- Un post su Facebook di Fulvio Manno, già manager della sanità siciliana, ci ricorda che nelle isole che circondano la Sicilia si possono realizzare ospedali con tutti i servizi, compresa la neonatologia
- I tagli alla sanità siciliana sono cominciati nel 2008, con il Governo regionale di Raffaele Lombardo. E da allora non si sono più fermati
- Quanto sbaraccarono i Punti nascita nelle isole che circondano la Sicilia
Un post su Facebook di Fulvio Manno, già manager della sanità siciliana, ci ricorda che nelle isole che circondano la Sicilia si possono realizzare ospedali con tutti i servizi, compresa la neonatologia
Sulla propria pagina Facebook, Fulvio Manno, già manager della sanità siciliana, ricorda il suo lavoro svolto nell’ospedale di Pantelleria. Correva l’anno 2003, la disgrazia dell’euro – la moneta unica europea – era entrata in vigore l’1 Gennaio dell’anno precedente e l’Italia non era ancora con il cappio finanziario al collo. Manno accompagna il suo post con una fotografia (che potete osservare sopra). E scrive: “Amarcord: Ospedale di Pantelleria fine Agosto 2003 si inaugura la TAC regalata da Giorgio Armani (il primo da sinistra) alla comunità pantesca. A seguire Rossana Blandino, finalista Miss Universo 2003 ‘madrina’ della TAC (figlia di un dipendente dell’Ospedale). Alla mia sinistra il Prof. Ettore Cittadini , assessore regionale alla Sanità ed il Direttore Sanitario. Tra il 2003 ed il 2004 – ricorda Fulvio Manno – l’Ospedale di Pantelleria è diventato un ‘piccolo gioiello di funzionalità’ con tutti i servizi tra cui la ‘neonatologia’ con la presenza continua di un medico neonatologo”. Il ricordo di un bravo manager della sanità dimostra due cose. Prima cosa: che in un’isola come Pantelleria – ma anche Lipari e Lampedusa – è possibile mettere su un ospedale “con tutti i servizi tra cui la ‘neonatologia’ con la presenza continua di un medico neonatologo”. Secondo: che tutto quello che ci hanno raccontato i politici a partire dal 2008 – quando in Sicilia comincia lo smantellamento sistematico della sanità – sono delle sonore bugie.
I tagli alla sanità siciliana sono cominciati nel 2008, con il Governo regionale di Raffaele Lombardo. E da allora non si sono più fermati
Qualche giorno fa il nostro amico Domenico Cutrona ci ha inviato una lettera che abbiamo pubblicato anche se non ne condividiamo il contenuto. E’ una lettera dove si parla dell’assoluzione dell’ex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. Noi abbiamo criticato il Governo di Raffaele Lombardo su fatti concreti. Uno di questi fatti concreti è la gestione della sanità siciliana, a nostro modesto avviso pessima negli anni del suo Governo. I tagli alla sanità siciliana cominciano con il Governo Lombardo e, da allora, non si sono più fermati. Ancora oggi una parte delle risorse del Fondo sanitario regionale viene utilizzata per pagare spese che con la sanità hanno poco o punto a che vedere. Sono fatti che documentiamo da anni (come potete leggere in questo nostro articolo del 2018). Nel Settembre dello scorso anno abbiamo raccontato cos’è avvenuto a Pantelleria con la tromba d’aria arrivata dal mare (la ‘dragunara‘ come la chiamano i pescatori di Sciacca). Riprendiamo una parte del nostro articolo del Settembre dello scorso anno: “Nelle cronache leggiamo che ci sono state difficoltà a trasferire i feriti gravi negli ospedali della terraferma: ‘I sanitari del 118 hanno organizzato il trasferimento dei feriti, quattro dei quali sarebbero in gravi condizioni, negli ospedali di Palermo. Ma le condizioni meteo hanno reso difficili i trasporti e soprattutto fare alzare l’elisoccorso in sicurezza’, scrive il Giornale di Sicilia. A Pantelleria – così è stato deciso per ‘risparmiare’ – benché vivano lì quasi otto mila persone, benché sia un’isola turistica che in Estate brulica di gente che arriva da mezzo mondo e benché vivere a Pantelleria non sia poi così brutto (l’isola è bellissima, c’è anche un aeroporto, oltre ai collegamenti via mare in verità un po’ ‘zoppicanti’), non c’è un ospedale degno di questo nome. Del resto, da anni, nel piccolo ospedale di Pantelleria hanno sbaraccato pure il Punto nascita. Le donne vanno a partorire altrove. Da anni è impossibile dire “Sono nato a Pantelleria”. Si nasce a Trapani, a Palermo o dove capita. Se va bene la pubblica amministrazione dà un contributo alle mamme. E se esplode un’emergenza sanitaria? Si vola. Le ‘cure’ sono aerei ed elicotteri. Se il maltempo non consente ai mezzi volanti di sollevarsi per aria i feriti si arrangiano. Così ha deciso la politica”.
Quanto sbaraccarono i Punti nascita nelle isole che circondano la Sicilia
Il post di Fulvio Manno è importante perché ci ricorda che a Pantelleria l’ospedale è stato in buona parte smantellato dalla politica per ‘risparmiare’ sulla pelle dei cittadini panteschi. Con la politica trapanese – Pantelleria fa capo alla provincia di Trapani – che ha fatto poco o nulla affinché ciò non accadesse. E gli abitanti di Pantelleria, con in testa i sindaci, avrebbero potuto fare di più? Questo non lo possiamo affermare. Ricordiamo ancora i tempi del Governo nazionale di Mario Monti, tempi di tagli alla spesa pubblica, sanità compresa. Ricordiamo quando si decise di chiudere i Punti nascita nelle isole siciliane. Dicevano che i medici che fanno nascere i bambini, se effettuano meno di 500 parti in un anno, non avevano la “manualità”. Hanno sbaraccato i Punti nascita nelle isole nell’interesse dei cittadini isolani. Sì, hanno sbaraccato la sanità pubblica italiana non per pagare agli ‘strozzini’ dell’Unione europea dell’euro le ‘rate’ del debito pubblico calcolato in modo truffaldino, ma per tutelare la salute dei cittadini…
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