- Iniziamo da oggi una rubrica sull’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Rielezione di Sergio Mattarella? I nostri dubbi
- Elezione di Mario Draghi? Non ci crediamo proprio alla luce del fallimento del Governo che presiede
- La gestione della pandemia e, in generale, della sanità da parte dell’attuale Governo è stata ed è un disastro
- Pessime anche le gestioni della scuola e dell’economia
- “Unni ti fascisti l’estati ora ti fai ‘u ‘mmernu”…
Iniziamo da oggi una rubrica sull’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Rielezione di Sergio Mattarella? I nostri dubbi
Da oggi iniziamo una rubrica che ci accompagnerà fino all’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Il primo elemento che salta agli occhi è la convocazione, da parte del presidente della Camera, Roberto Fico, di deputati, senatori e altri elettori il 24 Gennaio. Di solito la convocazione avviene nella seconda settimana di Gennaio, o nella terza settimana. Il presidente dell’Assemblea di Montecitorio, questa volta, se l’è presa comoda: la maratona – perché, come illustreremo, l’elezione del nuovo capo dello Stato si annuncia una maratona – inizierà il 24 Gennaio. Il motivo di questa data così ‘comoda’ è semplice: tra le forze politiche non c’è alcun accordo sul nome del possibile nuovo presidente della Repubblica. O meglio, i nomi ci sono – quelli già noti e quelli ancora tenuti nascosti – ma nessuno in questa fase vuole scoprire le carte. Si sa che il presidente uscente, Sergio Mattarella, ha più volte detto che non si ricandiderà: e non si capisce se le cose stanno così, o se la sua è una tattica, in attesa di essere chiamato a indossare i panni di Cincinnato. se dobbiamo dire la nostra, Mattarella, oggi, in Parlamento, non avrebbe i numeri per farsi rieleggere.
Elezione di Mario Draghi? Non ci crediamo proprio alla luce del fallimento del Governo che presiede
Il secondo personaggio da nominare è Mario Draghi, attuale presidente del Consiglio dei Ministri. Sin da quando ha messo piede a Palazzo Chigi – sede del Governo italiano – viene dato come grande favorito nella corsa per il Quirinale. In effetti, così vorrebbe quello che resta dell’Unione europea dopo la nuova ondata di Covid. Ce la potrebbe fare a farsi eleggere? A nostro avviso, no. Per una serie di motivi. Al di là degli applausi, al di là delle televisioni e dei giornali che lo celebrano un giorno sì e l’altro pure, basta andare sulla rete – che oggi è molto più credibile nel registrare gli umori degl’italiani rispetto all’informazione – per capire che per Draghi l’ascesa al Quirinale è piuttosto improbabile. Ribadiamo: i motivi per i quali Draghi avrebbe grandi difficoltà a farsi eleggere presidente della Repubblica sono tanti. Ne citiamo solo tre che ci sembrano tra i più importanti: il fallimento nella lotta alla pandemia, il fallimento nella gestione della scuola, il fallimento nella gestione dell’economia.
La gestione della pandemia e, in generale, della sanità da parte dell’attuale Governo è stata ed è un disastro
I dati sulla pandemia in Italia sono sotto gli occhi di tutti: la situazione si aggrava di giorno in giorno e andrà aggravandosi, verosimilmente, fino a quando non finirà la stagione fredda. Il controllo dei contagi con i vaccini si è rivelato una bufala. Non era difficile prevederlo, almeno per chi conosce la Microbiologia. Invece per tutta la scorsa Primavera, per tutta l’Estate e per buona parte dell’Autunno la parola d’ordine era “il vaccino anti-Covid sta funzionando” e bla bla bla. Appena le temperature sono cominciate a scendere il virus, piano piano, è tornato a ‘mordere’. Prima nel Nord Italia e poi, piano piano, nel Sud e in Sicilia. Morale: il tanto celebrato vaccino anti-Covid non riduce i contagi: i contagi si riducono con le alte temperature. Resta l’ultima trincea del vaccino anti-Covid: ovvero il fatto che riduce le ospedalizzazioni. Ma gira voce che la tesi ufficiale – e cioè che in Italia il maggior numero di ospedalizzati è rappresentato da non vaccinati – sia un po’ forzata, perché tra i non vaccinati verrebbero inseriti anche i ricoverati con due dosi di vaccino anti-Covid. In ogni caso, nelle prossime settimane ne sapremo di più. Il dato politico di questi giorni è che l’Italia è tornata come nel Marzo del 2020, con il solo vantaggio che, a differenza di allora, le diagnosi e le cure sono giuste. Cresce il numero dei contagi, cresce il numero dei pazienti affetti da Covid ricoverati in ospedale, cresce il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva; e, ancora, negli ospedali i reparti di varie discipline mediche vengono smantellati per fare posto ai malati di Covid, creando problemi enormi a chi è colpito da altre patologie. E il potenziamento delle strutture sanitarie dov’è? Non c’è. Insomma, la gestione della sanità italiana, da parte del Governo Draghi, è un disastro.
Pessime anche le gestioni della scuola e dell’economia
E che dire della scuola? Ancora in queste ore il Ministro della Pubblica istruzione Patrizio bianchi e i vari ‘scienziati’ consulenti del Governo ribadiscono che le scuole vanno aperte. Contro il parere di presidenti delle Regioni e sindaci. Anche tanti presidi sono contrari alla riapertura delle scuole. E anche tanti genitori. Così al caos nella gestione della pandemia si sta aggiungendo il caos nella gestione della scuola. Un fatto è certo: se contagi e ricoveri non scenderanno assisteremo a uno scontro istituzionale. Tutto questo perché il Ministro, la scorsa Estate, si è impegnato a non ricorrere più alla Didattica a distanza (Dad), come se tale opzione fosse una scelta politica da a dottare a prescindere dall’andamento della pandemia. E che dire dell’economia? Stamattina abbiamo pubblicato un articolo nel quale si racconta che in Italia ci sono quasi 700 mila aziende a rischio insolvenza con un possibile crac di 27,1 miliardi di euro. E non sono ancora arrivate le super-bollette di luce e gas. a conti fatti – è il caso proprio di scriverlo visto che si parla di economia – anche in questo settore il Governo Draghi ha toppato.
“Unni ti fascisti l’estati ora ti fai ‘u ‘mmernu”…
Secondo voi dovrebbero eleggerlo al Quirinale per lasciare a un altro la gestone di un disastro economico e sociale prossimo venturo? Per carità, i protagonisti dei partiti politici di oggi non sono dei geni, ma non crediamo che arriveranno a commettere un errore del genere. In questi caso, infatti, passa la regola che in lingua siciliana recita: “Unni ti fascisti l’estati ora ti fai ‘u ‘mmernu”. Tradotto: vorresti fare gestire ad altri i fallimenti che hai provocato? Scordatelo! E allora? Noi non crediamo nella candidatura di Berlusconi alla presidenza della Repubblica. Per vari motivi. Il più importante motivo è che, di solito, quando un’elezione al Quirinale si annuncia incerta, i primi nomi che vengono fuori sono quelli che si ‘bruciano’. Resterebbe da capire, a questo punto, perché è stato lo stesso Berlusconi a ‘bruciare’ la propria candidatura. Ma di questo parleremo nella seconda puntata della nostra rubrica.
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal