- La Russia di Putin – con l’avallo della Cina – ha rotto gli indugi e ha attaccato l’Ucraina. Epilogo inevitabile. L’amebica Unione europea dell’euro trascinata nel conflitto dove ha tutto da perdere. A cominciare dai prezzi di gas e carburanti che andranno alle stelle
- La Sicilia, con MUOS di Niscemi e Sigonella, si trova al centro di questa guerra
- Cos’è il MUOS e perché è un obiettivo militare
- Fino a quanto russi e cinesi tollereranno le basi militari europee – e siciliane – che operano contro di loro?
La Russia di Putin – con l’avallo della Cina – ha rotto gli indugi e ha attaccato l’Ucraina. Epilogo inevitabile. L’amebica Unione europea dell’euro trascinata nel conflitto dove ha tutto da perdere. A cominciare dai prezzi di gas e carburanti che andranno alle stelle
I grandi giornali scrivono che stanotte la Russia ha cominciato la guerra in Ucraina. In realtà, la guerra in Ucraina è iniziata quando le multinazionali e gli americani, al tempo della presidenza di Barak Obama, hanno provato a ‘sfondare’ verso la Russia con la crisi in Siria e con il tentativo di intrufolarsi nella Crimea. In quell’occasione sono riusciti a parare i due colpi giocando in difesa. Oggi stanno passando direttamente all’attacco. E un motivo c’è: sono molto più forti rispetto al 2014, perché agiscono in sinergia con la Cina. Insieme, Russia e Cina si accingono a “denazificare” l’Ucraina, per usare un’espressione di queste ore utilizzata da Putin. Sulla rete ormai da ore circolano fotografie di bombe su Kiev. Epilogo inevitabile. La guerra continuerà fino a quando russi e cinesi non avranno eliminato alla radice il vero problema di questo conflitto: l’uso dell’Ucraina, da parte della Nato, per piazzare i missili contro la Russia; e il tentativo delle multinazionali di penetrare nella Russia per distruggere l’economia di questo Paese con la logica criminale della globalizzazione dell’economia. Siamo davanti a uno scontro epocale. Per arrivarci, i liberisti che oggi controllano l’Occidente industrializzato hanno truccato le elezioni presidenziali americane per piazzare alla Casa Bianca Biden, esponente di quel Partito Democratico che oggi è lo ‘scendiletto’ del globalismo economico. Ricordiamoci che i globalisti, oggi, si servono delle ‘sinistre’ e dei ‘democratici’ per attuare i propri piani di economia delinquenziale fondata sullo sfruttamento delle risorse mondiali – he questi deficienti a norma di legge pensano siano infinite – e sullo sfruttamento dei lavoratori.
La Sicilia, con MUOS di Niscemi e Sigonella, si trova al centro di questa guerra
Gli schieramenti in campo, oggi, sono due. Da una parte ci sono, come già accennato, Russia e Cina; dall’altra parte lo schieramento ultra-liberista globalista con multinazionali, USA, Nato e, in un ruolo ancillare, l’Unione europea dell’euro. Nell’Unione europea – un consesso fallimentare di massoni e predoni – sono i Governi e i Parlamenti che hanno deciso di entrare a far parte dello schieramento ultra-liberista, non certo la popolazione europea. Anzi, a voler essere precisi, tutte le volte che i cittadini europei sono stati chiamati a esprimersi su atti e trattati dell’Unione europea, i cittadini si sono opposti. E siccome l’Unione europea è tutto, tranne che democratica, hanno eliminato i referendum. Decidono tutto le élite ‘europeiste’. In questa guerra la Sicilia si trova coinvolta suo malgrado. Questo perché nella nostra Isola c’è la base militare di Sigonella, tra Catania e Lentini; e soprattutto perché a Niscemi ci sono le antenne del MUOS. Da anni scriviamo sul MUOS, uno strumento di guerra che gli americani hanno piazzato nel cuore della Sicilia. Rileggiamo insieme cos’è il MUOS e che ruolo gioca nelle operazioni militari internazionali:
Cos’è il MUOS e perché è un obiettivo militare
“Si tratta di una delle infrastrutture militari più estese del territorio italiano: 1.660.000 metri quadri di terreni boschivi e agricoli, entrati nel settembre 1988 nella disponibilità del Demanio pubblico dello Stato – Ramo Difesa Aeronautica Militare, dopo l’acquisizione dalla Olmo S.p.A. di Catania. La Naval Radio Transmitter Facility di Niscemi assicura le comunicazioni supersegrete delle forze di superficie, sottomarine, aeree e terrestri e dei centri C4I (Command, Control, Computer, Communications and Intelligence) della Marina militare Usa. Un’infrastruttura ad uso esclusivo delle forze armate statunitensi, come scritto nell’Accordo tecnico tra il Ministero della difesa e il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America riguardante le installazioni in uso alle forze USA di Sigonella, firmato a Roma il 6 aprile del 2006 dall’ammiraglio N. G. Preston, comandante US Navy per la regione europea e dal generale Mario Marioli dell’esercito italiano. Come si legge nell’accordo, l’uso esclusivo «significa l’utilizzazione dell’infrastruttura da parte della forza armata di una singola Nazione, per la realizzazione di attività relative alla missione e/o a compiti assegnati a detta forza dallo Stato che l’ha inviata». A esplicitare ulteriormente la piena sovranità di Washington, la tabella annessa all’accordo con l’elenco delle infrastrutture di «proprietà ed uso esclusivo» USA a Niscemi: il sito di trasmissione e l’antenna a microonde; l’Helix House e l’antenna a bassa frequenza LF; un magazzino di stoccaggio; un edificio per la protezione antincendio; un serbatoio d’acqua; un’officina di manutenzione elettronica; 37 antenne ad alta frequenza HF”. E ancora: “Le onde emesse dalle stazione coprono tutto lo spettro compreso tra le UHF e le VHF (Ultra and Very High Frequency – ultra e altissime frequenze, dai 30 MHz ai 3000 MHz, utilizzate per le comunicazioni radio con aerei e satelliti), alle ELF – VLF – LF (Extremely and Very Low Frequency – frequenze estremamente basse e bassissime, dai 300 Hz a 300kHZ), queste ultime in grado di penetrare in profondità le acque degli oceani e contribuire alle comunicazioni con i sottomarini a capacità e propulsione nucleare“. E ancora: “Il terminale terrestre di Niscemi, nelle intenzioni del Pentagono, dovrà assicurare il funzionamento dell’ultima generazione della rete satellitare in UHF (altissima frequenza) che collegherà tra loro i Centri di Comando e Controllo delle forze armate Usa, i centri logistici e gli oltre 18.000 terminali militari radio esistenti, i gruppi operativi in combattimento, i missili Cruise e i Global Hawk (UAV-velivoli senza pilota), ecc..”. Domanda: come mai questo benedetto MUOS è stato piazzato a Niscemi e non nella base militare di Sigonella? Risposta: “I ricercatori hanno cioè accertato che le fortissime emissioni elettromagnetiche possono avviare la detonazione degli ordigni presenti nella base militare”. (QUI L’ARTICOLO PER ESTESO). Che succederà, adesso? Ci sarà una guerra, nella speranza che non vengano usate le armi nucleari. E ci saranno le sanzioni alla Russia. Sanzioni inutili, perché dietro la Russia c’è la Cina. Il conto lo pagherà l’Unione europea, che rischia di restare senza gas russo con i prezzi dello stesso gas e di benzina e gasolio alle stelle. in più va messo nel conto il coinvolgimento nella guerra di militari europei e, quindi, anche italiani.
Fino a quanto russi e cinesi tollereranno le basi militari europee – e siciliane – che operano contro di loro?
Insomma, in questa guerra – voluta da USA, Nato, multinazionali con l’Unione europea dell’euro a ‘rimorchio’ che conta quanto il due di spade con la briscola a denari – ci siamo dentro fino al collo. Con molta probabilità, se Donald Trump, nel 2016, non fosse stato eletto, a sorpresa, alla Casa Bianca, la guerra sarebbe scoppiata nel 2017. Perché USA, Nato e multinazionali non hanno mai ‘digerito’ l’occupazione della Crimea, da parte della Russia, nel 2014. Ma allora il ‘Premio Nobel per la Pace’, il guerrafondaio Barack Obama non era in grado, in termini militari, di fronteggiare la mossa della Russia in Crimea. In queste ore Trump dichiara che con lui alla presidenza degli Stati Uniti il mondo non sarebbe arrivato a questo punto. E’ vero: con la presidenza Trump America e Russia dialogavano. E infatti, è anche per organizzare la guerra in Ucraina che i criminali dell’ultra-liberismo hanno truccato le elezioni presidenziali americane per fare vincere i guerrafondai del Partito Democratico. Ora siamo in guerra, a tutti gli effetti: con il Mediterraneo militarizzato, con Sigonella che funziona a pieno ritmo a sostegno di America, Nato e multinazionali con il MUOS di Niscemi che – è inutile nascondersi dietro il dito – è uno degli snodi per le “comunicazioni supersegrete delle forze di superficie, sottomarine, aeree e terrestri”. Pensate un po’ che combinazione astrale: mentre la politica siciliana rimesta nel mortaio dei precari da stabilizzare in cambio di voti in vista degli imminenti appuntamenti elettorali, russi e cinesi, in questo momento, stanno pensando se continuare a tollerare il MUOS di Niscemi, o se bloccarlo, in che modo lo lasciamo alla vostra immaginazione…
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