- Per fortuna il comizio di Qui Quo Qua (leggere Cgil, Csl e Uil) è stato salvato. I ‘nuovi schiavi’ sono stati respinti a bastonate. Viva l’Italia!
- La festa del lavoro nel Paese che ammazza lavoratori e studenti nei posti di lavoro
- Che monelli, questi No Tav!
- A Torino almeno sono vivi. In Sicilia morte totale del pensiero: Letta ha commemorato Pio La Torre e a Portella delle Ginestre solite bugie di Stato
Per fortuna il comizio di Qui Quo Qua (leggere Cgil, Csl e Uil) è stato salvato. I ‘nuovi schiavi’ sono stati respinti a bastonate. Viva l’Italia!
“Tu ordini, ci andiamo noi!”. Chi è che non conosce la pubblicità ‘intelligente’ che la televisione ci propina ogni giorno: dieci, venti, trenta volte al giorno, fino a scassarci la minchia oltre ogni limite di decenza? Si vede un ragazzo che ride, ride e ride e che scorrazza con un mezzo a due ruote per le strade delle città per consegnare panini e bibite a famiglie allegre che invece di cucinare un piatto di pasta o uno stufato ordina ‘succulenti’ panini a pranzo e a cena, magari seduti davanti la televisione. Bello il mondo delle multinazionali del food che debbono prendere il posto di bar e ristoranti, no? I ragazzi che si scapicollano sui mezzi e due ruote si chiamano rider e sono i nuovi schiavi del nostro tempo. Per guadagnare debbono correre, correre, correre. Senza tutele, senza diritti. Jobs Act elevato all’ennesima potenza. Sfruttamento a norma di legge. In Italia, nel 1921, per fermare le rivolte dei braccianti e delle mondine si sono inventati il fascismo. Poco meno di quarant’anni prima, in Sicilia, l’ascaro siciliano rinnegato Francesco Crispi aveva fatto scannare i protagonisti della rivolta dei Fasci siciliani. Oggi, per fortuna – che volete, l’Italia ha fatto progressi – i rider che a Torino, alla Festa del Lavoro che non c’è più, sono scesi in piazza per protestare, per dire che non ne possono più di essere trattati come schiavi, sono stati resi a semplici e sinceri colpi di manganello. I rider volevano arrampicarsi sul palco per gridare la loro disperazione: ma sono stati fermati. Hanno reagito e sono stati manganellati.
La festa del lavoro nel Paese che ammazza lavoratori e studenti nei posti di lavoro
Sì, a Torino, ex ‘Capitale’ dell’industria automobilistica assistita oggi in fuga un po’ verso gli USA e un po’ verso la Francia – con qualche puntatina italiana tra mascherine e armi – c’è stata la protesta di chi non ne può più di un’Italia finta dove la politica del cazzo di sciacqua la bocca con l’articolo 1 della Costituzione, con i diritti dei lavoratori e bla bla bla e poi lascia morire i lavoratori nei posti di lavoro insicuri, resi tali perché le aziende debbono ‘risparmiare’, perché il globalismo economico premia chi produce a basso costo, anche se ammazza lavoratori e studenti. Sì, anche gli studenti, costretti da una legge infame all’alternanza scuola-lavoro- Una porcata di legge voluta dal Governo Renzi e ‘benedetta’ dall’Unione europea ultra-liberista, che quando affonderà nell’Inferno – possibilmente nel Cocito – sarà sempre troppo tardi. Volevano prendere la parola, i rappresentanti dei rader, oggi a Torino. “Dal corteo – scrive l’ANSA – si è levato il grido ‘dentro dentro’. ‘Il primo Maggio per noi è un giorno di lotta in cui, ancora una volta, vogliamo ribadire che le condizioni in cui lavoriamo sono inaccettabili e che siamo stufi di morire in strada per qualche euro’, dicono i rider, che hanno acceso alcuni fumogeni sotto i portici di via Roma. Scanditi slogan contro Cgil, Cisl e Uil”. C’erano, ovviamente, i rappresentanti delle tre organizzazioni sindacali che conosciamo bene: Qui Qui Qua, come li definisce il segretario nazionale del Sifus-Confali, Maurizio Grosso. Loro sul palco loro, i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, più altre ‘autorità’ ad auto-celebrarsi, e i lavoratori presi a manganellate e zittiti.
Che monelli, questi No Tav!
“Doppia carica della polizia al corteo di Torino – leggiamo sempre sull’ANSA – quando lo spezzone pacifista è arrivato in via Roma a due isolati da piazza San Carlo. Le forze dell’ordine hanno preso a manganellate i manifestanti per farli indietreggiare. Dal corteo antagonista si è levato a più riprese il grido ‘Vergogna!’ . La tensione si è verificata con l’area antagonista e No Tav che voleva raggiungere il palco in piazza San Carlo. La polizia ha di nuovo usato i manganelli per respingere un gruppo di manifestanti che inseguiva alcuni poliziotti mentre stavano percorrendo i portici di via Roma dopo che il cordone di protezione era stato tolto. Contro le forze dell’ordine alcuni antagonisti hanno lanciato uova di vernice. Le forze dell’ordine hanno riconosciuto dai filmati 145 manifestanti dell’area anarchica e del movimento No Tav. Sequestrate aste in legno utilizzate contro la polizia. Sono10, secondo fonti della Questura, i feriti nella Polizia per i disordini con l’area antagonista al corteo. Sono 9 agenti del Reparto Mobile e un funzionario. Nessuno è grave. Cinque feriti anche tra i manifestanti”.
A Torino almeno sono vivi. In Sicilia morte totale del pensiero: Letta ha commemorato Pio La Torre e a Portella delle Ginestre solite bugie di Stato
A Torino almeno sono vivi. In Sicilia, invece, nessun segno di vita. Ieri il segretario nazionale del PD, Enrico Letta – quello che era pronto per fare la guerra ai russi a fianco degli americani – ha commemorato Pio La Torre che nei primi anni ’80 del secolo passato si batteva contro NATO e americani per liberare la Sicilia da missili e guerre. Oggi solita sceneggiata a Portella delle Ginestre: il bandito Giuliano il ‘cattivo’ che sparava sui braccianti, mentre comunisti e socialisti quel giorno, guarda caso, non arrivarono in tempo per festeggiare l’1 Maggio a Portella: uno perse il treno, l’altro trovò l’auto senza benzina, l’altro ancora bucò una ruota… Beddri spicchi già allora!
1 maggio 1947, strage di Portella della Ginestra: quando Li Causi strinse un patto con Turiddu Giuliano…
Foto tratta da Il Giorno
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