PALERMO (ITALPRESS) – La parola d’ordine è vigilanza, non solo sui tentativi di infiltrazione criminale ma anche sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla trasparenza nella ricerca di manodopera. Il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, traccia la strada per arrivare senza intoppi al Pnrr e invita tanto le imprese quanto i cittadini alla massima collaborazione.
Una posizione condivisa da Ance Palermo, da oggi ufficialmente inserita nel protocollo d’intesa per la legalità e la prevenzione di infiltrazioni mafiose nel settore edile, siglato a livello nazionale lo scorso agosto dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e dal presidente Ance Gabriele Buia. All’incontro in Prefettura per la ratifica dell’accordo hanno partecipato lo stesso Forlani, il presidente di Ance Palermo Massimiliano Miconi e il direttore generale di Ance Italia Massimiliano Musmeci; presente anche Maria Prestigiacomo, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Palermo.
Per Forlani il contrasto alle infiltrazioni criminali resta tema centrale nell’agenda della Prefettura: “Dall’arrivo della pandemia monitoriamo con grande attenzione i tentativi di estorsione alle imprese, sia nel pubblico che nel privato -, spiega, – e per le realizzazione delle grandi opere del Pnrr intensificheremo il controllo. Tuttavia, è bene che l’iniziativa di denunciare minacce o promesse delle organizzazioni criminali arrivi direttamente dall’impresa che le subisce”.
Il prefetto rivolge poi un pensiero alla sicurezza nei cantieri, tema già affrontato domenica 23 febbraio in cabina di regia, sottolineando che “l’alto numero di infortuni in un’azienda è sintomo di cattivo funzionamento, ma anche di una formazione non adeguata. Ecco perchè è fondamentale investire sull’efficienza sia dell’impresa che dei lavoratori che ne fanno parte. Tuttavia, è innegabile che oggi in Italia ci siano oggettive difficoltà nel trovare manodopera: per questo serve che i centri per l’impiego facciano la loro parte”.
Forlani ribadisce inoltre la necessità di garantire sistemi premiali per le aziende che rispettino tutti i parametri. “Abbiamo 994 ditte iscritte nell’elenco unico della Prefettura e altre 172 nell’elenco dei richiedenti: è senza dubbio un dato tra i più alti in Italia e un segno che le imprese seguono i requisiti che abbiamo dato. Per questo ritengo giusto valorizzare in modo adeguato le più virtuose tra queste”, evidenzia il prefetto.
All’elenco dei richiedenti si aggiungeranno presto le imprese affiliate ad Ance Palermo. Per queste, spiega Miconi, vige un codice etico “che stabilisce quali ditte possono accedere alla nostra associazione e quali no. Da sempre prestiamo attenzione al tema della legalità e alla selezione di imprese che abbiano un marchio di qualità: oggi quando il criminale di turno si rivolge a noi per fornirci ‘protezionè sa che verrà cacciato subito. La nostra centralità nella politica associativa nazionale dipende da questo, ma va considerata anche la difficoltà di fare impresa in una realtà storicamente complessa come quella palermitana”.
In tutto sono trenta in Italia le province coperte da Ance. Un numero che, secondo Musmeci, è destinato a crescere e che “evidenzia la nostra determinazione nel perseguire la legalità e la trasparenza in vista del Pnrr”.
(ITALPRESS).
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