La grande protesta di 50 mila camion in Canada contro il vaccino anti-Covid obbligatorio: il Governo del Paese in fuga

30 gennaio 2022
  • Si chiama Freedom Convoy. Non è un colpo di Stato ma una protesta fino ad oggi mai vista che adesso potrebbe coinvolgere i camionisti degli Stati Uniti d’America
  • I dati forniti da Google dimostrano che il Covid oggi è più diffuso proprio nei Paesi che hanno deciso di combattere il Covid con i vaccini
  • Se come dice il capo del Governo canadese Justin Trudeau, a protestare è una minoranza perché lui se l’è data a gambe?  

Si chiama Freedom Convoy. Non è un colpo di Stato ma una protesta fino ad oggi mai vista che adesso potrebbe coinvolgere i camionisti degli Stati Uniti d’America

In Canada è in corso una protesta eccezionale – il Freedom Convoy – contro i vaccini anti-Covid prodotti dalle multinazionali farmaceutiche che oggi governano mezzo mondo. Una fila di oltre 50 mila camionisti ha raggiunto la capitale Ottawa, mentre il capo del Governo, Justin Trudeau, è scappato. Precisiamo che non si tratta di un colpo di Stato, anche se la gente scesa in piazza chiede le dimissioni del primo Ministro in fuga. La manifestazione di queste ore è importantissima, sia perché sta mettendo a soqquadro la capitale del Canada – dove, lo ribadiamo, il capo del Governo è scappato e Ministri e parlamentari che sostengono il Governo o sono tappati in casa con i militari davanti le loro abitazioni, o sono pure loro scappati – sia perché la protesta comincia a coinvolgere gli Stati Uniti d’America. E’ noto che Canada e Stati Uniti sono due Paesi tradizionalmente alleati: e infatti la legge contestata dai camionisti canadesi potrebbe diventare nei prossimi oggetto di protesta dei camionisti americani. La legge canadese contestata dai camionisti, entrata in vigore lo scorso 15 Gennaio, prevede che tutti i trasportatori che entrano in Canada devono essere vaccinati; idem negli Stati Uniti, Paese che confina con il Canada. Sarà importante capire cosa succederà nei prossimi giorni sia in Canada, sia negli Stati Uniti. Proviamo a illustrare il perché.

I dati forniti da Google dimostrano che il Covid oggi è più diffuso proprio nei Paesi che hanno deciso di combattere il Covid con i vaccini

L’America è spaccata. Ancora oggi  tanti elettori di Donald Trump (che, lo ricordiamo, ha preso 75 milioni di voti alle elezioni presidenziali del Dicembre del 2000 e che ha già manifestato simpatia per la manifestazione in corso in Canada: “Vogliamo che i valorosi camionisti canadesi sappiano che siamo con loro”) sono convinti che i Democratici di Joe Biden hanno rubato le elezioni. Noi la pensiamo come loro. Avendo seguito le elezioni del Dicembre 2020 in diretta sui siti americani abbiamo avuto modo di osservare – in certi momenti in diretta – le tante anomalie avvenute durante lo spoglio e poi tutto quello che è venuto fuori dopo: ovvero le violazioni costituzionali in quattro o cinque Stati americani dove le modalità di voto sono state cambiate dai Governatori senza passare dai rispettivi Parlamenti (ogni Stato americano ha un proprio Governo e un proprio Parlamento e proprie leggi che spesso cambiano da uno Stato all’altro). Biden ha vinto grazie ai voti ‘postali’ che sono stati quasi tutti in suo favore. A nostro modesto avviso, Biden non ha vinto una benemerita mazza, perché per la legge dei grandi numeri è impossibile, in presenza di due candidati, che il 90% dei voti postali – e in tante sezioni il 100% – vada ad un candidato. Biden ha vinto con vari ‘maneggi’: peggio, insomma, delle elezioni per il Consiglio comunale di Palermo del 2017. E’ questo il motivo per il quale la gran massa di elettori di Trump considera la vittoria di Biden fasulla. Cosa vogliamo dire? Che la protesta che sta esplodendo in Canada potrebbe diffondersi anche negli Stati Uniti d’America. Ricordiamo che Trump rappresenta l’anima popolare dell’America, mentre i Democratici americani, oggi, sono espressione delle multinazionali. Un po’ quello che succede anche in Europa, dove quasi tutti i Partiti Socialisti dei Paesi europei – e soprattutto il PSE, il Partito Socialista Europeo – sono al soldo delle multinazionali e dei liberisti. I cosiddetti populisti sono elettori socialisti che si sono ‘rotti i cabbasisi’ di essere rappresentati da soggetti nelle mani delle multinazionali e dei liberisti e votano partiti che vanno contro le multinazionali e contro i liberisti. Fino ad ora negli Stati uniti d’America, in Canada e nell’Unione europea, tra demagogia, informazione di parte, leggi elettorali – e, nel caso degli Stati Uniti taroccando le elezioni – le multinazionali e i liberisti sono riusciti ad avere la meglio. Ma adesso la situazione si va complicando. I dati forniti da Google dimostrano che il Covid oggi è più diffuso proprio nei Paesi che hanno deciso di combattere il Covid con i vaccini (come potete vedere qui). E questo sta già piano piano risvegliando le coscienze.

Se come dice il capo del Governo canadese Justin Trudeau, a protestare è una minoranza perché lui se l’è data a gambe?  

Insomma, non è da escludere che, nei prossimi  giorni, in Canada e negli Stati Uniti scoppi il ‘gran bordello’ promosso dai camionisti coinvolga anche i cittadini. Anche perché il Governo canadese in fuga da Ottawa sta dando al mondo una pessima immagine di sé. Se, infatti, il primo Ministro Trudeau fa sapere al mondo che a protestare è “un’esigua minoranza”, non si capisce perché lui e i suoi Ministri se la siano dati a gambe. Chi fugge, in generale, non è mai un vincitore: soprattutto se è a capo del Governo di un Paese. Insomma: chi teme la protesta popolare non è mai in favore del popolo. La verità è che, in tanti Paesi del mondo dove le multinazionali farmaceutiche sono riuscite a imporre i vaccini contro il Covid, la realtà è diversa dalla realtà presentata dai mezzi d’informazione. Il dubbio è che i dati sulle vaccinazioni somiglino ai risultati elettorali delle elezioni americane del dicembre 2020, ovvero che siano taroccati. In ogni caso, pur considerando importante la protesta che sta scoppiando in Canada, va detto che le multinazionali farmaceutiche vanno sconfitte sul piano sanitario. Solo se le varianti del virus dovessero cominciare a vanificare i vaccini anti-Covid si potrà parlare di sconfitta delle multinazionali farmaceutiche. Ma fino a quando si resterà nell’ambiguità con le varianti ora sì ora no, questi signori continueranno a tiranneggiare i Paesi del mondo che oggi controllano.

Foto tratta da Toronto Star

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