Mentre il comico-statista Zelensky passa dalla ‘No fly zone’ alla richiesta a Putin di ‘colloqui di pace’ l’Europa rischia l’invasione di profughi

19 marzo 2022
  • Potrebbe essere proprio questo il ‘piatto freddo’ che Putin servirebbe a una demenziale Unione europea che ha riempito di armi l’Ucraina di Zelensky: una decina di milioni di profughi
  • Lo scenario (un po’ manicheo, ma solo un po’…) di guerra in Ucraina presentato agli occidentali: Putin il ‘cattivo’ e Zelensky il ‘buono’, quasi da premio Nobel per la pace tipo Obama   
  • Lo scenario raccontato dai russi chi c’abbagnanu ‘u pani  
  • Le quattro condizioni dettate da Putin per fermare le armi
  • Lo spettro di un’Europa invasa da milioni di profughi ucraini  

Potrebbe essere proprio questo il ‘piatto freddo’ che Putin servirebbe a una demenziale Unione europea che ha riempito di armi l’Ucraina di Zelensky: una decina di milioni di profughi

Confessiamo che abbiamo grandi difficoltà a seguire le acrobazie pseudo-politiche del comico-statista dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, che, da un giorno all’altro, passa con disinvoltura dalla richiesta della ‘No fly zone’ (in pratica la terza guerra mondiale) all’implorazione di “colloqui di pace” indirizzati al leader russo, Putin. Che questo signore sia un po’ dissociato ormai è chiaro: uno che vuole la democrazia e la pace e chiede di entrare nell’Unione europea (dove non esiste la democrazia, visto che comanda una male affastellata congrega di massoni, banchieri e ‘pirati’ della finanza che fanno il cazzo che vogliono) e nella Nato (dove si parla solo di guerre e di armi) ha qualche problema con la realtà. Nell’avventura di questo personaggio tragicomico ci sono due scenari. Vediamoli per grandi linee.

Lo scenario (un po’ manicheo, ma solo un po’…) di guerra in Ucraina presentato agli occidentali: Putin il ‘cattivo’ e Zelensky il ‘buono’, quasi da premio Nobel per la pace tipo Obama   

Il primo scenario è quello che ci fanno vedere in Italia e, in generale, nei Paesi occidentali, dove i russi sono presentati come i ‘cattivi’ della situazione e gli ucraini sono invece i ‘buoni’. In questa sorta di ‘Libro Cuore’ della guerra in Ucraina ‘disegnato’ dai media a uso e consumo deli occidentali non si parla dei nazisti, che pure ci sono, e si procede tra strafalcioni e contraddizioni: un po’ raccontano di una “grande resistenza” del comico-statista e dei suoi militari; un po’ si arrampicano sugli specchi per cercare di dare dignità a Zelensky e al suo esercito che, nello scontro militare con i russi, pur essendo armati fino ai denti (dall’Occidente), sono n grande difficoltà;  poi si ritorna alla propaganda con le sviolinate meta-dannunziane di “immancabili destini” per gli ucraini che sconfiggeranno i russi; poi ancora nuova giravolta per proporre la pace. Il tutto condito con un’informazione strappalacrime: bambini, mamme, nonne, zie, animali, amori che si ricongiungono sotto le bombe e la solidarietà con qualche, solita ‘azione di ranfa’ italiana: “Attenzione alle truffe sulle donazioni – avverte la polizia – perché si sono registrati molti tentativi di truffa prevalentemente attraverso la messaggistica istantanea” (articolo de La Sicilia). “Italia brava gente” non si smentisce mai.

Lo scenario raccontato dai russi chi c’abbagnanu ‘u pani  

Il secondo scenario lo troviamo su Sputnik Italia. Da un po’ di tempo era sparito. Lo abbiamo ritrovato su Telegram e lì abbiamo l’altra versione dei fatti. Dove leggiamo che le forze della milizia popolare della LPR, con il supporto delle Forze Armate della Federazione Russa, hanno liberato oltre il 90% del territorio della Repubblica di Luhansk entro i confini dell’ex regione. Si tratta dell’attuazione di un’altra fase dell’operazione speciale, che procede secondo il piano originario. L’armata russa prosegue nella propria azione nella regione di Mariupol. Ci colpisce un passaggio: “I combattenti russi e le forze della milizia popolare della DPR stanno cercando di agire con molta attenzione, liberando la città dai nazisti che vi si sono insediati, in primis il battaglione Azov. Nel centro cittadino sono in corso risse. Prima di allora, l’esercito russo e le forze della DPR hanno cercato di rimuovere il più possibile i civili dalla città. Il DPR ha riferito che 425 persone sono state evacuate da Mariupol durante il giorno, inclusi 95 bambini. A fare questo su larga scala è impedito dai nazionalisti che si nascondono dietro i civili rimasti in città. Pertanto, l’operazione per liberare Mariupol non procede rapidamente”. Si parla della presenza dei nazisti, che invece gli occidentali nascondono. Perché? Detto questo, noi non crediamo che i russi non procedano “rapidamente” perché incontrano difficoltà. A nostro modesto avviso, i russi, con le armi che hanno a disposizione, potrebbero prendere l’Ucraina in mezza giornata. Temporeggiano perché hanno scelto lo stillicidio non soltanto per fiaccare i militari ucraini, ma anche per mettere in difficoltà l’Occidente. E ci stanno riuscendo. Come abbiamo scritto all’inizio, il comico-statista è ormai alle strette e chiede la pace. Con Putin che risponde glaciale: “Nessun incontro se prima non c’è un testo trattato”.

Le quattro condizioni dettate da Putin per fermare le armi

I russi non hanno interesse a forzare la mano. Anzi, hanno interesse ad andare per le lunghe. Di fatto – come è stato detto da osservatori più autorevoli di noi – è in atto uno scontro tra la Nato da una parte e la Russia (con dietro la Cina) dall’altra parte. Il mondo ultra-liberista e globalista, che già con Obama presidente USA ha provato a ‘sfondare’ in Russia dalla via siriana, evidentemente non si aspettava una durissima reazione militare russa (avallata dalla Cina). Ultra-liberti e globalisti hanno messo in mezzo l’Ucraina e gli ucraini e questo sta diventando il punto debole. Di fatto la Russia, in queste ore, ha dettato le quattro condizioni per fermare i combattimenti e li ha comunicati al leader della Turchia, Erdogan, che le ha ‘girate’ all’Occidente: 1) la neutralità dell’Ucraina (quindi niente adesione alla Nato); 2) il disarmo; 3) l’eliminazione dei nazisti; 4) la libertà per i cittadini ucraini che lo desiderano di usare la lingua russa. Queste quattro condizioni, per l’Ucraina e per l’Occidente, sono molto pesanti. Il Governo ucraino e gli occidentali dovrebbero ammettere che in Ucraina ci sono i nazisti; e dovrebbero ammettere – e magari chiedere pure scusa – di aver creato problemi a chi parla la lingua russa (ricordiamo che in Ucraina poco più del 50% della popolazione è legata alla cultura russa). Per non parlare del no all’adesione alla Nato: la guerra, alla fine, è scoppiata proprio per la richiesta del Governo ucraino di aderire alla Nato e dopo i morti da ambo le parti, le città distrutte, i profughi che stanno invadendo l’Europa, tutto si dovrebbe chiudere con un “sulla Nato abbiamo scherzato”? Un finale da commedia dell’assurdo?

Lo spettro di un’Europa invasa da milioni di profughi ucraini  

Sempre a nostro modesto avviso, in questo momento i russi – come si direbbe a Sciacca – “ci stannu abbagnannu ‘u pani“. Prendono tempo perché di fatto stanno vincendo e, per replicare alle sanzioni demenziali dell’Unione europea ‘mosca cocchiera’ di americani, Nato e multinazionali ultra-liberiste e globaliste, stanno scegliendo una strategia che incasinerà fino all’inverosimile l’Europa: la ‘calata’ dei profughi che, lasciando l’Ucrania, si dirigeranno inevitabilmente verso la stessa Europa. Le cronache di queste ore dicono che i profughi entrati in Europa sarebbero 3 milioni. In realtà potrebbero essere di più e, in prospettiva, potrebbero diventare 6 milioni, 8 milioni, 10 milioni, 12 milioni… Ricordiamo che la ‘democratica’ Unione europea – dove avrebbero voluto acquartierarsi Zalensky e l’Ucraina – paga da anni una barca di soldi alla Turchia per impedire a 4, forse 5 milioni di profughi di riversarsi in Europa. Chi ha un po’ di memoria ricorderà che Ungheria, Polonia e Grecia non sono molto ‘felici’ di accogliere eventuali profughi. E se questi Paesi hanno cominciato ad organizzarsi per bloccare l’arrivo dei profughi, la Germania ha fatto di più: ha chiamato tutti i Paesi dell’Unione e gli ha fatto ‘cacciare’ i soldi per pagare la Turchia che, come già ricordato, tiene ‘prigionieri’ i 4-5 milioni di profughi che, se lasciati liberi, entrerebbero in Europa. Ecco, questo potrebbe essere il ‘piatto freddo’ che la Russia di Putin servirebbe ai Paesi europei che hanno riempito di armi l’Ucraina dell’attore-statista: prolungare la guerra con lo stillicidio e fare in modo che i profughi si riversino in Europa…

Foto tratta da Sky TG24

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