- Negli Stati Uniti d’America tanti casi e tanti ricoveri quasi tutti per variante Omicron. Ma il numero di decessi è drasticamente diminuito
- Il virus non è affatto endemico ma rimane epidemico
Negli Stati Uniti d’America tanti casi e tanti ricoveri quasi tutti per variante Omicron. Ma il numero di decessi è drasticamente diminuito
“I ricoveri per Covid negli Stati Uniti hanno raggiunto livelli record poiché Omicron rappresenta il 98% dei casi”. Lo scrive METRO, il più diffuso quotidiano cartaceo del Regno Unito. Il giornale britannico pubblicati dal Wall Street Journal dove si possono leggere i dati del Dipartimento della salute e dei servizi umani di Martedì scorso. “Le persone che vengono ricoverate in ospedale in questo momento sono molto malate o hanno subito un trauma significativo”, ha detto Nancy Foster, vicepresidente per la qualità dell’American Hospital Association. “La variante Omicron ora rappresenta circa il 98% dei casi di coronavirus”, ha affermato Mercoledì il direttore dei Centers of Disease Control and Prevention (CDC) Rochelle Walensky durante una conferenza stampa del team di risposta al Covid-19 della Casa Bianca e di funzionari della sanità pubblica. non mancano le notizie positive: in uno studio di Kaiser Permanente nel sud della California, viene fuori ce i pazienti ricoverati perché affetti dalla variante Omicron non hanno avuto bisogno della ventilazione medica. Il 90 per cento dei pazienti colpiti dalla variante Omicron è stato dimesso dall’ospedale in tre giorni o meno. L’incredibile aumento dei casi che si registra negli Stati Uniti – oltre un milione ogni giorno – ha portato a un numero elevato di molti ricoveri, ma non si registra un alto numero di decessi. I tassi di mortalità sono diminuiti di circa il 91% rispetto a Omicron. “Credo in questo momento che quelle morti siano ancora le morti ritardate di Delta”, ha aggiunto . “Dato il gran numero di casi, potremmo assistere a decessi da Omicron, ma suppongo che i decessi che stiamo vedendo in questo momento provengano ancora da Delta”, ha aggiunto Rochelle Walensky. Insomma, negli Stati Uniti – stando quello che leggiamo su METRO – tanti infettati, tanti ricoveri, ma i decessi sono drasticamente diminuiti, segno che la variante Omicron – oggi dominante in America – è molto meno pericolosa della variante Delta.
Il virus non è affatto endemico ma rimane epidemico
Non dovrebbe essere così anche in Europa? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), più del 50% dei cittadini europei verrà infettato nelle prossime settimane. L’OMS precisa, inoltre, che la malattia non è endemica, ma è ancora epidemica. Per la cronaca, un virus endemico è quello che porta a “livelli di malattia persistenti, bassi o moderati” in una determinata area geografica, secondo il Manuale per il controllo delle malattie trasmissibili. Ma non è il caso del SARS-COV-2 e delle sue varianti. Spiega Catherine Smallwood, funzionario senior per le emergenze presso l’Ufficio regionale dell’OMS per l’Europa: “In termini di endemicità siamo ancora lontani. L’endemicità presuppone che vi sia una circolazione stabile del virus a livelli prevedibili e onde potenzialmente note e prevedibili di trasmissione epidemica. Ma quello che stiamo vedendo in questo momento, che sta arrivando nel 2022, non è affatto vicino a questo: abbiamo ancora un’enorme quantità di incertezza, abbiamo ancora un virus che si sta evolvendo abbastanza rapidamente e pone sfide abbastanza nuove. Potrebbe diventare endemico a tempo debito, ma fissarlo fino al 2022 è un po’ difficile in questa fase”. METRO riporta anche una dichiarazione del direttore regionale dell’OMS per l’Europa, Hans Henri Kluge, che ha esortato le persone a fare “tutto il possibile per non essere infettati”. E ancora: “Siamo entrati nel 2022 con i Paesi dell’Europa e dell’Asia centrale ancora sotto la forte pressione del Covid-19… A partire dal 10 Gennaio, 26 Paesi riferiscono che oltre l’1% della loro popolazione si ammala di Covid-19 ogni settimana”. La variante Omicron “sta rapidamente diventando il virus dominante nell’Europa occidentale e ora si sta diffondendo nei Balcani”. il giornale britannico riprende anche una precisazione dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) stando alla quale “oltre il 50% della popolazione della regione sarà infettata da Omicron nelle prossime sei-otto settimane. I dati raccolti nelle ultime settimane confermano che Omicron è altamente trasmissibile e può infettare anche coloro che sono stati precedentemente infettati o vaccinati”. Le dichiarazioni del direttore regionale dell’OMS per l’Europa sono ora tranquillizzanti, ora allarmanti: dice che i vaccini approvati forniscono “una buona protezione” da Omicron contro malattie gravi e morte, ma aggiunge che i ricoveri sono in aumento a causa del numero di nuovi casi. E precisa che la variante “sta sfidando i sistemi sanitari e la fornitura di servizi in molti Paesi in cui Omicron si è diffuso e minaccia di sopraffare molti altri Paesi”.
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