L’auspicio è di avviare un percorso in discesa debito pubblico verso un livello prudente e a una crescita sostenibile raggiunta “con un progressivo consolidamento dei conti, investimenti e riforme”. Con la consapevolezza che sia opportuno nel 2023 passare da un orientamento di forte sostegno fiscale nel 2020-22 a una politica di bilancio più neutrale, le linee guida pubblicate dall’esecutivo europeo dichiarano la Commissione “pronta a reagire alla situazione economica in evoluzione”, compresa quella in definizione con la guerra in Ucraina in corso e i prezzi dell’energia in aumento. “Ci saranno inevitabilmente delle implicazioni negative per l’economia europea”, ha detto in conferenza stampa il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis. Questo il motivo per cui “queste line guida avranno bisogno di essere aggiornato quando necessario, probabilmente già in primavera, nonostante non ci aspettiamo che la ripresa sia paralizzata, ma che sia solo indebolita”, ha aggiunto il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni.
La Commissione ha tuttavia escluso qualsiasi regola quantitativa di riduzione del debito. “Interromperemo la clausola di salvaguardia del Patto di Stabilità e crescita dal 2023, ma non si applicherà già dal prossimo anno la regola di riduzione di 1/20 all’anno del debito pubblico in eccesso rispetto alle regole europee per i Paesi altamente indebitati”, ha assicurato Dombrovskis.
(ITALPRESS).
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