- La nostra è solo una domanda. La poniamo perché le alte temperature hanno fatto aumentare l’evaporazione delle acque del mare. E siccome il Mediterraneo si alimenta con l’apporto delle acque dell’oceano Atlantico che entrano dallo Stretto di Gibilterra, se fosse successo qualcosa allo stesso Stretto di Gibilterra…
- Già lo scorso anno gli effetti dei cambiamenti climatici in atto nel mondo sono stati pesanti
- Cosa avvenne nel Mediterraneo milioni di anni fa…
La nostra è solo una domanda. La poniamo perché le alte temperature hanno fatto aumentare l’evaporazione delle acque del mare. E siccome il Mediterraneo si alimenta con l’apporto delle acque dell’oceano Atlantico che entrano dallo Stretto di Gibilterra, se fosse successo qualcosa allo stesso Stretto di Gibilterra…
Qualcuno si sta ponendo una semplice domanda: l’abbassamento del livello del mare Mediterraneo potrebbe essere legato ai cambiamenti climatici in corso nel mondo? Ci poniamo e poniamo questa domanda perché il fenomeno dell’arretramento del mare – scoperto e reso noto dal WWF Sicilia Area Mediterranea – va ormai avanti da quasi venti giorni. Il Mediterraneo è un mare chiuso. In condizioni ordinarie – cioè senza cambiamenti climatici – gli apporti idrici delle piogge e dei fiumi non riescono a compensare l’alto livello di evaporazione che si registra nel Mediterraneo. L’equilibrio viene assicurato dalle acque dell’oceano Atlantico che entrano dallo Stretto di Gibilterra. Negli ultimi anni assistiamo a un aumento della temperatura globale. A prescindere da quelle che possono essere le cause – aumento della C02 nell’atmosfera, o problemi legati al Sole – un fatto è certo e oggettivo: la temperatura sulla Terra è in aumento e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare dallo scioglimento dei ghiacciai. Qualche giorno fa abbiamo ripreso una notizia che dovrebbe fare riflettere: l’aumento delle temperatura di ben 40 gradi centigradi nell’Antartide. Per la cronaca, l’Antartide è la zona più fredda del nostro Pianeta e si va riscaldando! C’è o no da preoccuparsi? Notiamo invece che l’informazione è concentrata sulla follia che va in scena in Ucraina, dove i pupazzi messi lì nel 2014 dagli Stati Uniti d’America, su input USA, hanno deciso che questo Paese deve entrare nell’Unione europea e nella Nato, per consentire agli americani di piazzare i missili contro la Russia e alle multinazionali di fare penetrare nel mondo russo i panini con gli hamburger, i Grandi fratelli e tutto il vasto e vacuo armamentario del consumismo occidentale-demenziale. Così mentre la guerra infuria non si riesce più a meditare su quello che succede intorno a noi.
Già lo scorso anno gli effetti dei cambiamenti climatici in atto nel mondo sono stati pesanti
Ci permettiamo di ricordare che lo scorso anno i cambiamenti climatici, o meglio, gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici hanno provocato una riduzione della produzione del grano nel mondo. Il Canada, che è un grande produttore di grano, ha accusato una riduzione nella produzione del grano del 50%. Gli Stati Uniti d’America hanno accusato una riduzione della produzione di grano del 40%. Lo scorso anno, in Canada, si è passati da – 50 gradi centigradi in Inverno a + 50 gradi centigradi in Estate. E per completare l’opera, in Autunno, sempre in Canada, sono andate in scena spaventose inondazioni. Lo scorso anno, a Luglio, nel Centro Europa, si è verificata un’alluvione assai pesante, con danni alle città e all’agricoltura. Lo scorso anno, in Sicilia – e quindi nel cuore del Mediterraneo – a Luglio e ad Agosto sono state registrate le più alte temperature europee, con punte di quasi 50 gradi centigradi in alcuni centri dell’Isola. La Sicilia, anche per l’inadeguatezza della politica, nell’Estate dello scorso anno, ha perso quasi 80 mila ettari di boschi. Sempre in Sicilia, in Autunno – per la precisione nella parte orientale, per la precisione nel Catanese e nel Siracusano – due alluvioni hanno provocato danni ingenti ai centri abitati e alle campagne. Quest’anno, nel Nord Italia, è iniziata una siccità che perdura tutt’ora. Con un alto numero di incendi di aree verdi a Gennaio e a Febbraio. In questo momento il Po – il più grande fiume italiano – è in secca. E’ stato calcolato che l’apporto idrico in mare da parte del PO si sia ridotto di due terzi.
Cosa avvenne nel Mediterraneo milioni di anni fa…
Il Po in secca ci riporta al Mediterraneo. Non sappiamo se, come hanno detto gli esperti, tra qualche giorno tutto, nel Mediterraneo, tornerà come prima. E’ quello che ci auguriamo, perché lo spettacolo di questi giorni è un po’ inquietante. Noi, prima di scrivere questo articolo, abbiamo parlato con un nostro amico che abita dalle parti di San Giorgio, una contrada di Sciacca. Ci ha detto che il mare oggi è mosso. Ma anche con il mare mosso l’isolotto di San Giorgio è perfettamente visibile. Insomma, le acque del mare di Sciacca sono ancora in ritirata. Che dire? Solo qualche altra considerazione e qualche altra domanda. Nel lontano passato – parliamo di milioni di anni fa – per problemi tettonici lo Stretto di Gibilterra si innalzò. L’acqua dell’oceano Atlantico smise di entrare nel Mediterraneo e lo stesso Mediterraneo si prosciugò. Il mare tornò dopo una gigantesca inondazione. Si riassestò anche lo Stretto di Gibilterra? La domanda andrebbe posta a chi si occupa di Geologia storica. Noi ci limitiamo a osservare un innalzamento della temperatura globale. L’aumento della temperatura di 40 gradi nell’Antartide e il Po in secca in Inverno sono dati oggettivi. Ed è oggettivo che con le alte temperature aumenta l’evaporazione dell’acqua del mare. E se all’innalzamento della temperatura globale si fosse aggiunto qualche problema nello Stretto di Gibilterra? Ce lo chiediamo perché a noi sembra un po’ strano che a rendere noto l’abbassamento del livello del mare Mediterraneo sia stato il WWF Sicilia. Su questioni così delicate non dovrebbero esserci enti scientifici preposti? Ci dicono, ad esempio, che a Sciacca esiste una boa mareografica mai utilizzata. Possibile?
Foto tratta da European Space Agency
P.s.
Torniamo a chiedere al Governo regionale siciliano di anticipare i possibili problemi legati ai cambiamenti climatici con l’assunzione di almeno 30 mila operai forestali a tutela dei boschi, dei fiumi e, in generale, dei corsi d’acqua della nostra Isola. Lo scenario è anomalo. lo scorso anno i danni sono stati pesanti. Non sappiamo cosa potrebbe succedere la prossima Estate e il prossimo Autunno. Succedono troppe cose strane. meglio anticipare gli eventi mettendo al lavoro almeno 30 mila operai forestali prima che le temperature aumentino.
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