‘somma urgenza’ (o quasi) del Comune di Palermo finite prima sul tavolo dell‘Anticorruzione nazionale e spedite, da quest’ultima, alla Procura della Repubblica del capoluogo siciliano e alla Corte dei Conti. Una storia già oggetto di critiche in Consiglio comunale che, adesso, finisce sui tavoli dei magistrati penali e contabili. Con la particolarità che le opere, molto contestate, sono già state pagate con la solita tecnica, ormai collaudata, dei debiti fuori bilancio.
I lavoro di somma urgenza, per definizione, dovrebbero essere imprevedibili e improrogabili. Le cose stanno proprio così? O meglio, visto che i fatti sono già avvenuti (e visto che i debiti fuori bilancio sono già stati approvati dal Consiglio comunale di Palermo), tutto è stato fatto a norma di legge?
Proviamo a vedere perché l’Anticorruzione nazionale presieduta dal magistrato Raffaele Cantone ha manifestato dubbi.
La prima delibera riguarda una scuola. Lavori per 173 mila Euro. Se ne comincia a parlare ad Agosto del 2014. Scuola da mettere in ‘sicurezza’ durante le vacanze…
Settembre, Ottobre, Novembre, Dicembre. Insomma,a Febbraio del 2015 i lavori erano ancora in fase di definizione.
Domanda: ma secondo la legge i lavori di somma urgenza non dovrebbero essere completati entro 10 giorni?
Così, almeno, abbiamo letto nel DPR 207 del 2010. Chissà, magari abbiamo letto male noi e la somma urgenza può durare anche sei o sette mesi. In fondo siamo a Palermo e i tempi, complice il caldo (il sole sulla testa descritto ne Il Gattopardo da Tomasi di Lampedusa).
Seconda delibera: altra scuola. Altri lavori di somma urgenza.
Anche in questo caso, se ne comincia a parlare ad Agosto del 2014. Importo delle opere: 350 mila Euro. Ma non ci sarebbe una soglia massima di 200 mila Euro? Può darsi che ci sbagliamo noi…
C’è un verbale del 5 Ottobre 2014. Nei primi mesi del 2015 i lavori non erano stati completati. E i famosi 10 giorni della somma urgenza?
Terza delibera. Ancora una scuola. Importo: 313 mila Euro.
Quarta delibera: edificio in via delle sedie volanti. Immobile pubblico. A due passi dal Teatro Massimo. Il primo verbale è dell’Aprile 2014. Qui l’importo è pari a 556 mila Euro.
Quinta delibera. Edificio in via Terra delle mosche. Problemi di staticità ‘avvistati’ già nel 2013. Aggravatisi nel 2014. Molto gravi se l’importo è pari a 615 mila Euro.
Come già accennato, in Consiglio comunale le polemiche non sono mancate. Ma lo stesso Consiglio comunale ha approvato i pagamenti per queste opere con il già citato ricorso ai debiti fuori bilancio. Pratica che ai magistrati della Corte dei Conti non va molto a genio. Anzi.
Su questa storia, come detto, è intervenuta l’Anticorruzione.
Sembra che l’Amministrazione comunale – ma questa è un’indiscrezione che contiamo di approfondire – si sia rivolta al TAR Sicilia (Tribunale Amministrativo Regionale).
Cosa c’entra il TAR con l’Anticorruzione nazionale?
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