Ciro Lomonte: il Comune di Palermo è tecnicamente fallito. Le responsabilità del sindaco e del Consiglio comunale

5 aprile 2022
  • Il candidato sindaco di Palermo Ciro Lomonte fa il punto della situazione sul disastro finanziari d Palermo
  • Chi è che controlla i conti del teatro Biondo di Palermo, visto che i conti non tornano? 
  • Il Consiglio comunale uscente non è né migliore, né peggiore del sindaco: è lo specchio del sindaco e della sua Giunta Comunale, se è vero che, fino ad oggi, ha retto il gioco dell’attuale amministrazione comunale   

Il candidato sindaco di Palermo Ciro Lomonte fa il punto della situazione sul disastro finanziari d Palermo

Ciro Lomonte, candidato indaco di Palermo sostenuto da Siciliani Liberi, Popolo della Famiglia e Italexit, interviene con un post su Facebook sulla crisi economica del Comune, dai teatri della città alle società controllate dallo stesso Comune. “Da 4 mesi – scrive Lomonte – i lavoratori del Teatro Biondo non percepiscono lo stipendio. Stato (1,19 milioni di euro) e Regione siciliana (2,5 milioni di euro) hanno versato il loro contributo per lo scorso anno. Ma è bastato che il Comune non versasse la sua quota (1,5 milioni euro) per causare la fine delle retribuzioni dei lavoratori. Si è partiti dal piccolo Teatro Biondo e non dal grande Teatro Massimo con 363 dipendenti, perché la cosa avrebbe avuto ben altro impatto impatto sociale e mediatico. Ma se il Comune non aveva 1,5 milioni da girare al Biondo su un bilancio che sfiora i 3 miliardi di euro, è evidente come si trovi in stato di dissesto economico, cioè sia tecnicamente fallito. Al punto da non poter chiedere alla banca cassiera di anticipare 1 milione e 500mila euro nel corso del 2021. Al Teatro Massimo sono stati girati pochi giorni fa 500mila euro dalla tassa di soggiorno: altro segnale che in cassa non solo non è rimasto più denaro ma anche che le banche si rifiutano di far credito al Comune. A chi toccherà, adesso, dopo le due società partecipate culturali? All’Amat o alla Rap? Oppure, saranno i dipendenti comunali a restare senza salario? Dove sono i fondi del PNRR che avrebbero dovuto garantire la ‘ripartenza’ e assicurare la ‘resilienza’? Perché non si procede a dichiarare il dissesto? Qual è il vero stato dei conti del Comune, i cui vertici politici e amministrativi sono già sotto indagine per numerose irregolarità contabili contestate dal 2016 al 2019? Siciliani Liberi sa già che il Comune di Palermo potrà essere salvato solo dalla Regione, con un enorme trasferimento di risorse che la Regione siciliana potrà reperire solo emettendo propri titoli regionali che dovranno essere emessi da Irfis e garantiti dalla Regione attraverso le proprie tasse. Se la nuova Giunta Regionale avrà la schiena dritta, per far valere i diritti del popolo siciliano di fronte alle ruberie dello Stato Italiano”.

Chi è che controlla i conti del teatro Biondo di Palermo, visto che i conti non tornano? 

La prima considerazione riguarda il Teatro Biondo. Non possiamo non sottolineare la singolarità che incassa dallo Stato e dalla Regione quasi 3,7 milioni e dopo un anno non riesce a pagare gli stipendi del personale. Addirittura, scrive Lomonte, gli stipendi al personale non sarebbero pagati da 4 mesi: ciò significa che la crisi finanziaria del Teatro Stabile di Palermo è in crisi finanziaria dal dicembre dello scorso anno. Senza considerare il contributo del Comune di Palermo – 1,5 milioni di euro – va detto che 3,7 milioni di euro sono tanti. Da qui una domanda: che costi ha il Teatro Biondo di Palermo? C’è un eccesso di personale? Di solito, nei Teatri, i costi lievitano quando si producono spettacoli. Se non ricordiamo male, lo scorso anno c’è stata la pandemia. Sono stati prodotti spettacolo anche nel 2021? E quanto sono costati? Il Consiglio comunale di Palermo, la Regione, lo Stato, cosa fanno? Chi è che controlla i conti del Teatro Biondo di Palermo? Lomonte – correttamente – solleva la questione del rapporto tra il Comune di Palermo e le banche; e dice a chiare lettere “che le banche si rifiutano di far credito al Comune”. Ciò significa che il Comune di Palermo ha esaurito la possibilità di effettuare le cosiddette scoperture di tesoreria. Da qui un’altra domanda: chi è che controlla i conti del Comune? che fa il Consiglio comunale?

Il Consiglio comunale uscente non è né migliore, né peggiore del sindaco: è lo specchio del sindaco e della sua Giunta Comunale, se è vero che, fino ad oggi, ha retto il gioco dell’attuale amministrazione comunale   

La verità è che se quella di Leoluca Orlando è la peggiore Giunta comunale di Palermo dell’ultimo trentennio, l’attuale Consiglio comunale è lo specchio dell’attuale Giunta: quindi il peggiore Consiglio comunale degli ultimi 30 anni. Non dobbiamo dimenticare che è stato il Consiglio comunale attuale a non mandare a casa il sindaco pur avendo, le opposizioni – o presunte tali – i numeri per approvare la mozione di sfiducia: 28 consiglieri comunali su 40 che hanno la sfacciataggine di presentarsi davanti agli elettori dicendo di essere opposizione, quando invece, di fatto, Orlando è ancora sindaco. E non dobbiamo dimenticare che l’attuale Consiglio comunale ha approvato il Piano di riequilibrio presentato sempre dal sindaco, che avrebbe potuto essere bocciato o non approvato dall’aula per mancanza di numero legale. Sono due i fattori che hanno determinato la crisi finanziaria del Comune di Palermo: un eccesso di personale tra uffici comunali e società che fanno capo al Comune e il Tram che ha prodotto ‘buchi’ e inquinamento. L’attuale Consiglio comunale ha responsabilità enormi sulla gestione del personale, sul Tram e, in generale, sullo sfascio della città: ed è bene che i cittadini di Palermo che tra qualche mese andranno a votare per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo Consiglio comunale lo tengano a mente. Forse si salvano due o tre consiglieri uscenti, che comunque non si sono dissociati dalla sceneggiata che ha portato all’approvazione del Piano di riequilibrio-farsa. Ricordiamo che saranno i cittadini a pagare i ‘buchi’ finanziari del Comune non nuovi balzelli.

 

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