Paragone: Draghi vuole svendere il patrimonio costiero italiano alle multinazionali straniere

25 maggio 2022
  • La speranza è che da qui al Dicembre del 2023 non ci sia più l’Unione europea dell’euro che, a Dio piacendo, dovrebbe essere ‘inghiottita’ dagli effetti della guerra in Ucraina
  • Durissimo l’intervento del leader di Italexit, Gianluigi Paragone, sul Dl Concorrenza
  • In Sicilia la Regione ha potestà esclusiva sulla gestione delle coste. La parola al Parlamento siciliano

Durissimo l’intervento del leader di Italexit, Gianluigi Paragone, sul Dl Concorrenza

“Nel Ddl concorrenza Mario Draghi, con la solita scusa del ce lo chiede l’Europa, recepisce la direttiva Bolkenstein sulle concessioni balneari. In questo modo, il presidente del Consiglio ha programmato la svendita del patrimonio costiero italiano alle grandi multinazionali straniere”. Lo scrive Gianluigi Paragone, leader di Italexit. Che aggiunge: “Sono 6.138 gli stabilimenti il cui contratto andrà in scadenza il 31 Dicembre 2023. Per comprendere la portata di questo disastro, basta guardare ai 12 ettari di litorale che con 9 milioni di euro Red Bull ha acquistato a Trieste. Il Dl concorrenza va assolutamente fermato perché mette a rischio la sopravvivenza di migliaia di famiglie e rappresenta un altro tassello del programma di svendita del nostro patrimonio nazionale. Draghi ogni giorno di più si mostra con il suo vero volto, che è quello di grande liquidatore dell’Italia. I partiti che fanno parte del governo abbiano un moto d’orgoglio e votino contro a questo scempio”.

In Sicilia la Regione ha potestà esclusiva sulla gestione delle coste. La parola al Parlamento siciliano

Non si può con concordare con l’analisi di Paragone. E non si può non ricordare che con il Dl Concorrenza il Governo Draghi e i partiti che lo appoggiano vogliono privatizzare i servizi dei Comuni. tornando alla gestione delle coste, non si può non invitare i titolari degli oltre 6 mila stabilimenti balneari italiani a riflettere su quanto sta accedendo. Non sappiamo con quali voti il Disegno di legge Concorrenza verrà approvato dal Parlamento nazionale. Ma fin da ora è bene che gli imprenditori italiani di questo settore seguano attentamente i lavori parlamentari per capire quali partiti voteranno in favore di questa nuova porcata. Nel caso in cui questo rovinoso provvedimento dovesse essere approvato Noi ci impegniamo a pubblicare i nomi e i cognomi dei parlamentari nazionali che voteranno in favore di questo provvedimento. Questo Dl Concorrenza ha anche una, come dire?, connotazione siciliana. Il Parlamento siciliano ha legiferato su tale materia e ci sono stati contrasti con lo Stato con un intervento della Corte Costituzionale (chi vuole può approfondire qui la questione). In ogni caso, la Regione siciliana, in materia di gestione delle coste, ha potestà esclusiva e ha quindi il potere di legiferare a tutela degli interessi della Sicilia e non certo delle multinazionali. Dal Parlamento siciliano ci aspettiamo una legge che faccia chiarezza prima del 31 Dicembre del prossimo anno. La speranza è che da qui al Dicembre del 2023 non ci sia più l’Unione europea dell’euro che, a Dio piacendo, dovrebbe essere ‘inghiottita’ dagli effetti della guerra in Ucraina.

 

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