Regione siciliana: il mistero dei 500 milioni di Euro ‘fantasma’

19 maggio 2016

La scorsa settimana abbiamo scritto che Roma si accingeva ad erogare questa somma imponendo alcuni ‘vincoli’. Oggi scopriamo che nel disegno di legge sulle variazioni di Bilancio messo a punto dal Governo regionale non ci sono questi soldi; ci sono soltanto altre penalizzazioni: ovvero un ulteriore taglio sui capitoli di spesa (già risicatissimi) per ripristinare le risorse finanziarie per i fondi di riserva e per le regolazioni contabili

 

La scorsa settimana abbiamo dato la notizia che il Governo nazionale di Matteo Renzi, dopo quasi tre mesi di ‘passione’, si accingeva ad erogare alla nostra Regione i circa 500 milioni di Euro promessi a Febbraio scorso. Si tratta di una somma che Roma avrebbe dovuto erogare alla Regione siciliana subito dopo l’approvazione, da parte dell’Ars, della manovra economica e finanziaria 2016.

Era stato lo stesso presidente della Regione, Rosario Crocetta, una decina di giorni addietro, ad affermare che la trattativa con Roma era quasi conclusa. Le stesse voci abbiamo raccolto a Palazzo Reale, sede del Parlamento siciliano. Alla fine della scorsa settimana siamo venuti a conoscenza di un disegno di legge di variazioni di Bilancio depositato in Giunta. In questo disegno di legge avrebbero dovuto essere conteggiati i 500 milioni milioni di Euro arrivati da Roma.

A noi la cosa non ci aveva convinto del tutto. Così abbiamo fatto un approfondimento. E ci hanno sussurrato che l’erogazione di questi 500 milioni di Euro, da parte del Governo Renzi, sarebbe stata accompagnata da nuovi vincoli per la nostra Regione (come potete leggere qui).

Così abbiamo ipotizzato un possibile scenario: e cioè che il Governo nazionale, che verso la Sicilia, soprattutto negli ultimi anni, è quasi sempre ‘banditesco – si sarebbe ripreso con la mano sinistra ciò che avrebbe dato con la mano destra.

Ieri siamo riusciti a sapere qualcosa in più. E abbiamo appurato che Roma non ha ancora erogato i 500 milioni di Euro alla Sicilia. Quindi, più che di penalizzazioni, si tratta di una penalizzazione. Una mega-penalizzazione, perché se lo Stato non dovesse erogare questi 500 milioni di Euro, per la Regione siciliana sarebbe quasi impossibile evitare il default (come abbiamo scritto qui).

Attenzione: non si tratterebbe di un default provocato da una cattiva gestione delle finanze da parte della Regione, ma di un fallimento provocato dalle continua penalizzazioni che Roma ha imposto alla Sicilia negli ultimi tre-quattro anni.

A questo punto ci siamo posti una domanda: se i 500 milioni di Euro che Roma si è impegnata ad erogare alla Regione siciliana non ci sono, a che serve la manovra di variazioni di Bilancio?

Con molta probabilità, si tratterebbe di una manovra per rimpinguare i fondi di riserva e le regolazioni contabili. Si tratta, in tutt’e due i casi, di somme che debbono essere accantonate per fronteggiare varie eventualità che si possono verificare nel corso dell’anno. Soldi che, nel Bilancio regionale 2016, sono finite in altri capitoli e che, adesso, dovrebbero essere, per l’appunto, rimpinguate.

Va ricordato che la manovra economica e finanziaria della Regione siciliana 2016 ha subito un taglio di un miliardo e 400 milioni di Euro rispetto alla manovra 2015, che già era striminzita. La mancanza di questi fondi ha creato molti problemi.

Così, per finanziare, almeno in parte, i capitoli della legge di stabilità regionale 2016 (così si chiamano oggi Bilancio e Finanziaria) sono stati ‘saccheggiati’ sia i fondi di riserva, sia le regolazioni contabili.

Da quanto abbiamo capito, Roma a avrebbe chiesto di ripristinare sia i fondi di riserva, sia le regolazioni contabili.

Dove verranno trovati questi fondi se, come già accennato, interi settori dell’Amministrazione regionale sono già definanziati?

Stando a quello che abbiamo capito, si opterà per un’ulteriore ‘tosatura’ di molti dei capitoli della legge di stabilità regionale per ripristinare fondi di riserva e regolazioni contabili.

Ciò significa che, per la Regione siciliana, lo scenario economico e finanziario diventa sempre più critico.

Ai tanti capitoli della manovra che verranno ulteriormente ‘limati’ bisogna aggiungere, infatti, la mancata erogazione dei già citati 500 milioni di Euro da Roma.

Ricordiamo che questi 500 milioni sono stati inseriti nella legge di stabilità regionale 2016 come entrate, anche se sotto forma di accantonamenti negativi: soldi che la Regione potrà spendere solo dopo che Roma li avrà erogati.

Il problema è che questi 500 milioni di Euro, come già accennato, sono considerati entrate a tutti gli effetti: inseriti in alcuni capitoli. Ciò significa che, fino a questo momento, interi settori dell’Amministrazione regionale ‘finanziati’ con questi 500 milioni di Euro possono contare su soldi che non ci sono!

Il problema è serio, perché il Bilancio regionale di quest’anno è un Bilancio di ‘cassa’ e non di competenza: quindi questi 500 milioni di Euro che Roma non ha erogato mancano dalla ‘cassa’.

Che succederà? A nostro avviso, i problemi, se questi soldi non entreranno, saranno gravissimi.

Saranno i magistrati della Corte dei Conti per la Sicilia, tra qualche settimana, a illustrare il Bilancio consuntivo della Regione 2015. Noi, rifacendoci al consuntivo 2014, leggiamo che la Regione siciliana, tolti i 9,3 miliardi di Euro utilizzati per la sanità (e utilizzati molto male, se è vero che la sanità siciliana è in grandissimo affanno), ha a disposizione 4,3 miliardi di Euro per la ‘cassa’.

Come già accennato, non conosciamo ancora il consuntivo 2015. Ma sappiamo che, rispetto al 2014, la Regione si ritrova con un miliardo e 400 milioni di Euro di tagli già effettuati e con altri 500 milioni in meno (soldi che Roma non ha ancora erogato).

In questo momento, dai 4,3 miliardi di Euro di ‘cassa’ del 2014 dobbiamo togliere un miliardo e 900 milioni di Euro circa.

Il risultato è che, allo stato attuale dei fatti, la Regione siciliana avrebbe a disposizione, per il 2016, una ‘cassa’ quantificabile in 2,4 miliardi di Euro. Con questa somma, a nostro modesto parere, se non arriveranno i soldi da Roma. è praticamente impossibile affrontare tutte le spese di quest’anno.

 

 

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