Mentre la Sicilia affonda in Forza Italia si ‘scannano’ per le poltrone. Non è il momento di dire basta a questa politica?/ MATTINALE 599

17 marzo 2022
  • Che spettacolo indecoroso che offre oggi Forza Italia di Sicilia! Egregi Siciliani: come fate a votare ancora per questa gente? Che opinione avete di voi stessi?
  • La battaglia per i carburanti e il Comitato “Vertenza Sicilia”
  • Il ‘capitombolo’ del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale in Calabria
  • Lo scandalo delle società in house di Regioni e Comuni nel Sud e in Sicilia. Il caso emblematico dell’AST dove i politici siciliani ‘se la toccano con il mignolo’  
  • I grandi appalti per grandi opere pubbliche nel Sud e in Sicilia ‘eterne mammelle’ per la politica nazionale e ‘biada’ per i locali 

Che spettacolo indecoroso che offre oggi Forza Italia di Sicilia! Egregi Siciliani: come fate a votare ancora per questa gente? Che opinione avete di voi stessi?

E’ sotto gli occhi di tutti i Siciliani quello che sta avvenendo in queste ore in quella specie di contenitore di egoismi, di affari, di “pimmia chi c’è“, di cacciatori di poltrone, di “intantu acchiappa chiddru chi puoi achiappari e poi si riscurri“, di “venitinni cu nuautri chi quacchi cosa pi tia a truvamu” detta altrimenti Forza Italia in Sicilia. Gianfranco Miccichè che non sopporta l’idea di non essere rieletto presidente dell’Assemblea regionale siciliana, perché “non può vivere con 4 mila euro al mese”. Tommaso Calderone, disarcionato dalla poltrona di capogruppo di capogruppo in Assemblea regionale siciliana, che si riprende la poltrona agitando codici e codicilli. Due deputati regionali in cerca d’autore – Nicola D’Agostino da Acireale e Edy Tamaio da Partanna Mondello – che chiedono di entrare nel gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars, dove per ora gli anti-Miccichè sono due in meno dei seguaci di Miccichè, così, entrando nel gruppo parlamentare di Forza Italia si pareggia il conto… Pensate un po’: la benzina e il gasolio costano quasi 2 euro e mezzo al litro e tanti cittadini sono in grandissima difficoltà, anche perché, contemporaneamente, arrivano le super-bollette di luce e gas; per bloccare lo sciopero degli autotrasportatori si sono inventati i cavilli più incredibili nella speranza che gli stessi autotrasportatori lavorino in perdita, magari facendosi pagare di più dalla Grande distribuzione organizzata che, a propria volta, ‘strozzerà’ gli agricoltori pagando meno i prodotti agricoli; il carburante agricolo costa un euro e mezzo al litro e molti agricoltori non effettueranno alcune operazioni colturali perché con il carburante agricolo così costoso andrebbero sotto; i pescatori che non reggono più il costo elevato del gasolio per i motopescherecci e non possono nemmeno alzare il prezzo del pescato perché c’è la concorrenza del pesce importato da chissà dove che costa meno. Insomma, la Sicilia sta affondando, però la politica siciliana deve affrontare il ‘dramma’ di Miccichè che non verrà rieletto presidente del Parlamento siciliano; del capogruppo Tommaso Calderone che non vuole mollare la poltrona; di Nicola D’Agostino (già tra i seguaci di Raffaele Lombardo) e di Edy Tamaio (già tra i seguaci di Totò Cardinale da Mussumeli che è nel PD ma occhieggia di qua e di là) che vogliono passare con Forza Italia per poi tornare, da alleati, con Lombardo e Cardinale che, insieme con Miccichè, si alleerebbero con il PD alle elezioni per la presidenza della Regione… Sempre che i conti tornino, sennò resteranno nel centrodestra, l’importante è conservare poltrone & prebende, tanto quei minchioni dei siciliani, basta che gli prometti benefici e assunzioni, votano, sempre di meno – meno del 50% degli elettori ormai va a votare – ma alla fine votano, votano, votano…

La battaglia per i carburanti e il Comitato “Vertenza Sicilia”

Ora chiediamo ai Siciliani: veramente volete continuare così? Non è arrivato il momento di provare a voltare pagina? Che senso ha non andare a votare per protesta? Segnaliamo due articoli sui quali provare a riflettere. Il primo riguarda l’annosa questione del petrolio in Sicilia. Da decenni la nostra Isola raffina il 40% circa del petrolio italiano, ma non ha in cambio alcuna agevolazione. Ci teniamo solo l’inquinamento. Un gruppo di associazioni – Comitato Siciliano di Liberazione, L’Eretico, Organizzazione Mondiale per la vita, Associazione Partite IVA Federali, Le Partite IVA Italia, Avvocati per i diritti e le libertà (Comunità Siciliana di Rinascita), Futuro Trasparenza Libertà, Arca dell’Alleanza Catania – ha posto un tema molto serio: i poteri della Regione siciliana per ridurre le accise. Questione complicata sulla quale discutere. In un secondo articolo segnaliamo la nascita del Comitato “Vertenza Sicilia” per fronteggiare gli scippi dello Stato e far valere gli interessi dei Siciliani. Ai contenuti di questi articoli si aggiungono i movimenti di ispirazione autonomista, sicilianista e indipendentista che sono già operativi nel territorio siciliano, anche se in modo frammentario. Cinque anni fa l’allora animatore di questo blog – Franco Busalacchi – ha provato a mettere insieme tutte queste esperienze, ma non c’è stato verso di trovare una sintesi politica. Oggi ci sono realtà che sembra si muovano con più determinazione rispetto al passato. C’è Identità Siciliana di Erasmo Vecchio, c’è il Movimento Siciliani Liberi di Ciro Lomonte e comincia a prendere forma RAE, sigla che sta per Rete Attivisti Equità nel Sud e in Sicilia. a questi si aggiungono altri Movimenti. Ecco: la vera partita, oggi, in vista degli appuntamenti elettorali di Primavera (elezioni comunali in oltre 100 Comuni della nostra Isola) e di Novembre (elezione del nuovo presidente della Regione siciliana e della nuova Assemblea regionale siciliana), si gioca sulla capacità di arrivare ad una sintesi politica in Sicilia, in vista delle elezioni politiche nazionali del Marzo 2023, quando il Mezzogiorno d’Italia dovrà provare a diventare protagonista del proprio futuro.

Il ‘capitombolo’ del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale in Calabria

Non è, anzi non sono obiettivi facili. Abbiamo visto tutti cosa è successo quando il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale ha provato solo ad iniziare un ragionamento sulle recenti elezioni regionali calabresi. In Calabria è successo un putiferio perché i partiti politici nazionali hanno vissuto con terrore la possibile alleanza – che in effetti all’inizio era stata siglata – tra Luigi De Magistris, candidato alla presidenza della Regione Calabria, e il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale. Provate a immaginare: la politica, la vecchia politica di centrodestra e centrosinistra che rischia di perdere il controllo della Regione Calabria! Perché De Magistris rischiava di vincere! E a dimostrazione di quello che scriviamo c’è il fatto che, da solo, De Magistris ha preso il 15% dei consensi. Già, da solo. Perché, inspiegabilmente, tra polemiche accese, il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale ha deciso di rompere l’alleanza con De Magistris. Una scelta, operata dai vertici del Movimento, che ha distrutto un sogno e ha fatto collassare lo stesso Movimento. perché la realtà è che fino a quando i meridionalisti fanno casino sulla rete va bene: ma non debbono andare oltre la rete. Perché i partiti politici nazionali considerano il Sud e la Sicilia “cosa loro”. Il controllo lo hanno perso in parte nel marzo del 2018, quando sud e Sicilia hanno votato in massa Movimento 5 Stelle. Ma la ‘liberazione’ è durata pochissimo. un anno dopo, quando i grillini cominciavano a governare l’Italia con il PD, il Movimento 5 Stelle non c’era più, il Sud e la Sicilia tornavano nelle salde mani dei vecchi politici di centrodestra e centrosinistra.

Lo scandalo delle società in house di Regioni e Comuni nel Sud e in Sicilia. Il caso emblematico dell’AST dove i politici siciliani ‘se la toccano con il mignolo’  

Superare questo scoglio non è facile. Perché la vecchia politica di centrodestra e centrosinistra considera gli elettori di Sud e Sicilia come gente a libertà condizionata. Uno degli snodi fondamentali del clientelismo elettorale della vecchia politica nel Sud sono le società in house. Sono le società dove il pacchetto azionario è detenuto da Regioni e Comuni. Sono società private per le assunzioni, nel senso che politici e sindacalisti legati ai ‘carrozzoni’ della politica assumono chi gli pare e come gli pare; però per pagare gli stipendi a questi soggetti – assunti con criteri di clientelismo allo stato puro – tali società diventano pubbliche e pagano i cittadini con tasse e imposte. Qualche settimana fa è scoppiato lo scandalo delle assunzioni all’Azienda Sicilia Trasporti (AST). Le assunzioni avvenivano sulla base di raccomandazioni. La Magistratura ha scoperto un sistema clientelare micidiale. Però i politici coinvolti nelle assunzioni all’AST ‘se la toccano con il mignolo’: negano tutto e, anzi, minacciano querele. Solo un cretino può pensare che la politica non metta lo zampino in queste assunzioni. Però i politici negano l’evidenza. E che dire dei trasporti via mare tra la Sicilia e le isole che circondano la stessa Sicilia dette impropriamente Isole Minori? 100 milioni di contributi a fondo perduto all’anno tra Stato e Regione, più biglietti e abbonamenti. il tutto in cambio di un servizio approssimativo, con mezzi navali he cadono a pezzi. si sa che esiste un rapporto tra chi gestisce questi servizi e la politica, ci sono indagini, c’è un processo in corso. Ma, alla fine, se ci ragioniamo, è solo la Magistratura he sta cercando di fare luce sull’AST e sui trasporti via mare tra Sicilia e Isole Minori. Attenzione: quasi tutta la Sicilia di oggi è così: è così nelle strutture sanitarie, è così nei Comuni 8sipensi all’inchiesta sulla commissione Urbanistica al Comune di Palermo o agli stessi appalti ferroviari di Palermo), è così nelle società regionali e comunali. E là dove si privatizzano i servizi lo scenario peggiora, perché si rasenta lo ‘schiavismo’: è il caso della Formazione professionale siciliana privatizzata dove gli ‘amici’ – che sono ovviamente pochi – vengono superpagati, mentre la ‘manovalanza’ viene tenuta a stecchetto. Tutto a norma di contratto, perché i contratti sono tanti e ognuno applica quello che gli aggrada di più.

I grandi appalti per grandi opere pubbliche nel Sud e in Sicilia ‘eterne mammelle’ per la politica nazionale e ‘biada’ per i locali 

Il sistema che abbiamo provato a descrivere viene tenuto in piedi dai partiti politici nazionali. I grandi appalti che vanno in scena nel Sud e in Sicilia sono lavori che non finiscono mai e che servono soltanto ad alimentare in gran parte la politica nazionale e in minima parte chi fa il lavoro non esattamente pulito nel Sud e in Sicilia. Non fare terminare mai i grandi lavori pubblici è importante, perché consente a partiti politici nazionali in combutta con i sindacati di tenere gli operai assunti per dieci, quindi, venti anni. In Sicilia ormai ci sono anche i casi di operai che vanno in pensione lavorando ad un’opera pubblica che in Giappone viene realizzate in un anno! Se andate a dare un’occhiata ai cantieri di strade e autostrade del Sud e della Sicilia vi accorgerete che sono eterni. In più, negli ultimi anni, sono arrivate le piogge torrenziali che sono provvidenziali, nel senso che, spesso, distruggono i pochi lavori fatti: e così si ricomincia tipo tela di Penelope. Smontare questo sistema rodato e collaudato, dove la gente scoglionata non va più a votare, dove i giovani diplomati e laureati di Sud e Sicilia scappano perché si rifiutano di entrare in un ingranaggio infernale non è facile. Ma bisogna provarci. Tornando alla Sicilia, ci sono i Movimenti che hanno posto la questione del petrolio raffinato, ci sono gli autonomisti, i sicilianisti e gli indipendentisti, ci sono persone normali che cominciano a capire che l’attuale sistema li sta portando alla rovina. Lo cominciano a capire gli agricoltori, lo cominciano a capire i pescatori, lo hanno già capito da tempo i titolari delle partite IVA che con il gasolio a quasi 2 euro e mezzo al litro non possono più lavorare, lo capiscono tante famiglie monoreddito che, tra bollette di luce e gas, benzina e gasolio a quasi 2 euro e mezzo e prezzi del cibo in salita non arrivano più alla fine del mese. Il momento storico è importante. Un grande aiuto al risveglio di Sud e Sicilia lo stanno dando il Governo Draghi e i partiti politici nazionali che lo sostengono – grillini, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e la ‘Sinistra’ – che stanno affossando lo stesso Sud e la stessa Sicilia. Piano piano meridionali e siciliani stanno cominciando a capire che votare questi partiti è da Minchioni con la M maiuscola! Però bisogna dargli un’alternativa credibile, sennò aumenterà solo il non voto.

 

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