- Ormai è quasi certo: la Sicilia ospiterà le scorie radioattive prodotte dalle industrie del Nord e dalle strutture sanitarie del Nord. Del resto, la Sicilia non è l’ultima delle colonie italiane, con i Siciliani che votano i partiti politici nazionali che calpestano regolarmente la Sicilia?
- Storia nota da quattro anni. Quattro anni fa i grillini dell’Ars si opponevano. Oggi che fine hanno fatto?
- Finale scontato per una Sicilia che continua a produrre in quantità industriale politici ascari sempre pronti a svendere la propria terra a Roma
- E’ vero, ci sono Siciliani che protestano. Ma non servirà a nulla. A meno che i cittadini siciliani, alle imminenti elezioni previste in altre 100 Comuni dell’Isola, non votino in massa per Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, renziani e Liberi e Uguali. E nemmeno per Fratelli d’Italia, altro partito che non sta difendendo la Sicilia
- Proviamo a illustrare perché i rifiuti radioattivi del Nord Italia finiranno nel Sud e in Sicilia
Ormai è quasi certo: la Sicilia ospiterà le scorie radioattive prodotte dalle industrie del Nord e dalle strutture sanitarie del Nord. Del resto, la Sicilia non è l’ultima delle colonie italiane, con i Siciliani che votano i partiti politici nazionali che calpestano regolarmente la Sicilia?
A cosa servono le colonie? Ad essere sfruttate. La Sicilia è una doppia colonia. Come l’intera Italia, è una colonia americana. Magari un po’ più americana di altre Regioni italiane, dal momento che, oltre alle basi militari USA – Sigonella su tutte – ha la ‘fortuna’ di avere il MUOS a Niscemi. Ed è proprio il MUOS che oggi, in piane guerra, rende la nostra Isola un obiettivo sensibile. Oltre ad essere sistematicamente derubata dallo Stato con l’avallo dei partiti politici nazionali e dei siciliani ‘intelligenti’ che votano ancora per gli stessi partiti nazionali (incredibile che in Sicilia, dopo gli scippi in atto sul Pnrr e dopo lo scippo del FEASR, ci siano cittadini siciliani che votano ancora Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, renziani e Liberi e Uguali), la Sicilia torna adesso al centro dell’attenzione coloniale dello Stato perché probabile destinataria dei rifiuti radioattivi di altre Regioni italiane. Non è una storia nuova. Abbiamo affrontato l’argomento poco meno di quattro anni fa. Correva l’anno 2018 e in Italia il capo del Governo era Paolo Gentiloni, PD, partito della destra economica e finanziaria europea, in assoluto la forza politica più antimeridionale e più anti-siciliana della storia italiana , per certi versi peggio anche dei Savoia del 1860.
Storia nota da quattro anni. Quattro anni fa i grillini dell’Ars si opponevano. Oggi che fine hanno fatto?
Rileggiamo cosa scrivevamo quattro anni fa: “La Sicilia ‘candidata’ ad ospitare le scorie nucleari? La domanda è legittima. Perché proprio in questi giorni il dimissionario Governo Gentiloni dovrà rendere noti i luoghi – si tratta di venti aree italiane – dove stoccare i rifiuti radioattivi. E siccome il Sud è la ‘colonia’ d’Italia – con la Sicilia ‘colonia delle colonie’ – è probabile che buona parte di questi residui radioattivi venga stoccata nel Mezzogiorno d’Italia. Voci di corridoio raccontano che la scelta potrebbe ricadere sulle miniere abbandonate e sui seminativi abbandonati. E la Sicilia – ma guarda un po’ che combinazione! – possiede sia le miniere abbandonate, sia i seminativi abbandonati. Le preoccupazioni riguardano l’agricoltura del Meridione d’Italia e, in particolare, il grano duro. Se così dovesse essere, se i centri di stoccaggio di scorie radioattive – o quanto meno alcuni di questi centri di stoccaggio – dovessero trovare localizzazione, per esempio, in una parte dei 600 mila ettari di seminativi abbandonati negli ultimi anni nel Meridione, ebbene, qualche domanda, la gente del Sud – a cominciare dagli agricoltori – dovrebbe cominciare a porsela”. Ecco cosa diceva allora il parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Nuccio Di Paola: “Il M5S dice no al nucleare, la Sicilia non deve diventare la pattumiera d’Italia, né terra dove stoccare scorie nucleari”. Di Paola presentava una mozione al Parlamento siciliano per impegnare il Governo regionale di Nello Musumeci a dichiarare da subito l’indisponibilità della Regione siciliana a comparire nella lista delle aree potenzialmente idonee al deposito nucleare di superficie. “Con questo atto parlamentare – diceva Di Paola – chiediamo al Governo regionale di assumere una posizione netta in difesa di diritti costituzionalmente sanciti: alla salute dei cittadini, all’ambiente e alla salvaguardia del territorio. Già in passato gli italiani si sono pronunciati sul nucleare, reputiamo assurdo che la Sicilia possa diventare deposito di scorie. Chiediamo altresì a Musumeci di prendere una posizione chiara e alla luce del sole, esattamente come hanno già fatto i presidenti delle Regioni Sardegna e Basilicata che si sono schierati dalla parte del no E’ gravissimo – concludeva Di Paola – che in un momento politicamente delicato come questo, di vacatio assoluta sotto il profilo politico, il Governo Gentiloni che dovrebbe occuparsi solo ed esclusivamente degli affari correnti e dunque dell’ordinaria amministrazione, si accinga ad emanare un documento così delicato ed atteso da anni” (qui il nostro articolo di quattro anni fa).
Finale scontato per una Sicilia che continua a produrre in quantità industriale politici ascari sempre pronti a svendere la propria terra a Roma
Da allora ad oggi sono passati, appunto, quattro anni. Il Governo regionale di Musumeci ha già detto “No” alla Sicilia sede di scorie nucleari. Invece, a quanto pare, c’è qualche problema con il Governo nazionale di Mario Draghi appoggiato dai grillini. Vediamo che sta succedendo. C’è la pubblicazione della CNAI, la Carta delle aree idonee a ospitare i rifiuti nucleari. Tra i siti candidati a ospitare i rifiuti nucleari ci sono Trapani e Calatafimi-Segesta nel Trapanese, Castellana Sicula e Petralia Sottana nel Palermitano e Butera in provincia di Caltanissetta. Ancora non c’è la certezza che la Sicilia ospiterà la ‘merda radioattiva’ di altre Regioni italiane, ma c’è una buona possibilità, se è vero che la Sicilia è l’ultima delle colonie italiane. Si aspetta il decreto del Ministero delle Infrastrutture. C’è da seppellire circa 78 mila metri cubi di rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività e circa 17 mila metri cubi di rifiuti a media e alta attività. I più ‘coglioni’ dovrebbero prendersi questi rifiuti insieme con tutto quello che ne deriverà: inquinamento, malattie, decessi. Visto che si tratta di sminchiare il territorio la scelta – ovviamente – dovrebbe cadere sul Sud Italia e, in particolare, sulla Sicilia che continua a produrre in quantità industriale politici ascari sempre pronti a svendere la propria terra a Roma.
E’ vero, ci sono Siciliani che protestano. Ma non servirà a nulla. A meno che i cittadini siciliani, alle imminenti elezioni previste in altre 100 Comuni dell’Isola, non votino in massa per Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, renziani e Liberi e Uguali. E nemmeno per Fratelli d’Italia, altro partito che non sta difendendo la Sicilia
Per fortuna in Sicilia non mancano le proteste. Lo scorso anno contro l’ipotesi di trasformare alcune aree della Sicilia in depositi nucleari si sono i costituiti i comitati “Mai depositi radioattivi”. Agli atti c’è anche un lavoro tra Comuni e Regione siciliana che ha prodotto alcune osservazioni contro la nuova porcata – in questo caso nucleare – ai danni della Sicilia. Siccome si torna a parlare di questa porcata comitati sono di nuovo in movimento. Servirà a qualcosa? No. A meno che i Siciliani, a partire dalle imminenti elezioni previste in oltre 100 Comuni della nostra Isola non mandino un segale preciso ai partiti politici nazionali, non votando i loro candidati. Sappiate, cari cittadini siciliani, che sono i partiti politici che sostengono il Governo Draghi che vogliono trasformare una parte del territorio siciliano in deposito di rifiuti radioattivi. Quindi, se siete contrari a questa nuova vergogna non dovete votare per i candidati di Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, renziani e Liberi e Uguali. E non dovete votare nemmeno per Fratelli d’Italia, perché i dirigenti siciliani di questo partiti non stanno spendendo una parola contro questa ennesima porcata contro la Sicilia.
Proviamo a illustrare perché i rifiuti radioattivi del Nord Italia finiranno nel Sud e in Sicilia
Ora proviamo a illustrare perché i rifiuti radioattivi del Nord Italia finiranno nel Sud e in Sicilia. Riprendiamo un nostro articolo del Gennaio 2021: “Il Nord, che gli piaccia o no, deve ridurre il proprio inquinamento. Glielo impone la stagione delle pandemie, che con la globalizzazione dell’economia diventerà una condizione ordinaria. A parte le cure, che prima o poi si troveranno, il Nord Italia deve per forza di cose ridurre il proprio inquinamento. Per i nordisti, ormai, è una questione di sopravvivenza. Il Nord dovrà ridurre, che gli piaccia o no, la zootecnia intensiva (oggi il Nord Italia produce quasi tutta la carne italiana); dovrà ridurre la produzione di plastica (il 70% della produzione di plastica è concentrato di Emilia Romagna); dovrà ridurre l’uso di pesticidi (chiedete al Veneto di Zaia notizie sull’inquinamento dell’area del prosecco). E dovrà ridurre altre produzioni inquinanti. Loro, i nordisti, s’illudono che potranno farlo gradualmente: la storia futura – non tra dieci anni, ma tra un anno, massino due anni – gli dirà che si sbagliano. Intanto hanno un problema enorme. Nel Nord si concentra la maggior parte delle scorie nucleari prodotte nella sanità e le scorie nucleari prodotte dalle industrie. Pronto accomodo – questo il solito ragionamento colonialista degli ‘amici’ nordisti – sbologniamo queste scorie ai ‘cafoni’ o ‘terroni’ del Sud e della Sicilia”. Rispetto a questa prospettiva coloniale ai danni del Sud non c’è una reazione del Movimento 5 Stelle (il Movimento che ha fatto il pieno di voti al Sud alle elezioni politiche del 2018). Lo scorso anno ricordiamo il balbettio di qualche parlamentare regionale siciliano che si arrampicava sugli specchi. Abbiamo citato la mozione del parlamentare regionale grillino Nuccio Di Paola, che in queste ore tace. E c’è anche il silenzio del PD siciliano, il silenzio della Lega, il silenzio di Forza Italia, il silenzio dei renziani, il silenzio di Liberi e Uguali. E, come già accennato, il silenzio di Fratelli d’Italia. Tutti zitti. Ci ‘raccomandiamo vivamente’, siciliani: alle imminenti elezioni comunali votate per questi partiti. Loro, i dirigenti di questi partiti politici nazionali, vi stanno mettendo alla prova. Vogliono vedere quanto siete ‘intelligenti’ nel sostenere chi vi ha fregato e chi vi continuerà a fregare!
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