- Quando si fa rifornimento di carburante bisogna stare attenti ai prezzi: in alcuni distributori benzina e gasolio serviti dal benzinaio costano venti centesimi al litro in più rispetto al self service
- Non tutti i distributori di benzina praticano il doppio prezzo
- L’inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza
Quando si fa rifornimento di carburante bisogna stare attenti ai prezzi: in alcuni distributori benzina e gasolio serviti dal benzinaio costano venti centesimi al litro in più rispetto al self service
Per distrazione siamo rimasti fregati due volte in un mese. Le cose vanno così: la nostra auto è in riserva e dobbiamo mettere il carburante. Siccome c’è il mercato libero, si gira tra i distributori che vengono a tiro per vedere chi pratica il prezzo migliore. La prima volta (prima fregatura) le cose sono andate così: leggiamo il cartello con la scritta: “Diesel 1 euro e 82 centesimi”. Ok, pezzo buono. Ci fermiamo al distributore, scendiamo dall’auto e diciamo al signore che serve il carburante: “Venti euro, grazie”. Alla fine qualcosa non torna: la colonna, alla fine dell’operazione segna peno di dieci litri di gasolio. Chiediamo: “Scusi, ma quando costa il gasolio?”. Risposta: “2, 3 centesimi al litro”. Ribattiamo: “Nella colonnina c’è scritto che lo vendete a 1 euro e 82 centesimi”. Risposta del benzinaio: “Che c’entra, quello è il prezzo self service. Lei ha chiesto il gasolio servito”. Ribattiamo: “Questo, però, andrebbe spiegato ai cittadini nella colonnina. Invece nella vostra colonnina c’è solo il prezzo self service e non c’è il prezzo del carburante servito. Se avessi letto che costava oltre due euro me ne sarei andato”. Risposta: “Guardi, la scritta è un po’ più a destra”. Obiettiamo: “E’ quasi invisibile”. Risposta del benzinaio: “Lei è un po’ esagerato. Lo sanno tutti che lascritta con il prezzo del servito è un po’ più a destra”. Nostra replica: “Tutti chi?”. Risposta del benzinaio: “Tutti quelli che vengono qui”.
Non tutti i distributori di benzina praticano il doppio prezzo
Non ci resta che andare via. Una settimana dopo siamo preparati. Solita colonnina invitante di un distributore di carburante leggiamo: “Diesel 1 euro e 84 centesimi”. Accostiamo e scendiamo. Questa volta chiediamo: “Scusi, qual è il prezzo del diesel?”. “Quello che legge lì”, ci risponde indicando la colonnina. Necessaria una nostra spiegazione: “Lo abbiamo chiesto perché l’ultima volta abbiamo letto ‘Diesel 1 euro e 82 centesimi e poi abbiamo pagato poco più di 2 euro al litro”. Il benzinaio sorride: “E’ vero, c’è chi fa così. La legge glielo consente. L’importante che scrivano entrambi i prezzi: self service e servito. Noi non siamo interessati a questa politica. Da noi non c’è il self service. Preferiamo non avere continue discussioni con i clienti”. La seconda volta che siamo rimasti fregati eravamo soprappensiero. Abbiamo letto distrattamente ‘Diesel 1 euro e 85’ e solo dopo ci siamo accorti che, ancora una volta, ci avevano fregati. Prezzo pagato: 2 euro e 3 centesimi al litro.
L’inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza
Non è assurdo tutto questo? Distributori che praticano il doppio prezzo – self service e servito – senza spiegare bene come stanno le cose; altri distributori che non praticano il doppio prezzo. Sul quotidiano on line Diretta Sicilia leggiamo che sono scattati i controlli sui prezzi della benzina e che il 50% dei distributori non è in regola. Si punta a reprimere eventuali speculazioni ed eventuali frodi. Si punta anche a “verificare il rispetto degli obblighi in tema di corretta e trasparente informazione all’utenza dei prezzi praticati al pubblico”. Leggiamo sempre nell’articolo di Diretta Sicilia: “Gli accertamenti conseguenziali hanno permesso di rilevare che il 50% dei distributori controllati sono risultati non in regola con le comunicazioni riguardanti l’Osserva-prezzi carburanti del Ministero dello Sviluppo Economico, con conseguente irrogazione delle previste sanzioni pecuniarie. Svolti anche accertamenti sulla corrispondenza tra il prezzo pubblicizzato e quello ‘alla pompa’, al fine di verificare se il costo indicato fosse poi lo stesso impostato nell’erogatore, sulla cartellonistica stradale e all’interno delle stazioni di rifornimento”. In effetti, un po’ di confusione c’è.
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